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Perché l’India entra in scena nel teatro ucraino

La visita del primo ministro indiano Modi a Kiev è la prima della storia in Ucraina e promette di aumentare la sua influenza in questo scenario. L’approfondimento di Ugo Poletti

 

La guerra di conquista dell’Ucraina ha portato scossoni politici, economici e diplomatici in tutto il mondo. Da un conflitto russo-ucraino, con l’annoso braccio di ferro tra Russia e Stati Uniti sullo sfondo, la partita si è estesa ai rapporti con la Cina, Nord Corea, Iran, alla crisi in Medio oriente, fino agli stati africani, dove i Russi sono presenti militarmente. Questo è il momento dell’India.

La visita del 23 agosto a Kiev di Narendra Modi è la prima in Ucraina di un Primo Ministro indiano. Il colosso asiatico raramente ha messo il naso in passato  in questioni fuori dalla sua area di influenza. Ma l’India può rivelarsi un attore importante in questo scenario, a causa delle sue relazioni intense sia con la Russia, che con Cina e USA. L’incontro tra Zelensky e Modi apre a sviluppi interessanti.

IL PESO DELL’INDIA

Prima di analizzare questi sviluppi cosa sappiamo dell’India? Ripassiamo i punti essenziali.

La sua popolazione (1,6 miliardi) ha ormai superato quella della Cina (1,4 miliardi). Ma il suo territorio è solo il settimo più grande al mondo. A differenza della Cina, che si espande verso la Siberia attraverso una migrazione costante, l’India è geograficamente chiusa, con confini fisici o politici invalicabili. Questa sua densità crea diversi problemi politici ed economici. Per esempio, la burocrazia per gestire le pratiche dei cittadini, il grave inquinamento industriale, la mancanza di posti di lavoro e la necessità di assicurare le risorse per sostentare una popolazione immensa.

Gli Indiani praticano molte religioni e parlano più di cento lingue riconosciute. L’Inglese rimane la lingua franca del paese. Nonostante le tensioni religiose e i movimenti separatisti, per 72 anni l’India indipendente ha mantenuto la sua integrità politica, rifiutando modelli nazionali monoetnici e monolinguistici di ex-stati imperiali come la Francia. L’India offre al mondo un nuovo modello progressista di costruzione politica della nazione, non fondato su lealtà tribali, ma su un impegno comune per il sistema democratico. Il raggiungimento dell’unità democratica in condizioni di straordinaria diversità etno-linguistica è un modello di successo per altre nazioni linguisticamente, etnicamente e culturalmente composite come l’Ucraina.

LA PIÙ GRANDE DEMOCRAZIA DEL MONDO

L’India è la democrazia più grande del mondo, con una grande affluenza alle urne e una partecipazione femminile in costante aumento. Le elezioni di quest’anno in India sono state il più grande esercizio democratico della storia umana, con quasi un miliardo di elettori aventi diritto, oltre 8000 candidati e 744 partiti politici. Il sistema è così laborioso che le elezioni si sono svolte nel corso di sei settimane. L’India è anche un pioniere della democrazia digitale: il primo paese a sostituire le schede cartacee con le macchine per il voto elettronico, a partire dagli anni ’80.

La sua popolazione è giovane e molto digitalizzata: metà dei suoi cittadini ha meno di 25 anni e la maggior parte sono accaniti utilizzatori di telefoni cellulari, con oltre 1 miliardo di schede SIM in uso.

LA STORICA ALLEANZA POLITICA DELL’INDIA CON LA RUSSIA

Dal punto di vista di relazioni internazionali l’India si è sempre comportata come un paese chiuso, poco interessato agli affari europei, e molto focalizzato sui propri interessi nazionali, per i quali si tiene sempre la mano libera per decidere, indipendentemente dalle alleanze politiche.

