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Pete Buttigieg

Perché le primarie democratiche Usa sono un disastro. Il Taccuino di Martinelli

Che cosa sta succedendo alle primarie dei democratici negli Stati Uniti? Il Taccuino di Massimo Martinelli

Mayor Pete, il Sindaco Pete, ha lasciato il campo degli aspiranti candidati Democratici alla Presidenza, ieri, alla vigilia del Super Martedì.

È la vera notizia del giorno.

Pete Buttigieg, è stato la vera rivelazione di queste primarie democratiche.

“Mayor Pete Flew Sky High” scrive oggi sul New York Times l’opinionista Frank Bruni.

In campo Repubblicano è la nuora di Trump, Lara, autorevole consulente della sua campagna Presidenziale, che esplicitamente dice a FoxNews: ‘I don’t think we’ve seen the end of Mayor Pete’ (“Non credo che che abbiamo visto la fine di Mayor Pete”).

Ma perché è così importante l’abbandono del giovane Sindaco gay, che a molti (io tra questi) era sembrato il più promettente tra i partecipanti alle Primarie?

La ragione è semplice: le primarie democratiche finora sono un vero disastro.

Le primarie fatte finora hanno mostrato chiaramente che Biden ha un po’ di elettorato bianco moderato e gli AfroAmericani del Sud, Sanders ha tantissimi giovani radicali e i latinos, Mayor Pete è abbastanza trasversale tra i bianchi ma in Nevada ed in South Carolina ha chiaramente fatto vedere che non riesce a prendere neanche un voto nero o ispanico.

Poi c’è Bloomberg che finora ha speso milioni nella campagna elettorale senza partecipare alle primarie in attesa del big Tuesday, il cui programma/strategia sembra essere quello di comprarsi il partito Democratico.

Sanders è il terrore dell’establishment democratico. Molti analisti pensano che Sanders candidato democratico spingerebbe a non votare un 20/30% degli elettori dem.

Infatti mentre il New York Times ha già incominciato a rilanciare la campagna sull’ingerenza di Putin pro Trump nelle elezioni di novembre, il Washington Post ha pubblicato un report confidenziale (cioè senza uno straccio di prova) di autorevoli (ed anonimi) esponenti del mondo dell’intelligence statunitense, secondo il quale uomini di Putin stanno cercando di far vincere le primarie a Sanders.

Il New York Times ha pubblicato recentemente un fondo in cui sostanzialmente si diceva: sì certo i valori di Sanders sono molto più nobili ed elevati si quelli di Trump, però i due si somigliano molto, sono arroganti, bugiardi, violenti con gli avversari, incitano all’odio…. Insomma ha ragione Hillary Clinton quando dice che nessuno vuol lavorare con Bernie…

Questo è il contesto del super Tuesday.

Molti pensano che alla fine si manterrà l’equilibrio, con il rischio di una Convention democratica contesa che rischierebbe di spaccare definitivamente il partito.

Ed allora la rinuncia di Mayor Pete potrebbe essere non un sacrificio ma l’acquisizione di crediti per il futuro, dando ragione a Lara Trump ed al Presidente, che su questo ha fatto prontamente un tweet:

https://twitter.com/realDonaldTrump/status/1234263037110083587

“Pete Buttigieg è out. Tutti i suoi voti del Super Tuesday andranno al dormiglione Joe Biden. Gran tempismo.Questo è il vero inizio dell’espulsione di Bernie dai giochi da parte dei Dem. Anche questa volta niente nomination”

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