EFFETTI DELLE SINTONIE PD-M5S
Unica condizione posta da Zingaretti per accettare la sfida alle Comunali, la tenuta dell’asse giallorosso in Regione. Un punto però che Conte non sarebbe riuscito ad assicurare a nome del M5s. Da qui la decisione di Gualtieri di candidarsi per le primarie Pd a sindaco. (Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 10, 2021
L’ex segretario e Letta avevano chiuso e sigillato un accordo per la candidatura di Zingaretti a sindaco di Roma. Ma è bastato un efficace contropiede orchestrato in 48 ore di Raggi per mandare in fumo il “patto dei due segretari”. (La Stampa)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 10, 2021
PARLA RENZI O SALVINI?…
"Le riaperture sono un dovere morale e una priorità economica. Prima togliamo questo folle coprifuoco meglio è. Il virus non diventa più cattivo alle 22 e noi abbiamo bisogno di tornare al ristorante, al cinema, a teatro". (Matteo Renzi al Corriere della Sera)
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DOSSIER MIGRANTI
16 barche in 24 ore, quasi 1500 migranti, arrivano di nuovo anche i siriani, famiglie con bambini. Alarm phone, il centralino di soccorso di chi tenta la traversata verso l’Europa, segnala altre 5 barche con 420 persone che chiedono aiuto in zona Sar maltese. (Repubblica)
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Migranti, riparte l’esodo. 1500 arrivi in poche ore. Lampedusa al collasso. Salvini chiede un intervento immediato perché viceversa – così riferiscono dalla Lega – per la Lega perderebbe di senso la permanenza nel governo. (La Stampa)
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MISTERI E PIROETTE DI CALTAGIRONE
Caltagirone in cda di Generali approva il bilancio 2020 che poi però non vota in assemblea (non presentandosi). E ora si oppone alla lista del cda per il prossimo board come previsto dal nuovo statuto di Generali votato pure da Caltagirone. Boh.
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Mistero Caltagirone in Generali. Cosa vuole fare? Troverà l'accordo sulla lista di Mediobanca? Presenterà una lista autonoma? O uscirà dal capitale? E se invece puntasse alla presidenza al posto di Galateri? Pensieri e ipotesi dopo aver letto "Affari & Finanza" di Repubblica.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 10, 2021
COMUNISTA ANTI FEDEZ
"Mi sveglio e decido che sono una donna e posso usufruire delle quote rosa? Il mondo al contrario. Sul palco della festa dei lavoratori ci sono rapper miliardari che vendono lo smalto per unghie agli uomini". (Marco Rizzo, segretario Partito comunista, a La Verità)
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LE OPERE DEGLI SVIZZERI
Precisione svizzera. Fonte: Affari & Finanza. pic.twitter.com/dc0ReqH8TI
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L’EX OMS ZAMBON SCUDISCIA L’OMS
«Covid è stato segnalato in Cina il 31 dicembre 2019 quando l’ufficio Oms di Pechino venne a conoscenza di circa 27 casi di polmonite di eziologia sconosciuta. C’è stato però detto che non c’era alcuna prova di trasmissione da uomo a uomo». (Francesco Zambon, "Il pesce piccolo")
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 10, 2021
"Il 31/12 Taiwan ha captato autonomamente, perché non gli era stato notificato dalla Cina, che c’era un’infezione di un virus nuovo. Lo stesso giorno ha allertato l’Oms di una possibile trasmissione tra uomo e uomo. L’Oms lo ha detto ufficialmente solo il 21 gennaio". (Zambon)
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"Il problema è stato politico: come emerge dagli atti della procura di Bergamo, dalle chat, dalle mail, il report è stato ritirato per pressioni cinesi, principalmente. E poi perché si è ritenuto fosse troppo critico con l’approccio italiano". (Zambon, ex Oms, a Repubblica)
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ESTRATTO DELL’INTERVISTA DI REPUBBLICA A ZAMBON:
«Il Covid è stato segnalato in Cina il 31 dicembre 2019 quando l’ufficio Oms di Pechino venne a conoscenza di circa 27 casi di polmonite di eziologia sconosciuta. C’è stato però detto che non c’era alcuna prova di trasmissione da uomo a uomo». E ancora: «L’Italia non era del tutto impreparata a un’epidemia quando arrivarono le prime notizie dalla Cina. Nel 2006, dopo la prima di epidemia di Sars il ministero della Salute e le regioni hanno approvato una preparazione nazionale contro l’influenza pandemica. La pianificazione, tuttavia, è rimasta più teorica che pratica».
