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Draghi Berlusconi Quirinale

Presidente della Repubblica, che cosa sta succedendo. Ecco le ultime novità

Tutte le ultime novità sull'elezione del presidente della Repubblica. Con una spaccatura furibonda fra Meloni e Salvini. Fatti, nomi, numeri, rumors e scenari

(articolo aggiornato alle ore 11,55)

Settimo voto per l’elezione del presidente della Repubblica. Con spaccatura frontale nel centrodestra fra Giorgia Meloni e Matteo Salvini sull’ipotesi Mattarella bis.

https://twitter.com/GiorgiaMeloni/status/1487374694730932224

E il premier Draghi fa un appello a Mattarella di restare al Quirinale in caso di voto parlamentare in questo senso.

E’ opportuno che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella resti al Quirinale “per il bene e la stabilità del Paese”. E’ quanto avrebbe detto il premier Mario Draghi si apprende da fonti autorevoli – al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e ai leader politici, che sta sentendo in queste ore. La decisione è nelle mani del Parlamento, è la consapevolezza del premier, ma l’auspicio espresso ai leader sarebbe quello di garantire la stabilità chiedere a Mattarella di restare.

Al settimo scrutinio Lega e Forza Italia si astengono, M5s vota scheda bianca (ma ci saranno molti voti per Mattarella), Fratelli d’Italia vota Carlo Nordio, mentre c’è chi adombra lo scenario Amato che stamattina tra l’altro diventerà presidente della Corte costituzionale, chi non esclude che emerga la carta Casini (che caldeggiano da tempo le formazioni centriste e anche parti di Forza Italia) e cresce l’ipotesi di un Mattarella bis.

Mattarella bis? “Non può essere una scelta di ripiego”, ha detto Matteo Salvini, parlando con i cronisti in Transatlantico. “Basta avanti andare con i veti della sinistra”, dice il leader della Lega. “Piuttosto che andare avanti altri 5 giorni con i veti” meglio dare su ” Mattarella, ma bisogna farlo con convinzione”, ha detto Salvini parlando del Quirinale.

Il leader della Lega di fatto auspica una conferma del tandem istituzionale: Mattarella al Quirinale, Draghi a Palazzo Chigi.

E il Pd? Senza un accordo che tenga insieme maggioranza di governo e maggioranza che elegge il Presidente della Repubblica, “sosterremo la saggezza del Parlamento”. E la saggezza del Parlamento si sta esprimendo, in queste ore, votando il nome di Sergio Mattarella. Enrico Letta lo annuncia alla riunione dei grandi elettori del Partito Democratico strappando applausi a gruppi che, faticato per sua stessa ammissione, hanno faticato a capire quale fosse il senso del dibattersi dei leader fra i vertici, riunioni e dichiarazioni alle Tv.

“Se fossi stato nei vostri panni avrei guardato ai generali e avrei detto ma che c…stanno facendo? Pero’ avete capito facilmente che e’ stato tutto un gioco di surplace decisivo perche’ il risultato di ieri mattina andasse li’ dove doveva andare”, ha spiegato Letta riferendosi alla ‘bocciatura’ dell’ipotesi Casellati, su cui aveva puntato il centrodestra. La partita e’ ricominciata nella serata di ieri, attorno al nome di Elisabetta Belloni, ‘bruciato’ da quella che Letta chiama “la logica Salvini”.

Il segretario dem, infatti, spiega: “Si è ragionato di vari nomi, tanti, dal nome di Draghi, a Mattarella, la Cartabia, la Severino, la Belloni e gli altri come Amato e Casini. Attorno a tutti questi nomi si e’ iniziato a discutere. Poi ciascuno ha fatto delle verifiche a casa sua”, ha aggiunto Letta. “Appena ciò e’ accaduto Salvini e’ uscito con la solita logica del ‘sono io che do le carte’. Questo ha creato un circuito anche coi Cinque Stelle”.

Oggi, però, “si riparte con un metodo di confronto caratterizzato da un elemento in più: il centrodestra si e’ formalmente spaccato. Politicamente e’ un punto essenziale”, osserva il leader dem per il quale “nelle maggior parte all’interno della maggioranza, tutto il possibile perché la quadratura de cerchio avvenga. La coerenza tra maggioranza di governo, due coalizioni e una maggioranza che regge il Presidente della Repubblica”.

E’ quello che si cercherà di fare nel vertice di maggioranza, in cui Forza Italia siederà in autonomia rispetto a Salvini e al resto del centrodestra. “Noi dobbiamo tentare nelle richieste all’interno della maggioranza tutto il possibile perché la quadratura del cerchio avvenga. La coerenza tra questa maggioranza di governo, due coalizioni e una maggioranza che regge il Presidente della Repubblica”, avverte Letta. Se poi questa quadratura non dovrebbe essere trovata, la palla passa al Parlamento: “Noi tenteremo di fare. Dopo di che c’e’ la saggezza del Parlamento e assecondare la saggezza del Parlamento credo sia questa democrazia”.

Una saggezza che, al momento, si e’ espressa in cifre: 336, quanti sono stati i voti per Sergio Mattarella. Nome su cui molti del gruppo del Movimento 5 Stelle si stanno orientando.

(articolo aggiornato alle ore 11,55)

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LA SCHEDA DELL’AGI

Con la giornata di oggi l’elezione per il presidente della Repubblica del 2022 diventa la quinta elezione più lunga della storia repubblicana. I grandi elettori hanno impiegato più tempo solo per scegliere Giuseppe Saragat (13 giorni), Giovanni Leone (16 giorni), Sandro Pertini (10 giorni) e Oscar Luigi Scalfaro (12 giorni).

Se anche fosse eletto oggi il nuovo inquilino del Quirinale saremmo già al sesto giorno superando per durata l’elezione di Antonio Segni, Giorgio Napolitano, primo e secondo mandato), Sergio Mattarella, Luigi Einaudi, Giovanni Gronchi e le due elezioni lampo di Francesco Cossiga e Carlo Azeglio Ciampi.

Ma incrociando precedenti e cabala, si può ricordare che al settimo e ottavo scrutinio mai nessun presidente è mai stato eletto. Senza attendere le 21 e 23 votazioni che portarono Saragat e Leone al Colle, o le sedici che servirono per individuare Pertini e Scalfaro, chi non fu eletto alla quarta o alla sesta votazione dovette attendere la nona (Segni).

Una delle regole della Prima Repubblica, infatti, era che gli strascichi delle candidature tentate e fallite portavano inesorabilmente a un avvitamento, tocca ora ai grandi elettori del 2022 evitare l’avvitamento e sfatare la cabala.

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