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Salvini

Perché il Pd è nella bufera

Tutte le tensioni nel Pd. La nota di Paola Sacchi

 

Come per la legge del contrappasso, il Pd, che aveva basato la sua campagna elettorale sull’antico allarme ideologico per il nemico alle porte, si trova nell’arco di un solo giorno al centro della bufera. Nella quale sembra giungere al pettine in modo prepotente il nodo irrisolto della sua identità. L’immagine che ne esce, come scrive in un tweet, Claudio Velardi, ex lothar dalemiano, è quella di un Pd “solo punto di coagulo di persone (spesso per bene, a volte no) che aspirano al potere”. Ma, punge Velardi, “il potere – quello vero – non è solo gestione: ha bisogno di un’anima, di una visione, di una leadership. Senza tutto ciò, restano i casi penosi di cui si discute”.

È l’immagine di un partito – da Pci-Pds-Ds a Pd, dopo l’unione tra ex comunisti e ex sinistra Dc della Margherita – che non ha mai fatto una vera Bad Godesberg, pensando di sostituirsi, bypassando i nodi della storia, al Psi di Bettino Craxi, la vera sinistra moderna.

Enrico Letta, dopo aver lanciato l’allarme alla Cnn contro Giorgia Meloni e Matteo Salvini (“Se vincono, un regalo a Putin, Trump e Orban”), non difende però la presidente di FdI dall’attacco perché “troppo atlantista” che le viene dalla Pravda, ex organo ufficiale del Pcus, ora filo-Putin. Ma il Pd piomba nella bufera.

Si ritrova alle prese con giovani candidati dai post social contro Israele e una violenta, imbarazzante lite in strada che coinvolge una figura simbolo del potere dem capitolino, il capo di gabinetto del sindaco Pd Roberto Gualtieri, Albino Ruberti, che si dimette. Raffaele La Regina, uno dei giovani under 35 presentati come fiore all’occhiello da Letta, è costretto a ritirare, dopo una serie di ripensamenti, la sua candidatura come capolista in Basilicata. Letta aveva provato a chiudere il caso, riconoscendo l’errore e dicendo che “il passato è passato” poiché i tweet erano di 5 anni fa. Ma poi ne sono venuti fuori altri pure contro il Tap. Al suo posto andrà Enzo Amendola. E al tempo stesso esplode un caso analogo per post anti-Israele di un’altra giovane candidata, Rachele Scarpa. Che, denuncia Salvini, “aveva addirittura contestato la presenza del suo partito a una manifestazione della Comunità ebraica di Roma”. Il leader della Lega, eternamente tacciato di filo-putinismo, attacca duramente: “Troppi esponenti del Pd parlano come estremisti islamici”.

Ma, intanto, tiene banco nelle polemiche il video shock di un violento alterco dopo una cena privata a Frosinone tra Ruberti e il fratello (Vladimiro) di Francesco De Angelis, presente alla lite, che si ritira anche lui da candidato dem. La vicenda è in mano alla Procura. Fermo restando il principio garantista, ne esce lo stesso incrinata l’immagine della macchina amministrativa che vede da tanti anni il Pd, la sinistra, a Roma radicati nei gangli del potere.

Silvio Berlusconi è duro: “Solo noi parliamo di contenuti, mentre i nostri avversari continuano la solita campagna di falsificazioni e di calunnie”. Secondo il leader azzurro, “questo perché le sinistre stanno insieme solo per tentare di conservare il potere che gestiscono da molti anni”. Sull’emergenza energia e bollette Berlusconi insiste: subito provvedimenti tampone, piano per rigassificatori, termovalorizzatori, nucleare.

Meloni, dopo essere stata criticata per la proposta di modifica del Pnrr, dice che Letta “avrebbe evitato una figuraccia chiamando Gentiloni”. Il Commissario europeo per gli Affari economici spiega che, di fronte all’attuale scenario di crisi, “molti governi europei stanno chiedendo qualche concreto aggiustamento ai piani di attuazione del Next Generation Eu, come il Pnrr italiano”. “Esattamente quello che Fratelli d’Italia cerca di spiegare da tempo”, sottolinea la presidente di FdI.

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