CHE COSA E’ SUCCESSO NELLA CABINA DI REGIA
Da un lato i rigoristi Franceschini (Pd), Speranza (Leu) e Patuanelli (M5S), dall'altra Giorgetti (Lega), Gelmini (FI) e Bonetti (IV). Protagonisti di una cabina di regia vivace sotto lo sguardo perplesso di Draghi, che aveva già deciso come comporre il compromesso. (La Stampa)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 17, 2021
"Ad un certo punto Giorgetti si è rivolto direttamente a Speranza: «Noi dobbiamo rispondere a chi non ce la fa più. Noi della Lega rappresentiamo certi mondi economici, tu chi rappresenti?"", racconta a La Stampa chi ha partecipato alla cabina di regia.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 17, 2021
"Ore 11, cabina di regia. Si urla parecchio, attorno al tavolone governativo. Mario Draghi fa sfogare i suoi ministri. Una, due, quasi tre ore. Poi decide. E apre il Paese una settimana prima del previsto. È una svolta". (Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 17, 2021
Per ragioni di opportunità si è deciso di far passare l’intesa come un accordo unanime. Ma è altrettanto vero che Draghi ha dovuto superare una difesa arcigna e asfissiante, arroccata attorno alla tesi di Speranza sostenuta anche dal portavoce del Cts Brusaferro. (Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 17, 2021
"Resiste l’argine eretto dal ministro della Salute, da Franceschini e dal grillino Stefano Patuanelli sul coprifuoco alle 22. Per il limite delle 22 si spende anche Maria Stella Gelmini". (Repubblica)
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RIAPERTURE IN PILLOLE: INFO, DATE E INCERTEZZE
Dal 26/4 l'Italia riapre. Gli spostamenti saranno consentiti tra regioni in fascia gialla e con un pass tra quelle di colori diversi e per partecipare a eventi. Precedenza alle attività all’aperto e alla scuola, che rimane a distanza in fascia rossa. Resta il coprifuoco dalle 22.
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Dal 26 sarà possibile spostarsi tra le regioni gialle. Per andare in quelle arancioni o rosse ci vorrà un pass. Oggi il Cts si riunirà per studiare come funzionerà. Intanto si userà il cartaceo. Sono state coinvolte Poste per digitalizzarlo ma ci vorrà tempo. (sintesi Repubblica)
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Il «pass» potrà essere rilasciato a chi ha già ricevuto la doppia dose del vaccino o a chi ha effettuato un tampone nelle 48 ore precedenti con esito negativo o a chi è stato contagiato ma è guarito e può dimostrarlo con tampone o con certificazione test sierologico. (Corsera)
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Dal 1° giugno i ristoranti potranno ospitare i clienti anche al chiuso, ma soltanto a pranzo. I protocolli sono stati modificati e la distanza tra i tavoli è stata portata a due metri. (Corsera)
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La metà del mese di maggio è la data fissata per tornare a nuotare. Si potrà andare nelle piscine all’aperto, ma si potrà anche tornare in spiaggia. Tra un ombrellone e l’altro della stessa fila devono esserci 4 metri e mezzo, tra file diverse cinque metri. (Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 17, 2021
Cinema e teatri: distanziamento minimo di almeno un metro (con l’obbligo di utilizzo della mascherina a protezione delle vie respiratorie) o, in alternativa, di almeno due metri (con la facoltà di non indossare la mascherina finché si rimane seduti al proprio posto).
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Nel calendario stabilito dal governo, l’ultima data è quella del 1° luglio. Quel giorno saranno riaperti gli stabilimenti termali. Sarà poi possibile partecipare alle fiere e ai convegni in presenza, sia pur con le stesse regole degli eventi al chiuso. (Corsera)
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PFIZER SCHIZZA
"Il prezzo di una dose, per quanto riguarda Pfizer, è in netta ascesa di oltre il 60%: dai 12 euro attuali potrebbe arrivare a 19,50, a fronte del vaccino più economico, quello di Astrazeneca, che costa 1,78 euro a dose". (Sole 24 Ore)
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REAZIONI AVVERSE O ESAGERATE?
«La frequenza degli effetti avversi è bassissima, un caso per milione, quindi il rapporto costo-benefici è del tutto a favore del ricorso a tutti i vaccini, compresi J&J ed AstraZeneca. Il rischio zero nella vita non esiste». (Guido Silvestri, immunologo Emory University Atlanta)
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STUDI DI PARTE
Ricercatori Oxford, partner di Astrazeneca, sostengono in uno studio che il numero di persone che hanno riportato casi di trombosi dopo aver ricevuto i vaccini Pfizer e Moderna è simile al numero dei casi riportati dalle persone che hanno ricevuto il vaccino AstraZeneca. (Sole)
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CONCERTO VACCINALE?
