(Financial Times, Henry Foy, 2 novembre 2025)
1. L’invasione russa dell’Ucraina ha riportato l’allargamento al centro dell’agenda Ue, richiedendo riforme sia ai candidati che al blocco stesso per gestire un’espansione oltre i 27 membri: «L’invasione su vasta scala della Russia in Ucraina ha posto l’allargamento al centro dell’agenda dell’Ue. Mentre molti paesi, inclusi Ucraina e Moldova, stanno implementando le riforme necessarie per unirsi al blocco, anche l’Ue dovrà riformarsi per poter crescere».
2. Domani la Commissione pubblicherà il pacchetto sull’allargamento con valutazioni sui progressi dei candidati, ma il documento sulle riforme interne Ue per adattarsi è posticipato per garantire qualità: «Domani, la Commissione europea adotterà un pacchetto sull’allargamento, esaminando i progressi compiuti da ciascun paese candidato e fornendo orientamenti. In aggiunta, la commissione stava anche pianificando di emettere un documento che fornisce le “revisioni politiche e riforme” per rendere l’“Ue adatta all’allargamento”. Ma quel documento è ora ritardato».
3. L’integrazione di Ucraina, ex granaio sovietico, metterebbe a dura prova le politiche Ue su sussidi agricoli e regionali, data la sua popolazione di quasi 40 milioni e le devastazioni belliche: «Le politiche attuali del blocco sui sussidi agricoli, ad esempio, saranno difficili da mantenere se l’Ucraina si unirà. Lo stesso vale per la politica del blocco sui sussidi regionali se integrasse un paese devastato dalla guerra con quasi 40 milioni di persone».
4. Un’Ue ampliata rischierebbe di complicare ulteriormente il processo decisionale già lento e accentuare i problemi di rule of law, rendendo l’esercizio di riforma politicamente spinoso: «L’allargamento rischia anche di rendere il lento processo decisionale europeo ancora più difficile, e potrebbe rendere i problemi esistenti di rule of law ancora più pressanti. L’esercizio è anche politicamente sensibile».
5. Se gestito male, il documento potrebbe sabotare l’allargamento futuro, ma la Commissione insiste che il ritardo è routine per assicurare un output di alta qualità: «“Stiamo lavorando diligentemente per finalizzare la Comunicazione il prima possibile, con l’obiettivo ultimo di assicurarne la massima qualità”, ha detto un portavoce della commissione. “È molto normale che i file siano spostati a seconda della loro maturità”».
(Estratto dal blog di Giuseppe Liturri)