Siamo abituati a pensare l’India come un alleato storico prima dell’Unione sovietica, che l’ha sempre rifornita di armi, e oggi della Federazione Russa, da cui acquista massicciamente petrolio e derrate alimentari. Tuttavia sarebbe un errore considerarla un alleato naturale di Putin. Secondo la vecchia dottrina di paese non allineato stabilita da Nehru, l’India non deve alcuna lealtà politica alla Russia.

LA DUBBIA AMICIZIA CON LA RUSSIA

Oggi, con la Russia c’è una partnership di convenienza: una fonte di petrolio a basso costo e un grande mercato per i prodotti farmaceutici e l’acciaio indiani. L’India ha fatto un sacco di soldi con il petrolio russo a basso costo. Dal 2021, l’importazione di petrolio greggio russo da parte dell’India è aumentata di 20 volte e oggi il paese importa più di due milioni di barili al giorno. Acquirente del 37% del greggio russo, seconda solo alla Cina, l’India è ora un indispensabile sostegno dell’economia russa. Ma riguardo all’arsenale militare l’India si è allontanata dalle armi russe, che se nel 2008 costituivano il 62%, dei suoi armamenti, quest’anno sono scese al 36%.

Nel 2023-24 il commercio tra Russia e India è salito a quasi 65 miliardi di dollari, per lo più in importazioni russe. Mentre la visita di Modi a Mosca è stata pubblicizzata presso l’opinione pubblica indiana come una missione di pace, in realtà si è concentrata soprattutto sull’elusione delle sanzioni e sullo sviluppo di rotte commerciali marittime L’India sta lavorando con la Russia per trovare navi per costruire le proprie raffinerie ed esportare greggio russo per aggirare le sanzioni, che comunque gli Stati Uniti non impongono all’India. La chiusura del sistema Swift in Russia ha creato una crisi valutaria nelle relazioni commerciali russo-indiane. Inizialmente, i due paesi scambiavano in rubli e rupie, ma 8 miliardi di rupie dovute dall’India alla Russia sono rimaste bloccate nelle banche indiane. Per reazione, i russi hanno deciso di investire nel mercato indiano, soprattutto in infrastrutture.

LA RIVALITÀ ACCESA CON L’INDIA

La cosa più rilevante nella politica estera dell’India è la sua rivalità strategica con la Cina, che è la superpotenza cofinante con un’economia almeno doppia rispetto a quella indiana, e con capacità industriali e militari di gran lunga superiori. Dalla guerra sino-indiana del 1962, Cina e India si sono scontrate spesso, fino a recenti incidenti al confine con morti nel 2020-21. La Cina è una minaccia incombente per l’India e l’alleanza sempre più profonda tra Cina e Russia mette a dura prova le relazioni indo-russe. Questo ha avvicinato l’India al principale avversario geopolitico della Cina: gli Stati Uniti.

Infatti, l’India ha avviato negli utlimi anni una collaborazione militare con gli Stati Uniti, che l’hanno dichiarata un “principale partner della difesa”, fondamentale per contrastare la Cina nell’Indo-Pacifico. La nuova partnership indo-americana, che include la conversione a sistemi d’arma NATO, ha messo in cantina il mal di pancia per l’alleanza storica degli USA con il Pakistan, con cui l’India ha una decennale ostilità.

IL POLITICO NARENDRA MODI

Dal punto di vista politico Modi nasce come nazionalista indù, ma ha poi indirizzato la sua carriera politica verso la crescita economica. Nei dieci anni del suo mandato, i nazionalisti indù sono stati spesso messi da parte e le elezioni di quest’anno hanno dimostrato quanto poco l’identità religiosa conti per i suoi elettori. Come primo ministro, ha fatto molto per stabilizzare l’economia indiana. Ha risolto una crisi bancaria e attratto investimenti esteri, ha aiutato l’India a superare il Regno Unito come quinta economia più grande del mondo. Dall’altra parte, la disoccupazione è salita alle stelle (dal 3,2% al 7,6% dal 2013). Il 65,7% dei giovani indiani è disoccupato, i consumi privati ​​sono al minimo da due decenni, mentre il debito delle famiglie è al massimo storico. Inoltre, i profitti agricoli sono crollati a causa delle persistenti siccità, con un grave aumento dei suicidi tra gli agricoltori.