Partiamo da qui. Da questi paragrafi a pagina 2 del rapporto dell’Organizzazione mondiale della Sanità «Una sfida senza precedenti, la prima risposta dell’Italia al Covid». Un report completo. Che, però, non esiste più. Fu ritirato poche ore dopo la pubblicazione perché la politica, in Cina e forse anche in Italia, non aveva gradito. Su questo la procura di Bergamo ha un’inchiesta delicata, che vede indagato il direttore generale vicario dell’Oms, Ranieri Guerra, per false dichiarazioni al pm.
Ma Francesco Zambon, il medico veneto dirigente dell’Oms che aveva coordinato la scrittura del report, e che dopo il ritiro si è dimesso, sta facendo risuonare quesiti più ampi: quanto è davvero indipendente l’Organizzazione? È la domanda che pone nel suo libro, Il pesce piccolo, in uscita il 13 maggio con Feltrinelli, a un anno dal ritiro del rapporto. Parliamo di Italia. Quando ha capito cosa stava per accadere? «Il 21 febbraio. L’Oms faceva documenti ogni giorno e fino a quel momento erano stati segnalati solo nove casi. Improvvisamente sono diventati 76: Vo’, Codogno, i focolai erano troppo distanti uno dall’altro. La situazione era incontenibile, eravamo già spacciati». Era inevitabile o è stato commesso qualche errore? «Le date sono una traccia importante. Il 21 gennaio l’Oms aveva comunicato che esisteva un virus che si trasmetteva da uomo a uomo. L’Italia aveva un piano nazionale pandemico, seppur datato al 2006 e mai aggiornato. Ma c’era. Ecco, io penso che da gennaio al 21 febbraio si potessero fare tante cose che non sono state fatte. Piuttosto che donare le mascherine, era necessario stoccarle, verificare il magazzino italiano, formare il personale sanitario. L’Italia non si sarebbe salvata dalla pandemia, ma avremmo potuto ridurre di molto i danni. Ma non è stato soltanto un problema italiano. Il fronte più importante è quello internazionale».
Perché? «Il 31 dicembre Taiwan ha captato autonomamente, perché non gli era stato notificato dalla Cina, che c’era un’infezione di un virus nuovo. Taiwan non è uno Stato membro Oms. Lo stesso giorno ha allertato l’Oms di una possibile trasmissione tra uomo e uomo. L’Oms lo ha detto ufficialmente solo il 21 gennaio, sono passati venti giorni. Questo perché l’Oms non ascolta, per ragioni politiche, Taiwan. E Taiwan è uno degli Stati che ha avuto una reazione migliore al virus: ad oggi 12 morti». Lei aveva segnalato entrambi i ritardi – quello italiano e quello dell’Oms – nel report. «Erano poche righe a pagina 2 di un lavoro collettivo. Ogni parola era verificata. Ma nessuno ha messo in dubbio le qualità scientifiche del lavoro, il problema è stato politico: come emerge dagli atti della procura di Bergamo, dalle chat, dalle mail, il report è stato ritirato per pressioni cinesi, principalmente. E poi perché si è ritenuto fosse troppo critico con l’approccio italiano. Quello dell’Oms sia stato un errore imperdonabile. E anche un campanello di allarme importantissimo. La domanda che cerco di porre è semplice: l’Oms fa politica o si occupa di salute? Io so che la Cina è allergica alle discussioni, ma noi abbiamo il dovere di capire in maniera autonoma cosa è accaduto, perché di fronte alla prossima pandemia dovremo dare risposte migliori. Il nostro dovere è proteggere tutti i cittadini del mondo. Ecco, credo che il Covid ci abbia offerto l’opportunità di affrontare questi nodi cruciali. Che non riguardano l’Oms, ma la nostra vita, il nostro futuro. Riguardano noi».