Il Wsj racconta che J&J ha contattato i rivali per chiedere di unirsi in uno sforzo comune per studiare i rischi e parlare con una sola voce della sicurezza, ma Pfizer e Moderna hanno rifiutato, mentre AstraZeneca ha accettato. (Sole 24 Ore)
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I NUMERONI DEI VACCINI A DISPOSIZIONE
"Siamo a oltre 2,7 milioni di dosi ancora disponibili. Numero in conflitto con la lamentela su larga scala di una presunta carenza di vaccini". (Sole 24 Ore)
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I NUMERINI DEGLI OVER 80
Gli over 80 – dati al 16 aprile alle ore 8:00 – sono oltre 4,5 milioni. Con la prima dose ne sono stati vaccinati 3,4 milioni, il 76% della platea; con la seconda dose si scende al 45,19 della fascia di popolazione interessata. (Sole 24 Ore)
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LE DUE GERMANIE
Ci sono due Germanie sulla pandemia. Quella ottimista di una campagna di vaccinazione che viaggia ad alta velocità. E quella cupa: il sistema sanitario appare sull’orlo del collasso e le terapie intensive sono pericolosamente vicine alla saturazione. (Valentino, Corsera)
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ARIA DI CRITICHE DALLA CORTE DEI CONTI
La Sezione regionale di controllo per la Lombardia della Corte dei Conti ha licenziato la prima relazione sulla gestione di Aria, la stazione appaltante della Regione, che in 320 pagine circa solleva molte critiche sulla società voluta dalla giunta Fontana. (Domani quotidiano)
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ARIDATECE ALBERTINI
L’idea di Gabriele Albertini candidato per la terza volta a Milano nasce dalla prolungata impasse del centrodestra e dai primi sondaggi che indicano il già due volte sindaco (dal 1997 al 2006) come l’unico in grado di battere Beppe Sala e il Pd. (Corsera)
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GIOVANNINI STOPPA RUSTICHELLI
Per velocizzare i lavori non si potrebbe sospendere il codice degli appalti, come propone anche il presidente dell’Antitrust?
"Non è ciò che serve. La sospensione delle regole, senza sostituirle con altre, potrebbe provocare paralisi", risponde il ministro Giovannini al Corsera
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EXPLOIT CINESE
Il Pil cinese del primo trimestre balza alla cifra record del 18,3% in più rispetto all’anno scorso. Il segno è positivo, in linea con l’andamento dell’ultimo scorcio del 2020 quando l’economia di Pechino aveva sterzato decisamente incassando un +6,5%. (Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 17, 2021
QUISQUILIE & PINZILLACCHERE
L'uomo che aveva il compito di classificare il rischio del ponte Morandi non lo aveva mai visto dal vivo. E oltre a non avere ispezionato di persona l'infrastruttura – che dal 2013 nei documenti Aspi era indicata a rischio crollo – quel funzionario a Genova non era mai stato.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 16, 2021
“Nei supermercati ingressi liberi e nessun controllo: rischiamo il contagio e tanti tra i colleghi sono morti". (Titolo Fatto Quotidiano)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 17, 2021
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DI FRANCESCA SARZANINI SUL CORRIERE DELLA SERA:
Saranno i dati del monitoraggio settimanale che arriverà venerdì, il 23 aprile, a stabilire quali sono le regioni che possono entrare nella fascia gialla. E ogni settimana sarà poi aggiornato l’elenco delle varie fasce. Si terrà conto del numero dei nuovi contagiati, ma anche di quello dei guariti. Si valuteranno la tenuta delle strutture sanitarie e i posti occupati in terapia intensiva. Ma soprattutto si esaminerà il dato relativo ai vaccinati, con attenzione particolare per anziani e persone fragili. Il numero chiave da osservare sarà comunque quello del valore Rt, l’indice di trasmissibilità.
Spostamento tra le regioni
Dal 26 aprile ci si potrà spostare liberamente tra le regioni che si trovano in fascia gialla. Ma non solo. Uno speciale «pass», uguale a quello studiato dall’Unione europea, consentirà alle persone di andare pure nelle regioni che si trovano in fascia arancione o rossa. Bisognerà disporre di un certificato che dimostri di essere stati sottoposti al vaccino, oppure avere effettuato nelle 48 ore precedenti un tampone antigenico o molecolare risultato negativo o aver avuto il Covid ed essere guariti. Sarà il decreto a stabilire se sia sufficiente l’attestazione o se invece dovrà essere rilasciato un apposito tesserino dall’autorità sanitaria.
Dal 26 aprile cene e calcetto
I primi a ripartire, il 26 aprile, saranno bar e ristoranti che hanno i tavoli all’aperto. Potranno ospitare i clienti a pranzo e a cena. A tavola bisognerà essere al massimo in quattro e il numero dei commensali potrà aumentare solo se si è conviventi. Non si potrà sostare fuori dai locali, oppure consumare cibo e bevande in piedi. Rimane consentita la vendita per l’asporto e la consegna a domicilio.
Possibile anche praticare sport all’aperto, non soltanto individualmente. Oltre alla ginnastica, alla corsa, alla bicicletta e al tennis — già consentiti adesso — si potrà giocare a pallacanestro e a calcetto.Cinema e teatri riaprono, sempre rispettando la regola del distanziamento e con una capienza limitata.
