Da europarlamentare prima e presidente della stessa Assemblea di Strasburgo poi, la maltese Roberta Metsola si è conquistata la fama di paladina della trasparenza e della lotta alla corruzione. Ora però un’inchiesta di Politico ne fa emergere uno scheletro nell’armadio grande come il profilo del marito lobbista a Bruxelles per il Royal Caribbean Group, la seconda più grande compagnia di crociere al mondo.
CHI E’ IL MARITO LOBBISTA DI METSOLA
Non sono passate che poche settimane dalla sua conferma a presidente dell’Eurocamera per i prossimi due anni e mezzo che il nome di Roberta Metsola sta ispirando parecchi rumor tra i palazzi del potere brussellese.
A ispirarli non è solo la nomina del cognato Matthew Tabone a capo di gabinetto, che ha fatto parlare gli addetti ai lavori di una forzatura visto il più che favorevole inquadramento garantito al parente collaboratore.
Ora sbuca un’inchiesta di Politico da cui emerge il vistoso conflitto di interesse di una presidente il cui coniuge, Ukko Metsola, è uno dei più importanti lobbisti a Bruxelles per il Royal Caribbean Group.
IL PARADOSSO DI METSOLA
Un bel paradosso per colei che nel settembre dell’anno scorso fece approvare un nuovo codice di condotta e trasparenza per gli europarlamentari sull’onda dello scandalo Qatargate.
Quel codice introduceva norme stringenti sui rapporti tra membri dell’Europarlamento e la galassia dei portatori di interesse di ogni tipo, con l’obbligo di dichiarare gli eventuali conflitti di interesse e i doni ricevuti.
CONFLITTO DI INTERESSI PER METSOLA?
Ukko Metsola è regolarmente iscritto nel registro dei lobbisti che operano nella capitale belga che è di dominio pubblico.
Tuttavia, osserva Politico, il nuovo codice di condotta è chiaro in materia di conflitto di interesse, che ha luogo, si legge, quando “l’esercizio del mandato di un membro del Parlamento europeo può essere indebitamente influenzato per ragioni che coinvolgano la propria famiglia, la propria vita emotiva, i propri interessi economici o qualsiasi altro interesse privato diretto o indiretto”.
Contattata dal Fatto Quotidiano, la viceportavoce di Metsola Delphin Collard ha spiegato che la presidente, alla luce del codice, non è vincolata e dunque tenuta ad alcuna autodichiarazione. Per Collard Metsola “rappresenta gli interessi del Parlamento europeo come istituzione. Inoltre. il presidente non vota sulla legislazione”.
CHE COSA SCRIVE IL QUOTIDIANO EUROPEO POLITICO
Le circostanze evidenziate dall’inchiesta di Politico mettono a nudo tuttavia, se non altro, una macroscopica questione di opportunità.
Ciò emerge da un episodio in particolare: il 22 gennaio del 2020 il marito di Metsola ha scritto una mail all’Ufficio della Commissaria europea Margaritis Schinas chiedendo un incontro per il Ceo di Royal Caribbean Group, ricevendo una risposta dopo solo 44 minuti con la fissazione dell’incontro alla settimana successiva.
Una tempistica sospetta, nota Politico, ricordando che normalmente i tempi di attesa per un pour parler con un commissario europeo si misurano nell’arco di mesi.
Risultano problematiche poi almeno due dichiarazioni pubbliche della presidente che collimano un po’ troppo con le richieste del marito lobbista. Parlando con Politico, quest’ultimo nega ogni nesso.
Ma per Vicky Cann, che rappresenta una Ong brussellese che si occupa di trasparenza, le dichiarazioni di Metsola appaiono come minimo non necessarie e mal consigliate.