L’ambizione internazionale di Modi, che eccita l’elettorato urbano tradizionale della classe media del suo partito e la diaspora indiana nel mondo, è quella di conferire all’India lo status di superpotenza. Il primo sbarco sulla luna dell’India e l’organizzazione del primo vertice del G20 miravano ad attrarre consensi globali. Ma una vera superpotenza deve dimostrare di poter influenzare la politica globale. L’invasione della Russia in Ucraina è l’opportunità offerta a Modi per diventare un attore globale.

Quali sono gli interessi dell’India in Ucraina? Innanzitutto, il Governo indiano non può permettersi di mettere a repentaglio il commercio con l’Ucraina, perché è il più grande importatore di olio di semi di girasole, seguito da prodotti chimici inorganici, ferro e acciaio, plastica, prodotti chimici, ecc. L’India è una delle maggiori destinazioni dell’export ucraino.

LA GUERRA IN UCRAINA VISTA DALL’INDIA

La guerra in Ucraina può essere vista come molto distante dai cittadini indiani, poiché si svolge in un altro continente. In effetti, gli indiani tendono a preoccuparsi poco degli affari europei, come del resto gli europei si preoccupano poco di quelli indiani. Inizialmente, la guerra era vista in modo molto vago, attraverso il prisma dell’amicizia di lunga data con l’URSS, che in India è comunemente confusa con la Russia di Putin. Tuttavia, man mano che si diffondevano notizie di atrocità, il pubblico indiano ha gradualmente iniziato a ripensare alla guerra, con intellettuali e stampa che si sono sempre più espressi contro l’aggressione russa. I canali di propaganda russi attivi da lunga data in India hanno insistito su narrazioni della “guerra per procura americana”, della “minaccia NATO”, dell’Ucraina come “zona di influenza” legittima della Russia e del conflitto come una “guerra civile”. Tuttavia, l’orrore delle stragi russe in Ucraina sta spingendo il pubblico indiano a vedere questa guerra come un’atto di conquista imperialista.

Per esempio, la visita di Modi a Mosca a luglio, fu anticipata di poche ore dalla distruzione ad opera di un missile russo dell’ospedale pediatrico di Kiev (41 vittime). Questo evento creò un notevole imbarazzo alla missione indiana, per il danno d’immagine di una Russia stragista insieme ad un’India in cerca di affermazione. Questo indusse Modi a comunicare alla stampa il suo dolore per la strage.

VANTAGGI PER L’UCRAINA DALL’INDIA

Prima dell’Ucraina il premier Modi è andato in Polonia dove ha incontrato il Primo Ministro Tusk, mostrando nessun imbarazzo a visitare un paese NATO rivale della Russia. Come in Polonia anche in Ucraina sarà compagnato da una folta delegazione di rappresentanti di imprese e istituzioni indiane, che segnala l’ambizione di stringere molte collaborazioni commerciali.

Come può l’India aiutare l’Ucraina ora?

•      L’India detiene un vasto arsenale di artiglierie, munizioni e carri armati sovietici, che potrebbero essere impiegati subito in Ucraina, che usa ancora questi armamenti. Questi potrebbero essere scambiati con nuovi equipaggiamenti NATO da paesi che aiutano l’Ucraina, come hanno fatto la Polonia e altri paesi europei, passando all’Ucraina le loro vecchie dotazioni sovietiche.

•      L’India potrebbe appoggiare diplomaticamente l’Ucraina in alcuni accordi con la Russia, come il ritorno dei bambini ucraini illegalmente trattenuti nella Federazione e lo scambio di prigionieri.

•      I progressi dell’India nella democrazia digitale potrebbero essere utili all’Ucraina. L’esperienza nell’utilizzo di sistemi per il voto elettronico potrebbe aiutare l’Ucraina a condurre le elezioni anche in tempo di guerra.