Musei, mostre e parchi archeologici saranno aperti.
Basterà prenotarsi e seguire le linee guida già fissate che prevedono ingressi contingentati e visite a tempo limitato.Il pubblico negli stadiGià dal 1° maggio potrebbe essere possibile assistere agli eventi sportivi nei palazzetti dello sport e negli stadi. Il numero di spettatori consentito sarà fissato nel decreto, ma l’ipotesi contenuta nel documento preparato dagli esperti del ministero prevede l’ingresso di 500 persone all’interno delle strutture chiuse e 1.000 in quelle all’aperto. Il Comitato tecnico scientifico sta studiando le linee guida per gli Internazionali di tennis programmati al Foro Italico di Roma dall’8 maggio.
In piscina dal 15 maggio
La metà del mese di maggio è la data fissata per tornare a nuotare. Si potrà andare nelle piscine all’aperto, ma si potrà anche tornare in spiaggia.Negli stabilimenti sarà consentito sistemare sdraio e ombrelloni purché venga rispettata la distanza. Tra un ombrellone e l’altro della stessa fila devono esserci quattro metri e mezzo, tra file diverse cinque metri. Sdraio e lettini devono essere sistemati a due metri uno dall’altro. I ristoranti e i bar in queste strutture osservano le stesse regole degli altri locali pubblici.I ristoranti al chiusoDal 1° giugno i ristoranti potranno ospitare i clienti anche al chiuso, ma soltanto a pranzo. I protocolli sono stati modificati e la distanza tra i tavoli è stata portata a due metri. Per il personale rimane l’obbligo di indossare la mascherina, protezione che dovrà essere utilizzata anche dai clienti quando non sono seduti a tavola. Invece non sarà ancora possibile cenare all’interno.
Il 1° giugno in palestra
Si pranzerà al chiuso e si potrà andare in palestra. Anche in questo caso sono state definite rigide linee guida che prevedono la prenotazione della lezione e alcune restrizioni all’interno degli spogliatoi. Il protocollo validato dal Comitato tecnico scientifico non consente l’utilizzo delle docce e impone la sanificazione delle attrezzature ad ogni utilizzo. Obbligatorio anche custodire i propri oggetti all’interno di involucri di plastica.
Alla fine terme e fiere
Nel calendario stabilito dal governo, l’ultima data è quella del 1° luglio. Quel giorno saranno riaperti gli stabilimenti termali. Sarà poi possibile partecipare alle fiere e ai convegni in presenza, sia pur con le stesse regole degli eventi al chiuso.Per alcuni eventi, dove si prevede particolare affluenza di pubblico, sarà richiesto il «pass» che attesti la «non contagiosità».
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DI FRANCESCO VERDERAMI SUL CORRIERE DELLA SERA:
La tattica del catenaccio, la linea rigorista sulla pandemia che il ministro della Salute aveva finora applicato, non ha retto al pressing del premier, alla sua volontà di riaprire il Paese. Così, durante la riunione della cabina di regia, Draghi ha messo in atto il suo progetto, che è segno di discontinuità rispetto al passato. È vero che per ragioni di opportunità politica si è deciso di far passare l’intesa come un accordo unanime. Ma è altrettanto vero che il presidente del Consiglio ha dovuto prima superare una difesa arcigna e asfissiante, arroccata attorno alla tesi di Speranza — sostenuta anche dal portavoce del Cts Brusaferro — secondo la quale era giusto programmare le riaperture ma in vista di maggio e magari per la metà del mese.
Raccontano che Draghi nelle riunioni sia sempre più in sintonia con il presidente del Consiglio superiore della Sanità, e che proprio grazie a una triangolazione con Locatelli abbia aggirato la retroguardia dei rigoristi. Il gol che ha definitivamente chiuso la partita è arrivato alla fine di una discussione sulle attività motorie, quando Brusaferro — nell’estremo tentativo di salvare la porta — ha detto di sì allo sport all’aperto evitando però i giochi di contatto. «Ma via», ha risposto il premier: «Potremmo mai distinguere tra il golf e il calcetto?». E il pallone è rotolato in rete. È un piccolo dettaglio, sufficiente tuttavia a far capire l’idea che si cela dietro la strategia di Draghi e che non è una concessione a Salvini.
Semmai al vertice di ieri il premier ha lavorato a realizzare una sintesi tra il blocco dei delegati giallorossi e il pressing della Lega. Perché era chiaro che il problema della data per le riaperture era (e resta) un problema politico oltre che scientifico. Lo si è visto quando Giorgetti ha posto senza mezzi termini il problema : «Allora diciamolo che il nodo è Salvini. Ma sappiate che così non riuscirò più a tacitare le polemiche. Ci sono regioni che da due settimane dovrebbero stare in zona gialla e che per altre due settimane invece dovrebbero stare ancora in zona arancione. Dov’è quindi l’evidenza dei dati?». E via, con una lunga discussione, che — per dirla con Draghi — è la «contrapposizione tra due ragioni».