Nella settimana che si conclude, circa cento associazioni italiane di ispirazione cristiana riunite nel network “Ditelo sui tetti” (espressione evangelica) hanno presentato alla stampa e ai candidati alle elezioni europee che ne condividono i principi una ideale agenda per la promozione della vita e della vitalità nelle future politiche dell’Unione. In essa vengono identificate le ragioni del declino dell’Europa nel rifiuto delle radici greco-giudaico-cristiane dal quale è conseguita una concezione ridotta dell’umano. Un neo individualismo proposto retoricamente come “stagione dei diritti”, secondo queste associazioni, ha concorso a produrre l’inverno demografico e l’indifferenza verso le fragilità.
La stessa competitività economica è stata indebolita dall’impoverimento delle coorti giovanili e da un ecologismo che ideologicamente attribuisce alla causa antropica il cambiamento climatico. Il tradizionale modello sociale, costruito sulla solidarietà intergenerazionale, è diventato insostenibile.
Gli impegni politici suggeriti dall’agenda muovono quindi dalla ripresa demografica, dalla insostituibile funzione della famiglia naturale, dalla formazione morale della persona nel confronto con le macchine intelligenti, dalla tutela e cura del ciclo naturale di vita. Il ridisegno delle politiche economiche dovrebbe assumere la crescita della ricchezza quale presupposto per gli stessi obiettivi di decarbonizzazione senza l’imposizione di soluzioni tecnologiche da rimettere invece all’iniziativa imprenditoriale.
Giorgia Meloni ha inviato un messaggio a questo evento affermando che siamo al bivio tra “due modelli d’Europa”. La questione antropologica proposta dal network “Ditelo sui tetti” vuole contribuire al modello che conferisce all’Unione (confederale) le grandi funzioni della spada, della feluca, della moneta. Sostenute tuttavia dai principi del cuore antico del continente.