•      Dopo la guerra, le aziende indiane, con la loro vasta esperienza in progetti di sviluppo urbano e infrastrutturale, potrebbero fornire un contributo rapido. La Camera di commercio indo-ucraina sta già pianificando alcuni progetti in quella direzione.

VANTAGGI PER L’INDIA DALL’UCRAINA

Una domanda cruciale è cosa può guadagnare l’India dall’Ucraina.

•      L’Ucraina ha sorpreso il mondo sconfiggendo la flotta russa del Mar Nero. La tecnologia ucraina dei droni marittimi e aerei può dare all’India un vantaggio militare, soprattutto nel controllo del vasto Oceano Indiano, a fronte di una marina militare non adeguata a tale compito.

•      La futura ricostruzione dell’Ucraina offre molte opportunità di lavoro a manodopera indiana, mentre l’Ucraina soffre di una carenza di risorse umane. Le aziende indiane possono contribuire alla ricostruzione con costi competitivi e risorse umane competenti.

•      L’Ucraina è un pioniere globale nella governance digitale. La sua applicazione DIIA per servizi al pubblico può aiutare l’India a risolvere i suoi enormi problemi di gestione dei dati anagrafici dei cittadini e di concessione di licenze, carte d’identità e altri documenti governativi.

GLI SCHELETRI NELL’ARMADIO TRA INDIA, UCRAINA E RUSSIA

Purtroppo ci sono alcune scheletri nell’armadio delle relazioni indo-ucraine che occorre rimuovere.

I giornali indiani hanno puntato l’indice contro le esportazioni militari ucraine verso il vicino Pakistan, soprattutto i media sponsorizzati dalla Russia. In realtà l’Ucraina ha esportato più armi in India che in Pakistan. Infatti, tra il 2018 e il 2022, le vendite di armi all’India sono quasi raddoppiate, mentre le esportazioni verso il Pakistan sono diminuite di un terzo.

In verità, questo scheletro nell’armadio ce l’avrebbe anche la Russia. Infatti, da quando l’embargo sulla vendita di armi al Pakistan è stato revocato nel 2014, la Russia si è affrettata a sviluppare una cooperazione militare con Islamabad, vendendo al Pakistan elicotteri da trasporto Mi-26, artiglieria, munizioni, difesa aerea e missili a lungo raggio. Le esportazioni militari in Pakistan sono intrinseche alla strategia regionale della Russia. In modo strumentale, una vendita di aerei all’India è sempre seguita da una vendita di sistemi antiaerei al Pakistan “per mantenere l’equilibrio nella regione”.

Ma l’ostacolo più grande è la disinformazione anti-occidentale in India, che è la più grande sfera anglofona al di fuori dell’Occidente, condotta per decenni da agenti sovietici. Gli archivi del KGB rivelati dall’archivista Vasily Mitrokhin, che disertò in Gran Bretagna, mostrarono che il KGB aveva piazzato migliaia di articoli su giornali indiani e agenzie stampa. Solo nel 1972 le spie russe pubblicarono più di 3.500 articoli. Nel 1983 ingaggiarono un giornale indiano, The Patriot, per la più grande opera di disinformazione prima del crollo dell’URSS: la storia della fabbricazione in laboratori americani dell’AIDS. La Russia ha mantenuto sistema di influenza e i mass media indiani sono ancora pesantemente infiltrati dalla propaganda russa. Oggi molti giornali indiani adottano la linea di far seguire ad ogni articolo filo-ucraino, uno filo-russo. L’Ucraina, invece, non ha una rete di informazione in India. Quindi, l’eco della narrazione del Cremlino risuona nelle strade e nei salotti indiani, dove la gente pensa ancora che la Russia sia paese anti-imperialista e amico dei paesi post-coloniali. Uno scenario destinato a cambiare anche a seguito della visita di Modi in Ucraina.

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