skip to Main Content

Hamas

I pacifisti pro Hamas sono i veri guerrafondai

Nelle piazze italiane la stella di David dello Stato ebraico è affiancata alla svastica della Germania nazista. I Graffi di Damato.

Osserva giustamente Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della Sera, a più di venti giorni dagli eccidi di ebrei uccisi, feriti o sequestrati in terra israeliana dai miliziani di Hamas usciti dalle viscere di Gaza, dove operano usando i palestinesi come scudi umani, che “nella stragrande maggioranza dei talk televisivi e dei commenti della stampa, nelle dichiarazioni pubbliche di tutto lo schieramento di centro-sinistra (ma non solo) ha sempre più spazio il tema “consigli a Israele”. Cui è “tutto un mettere in guardia contro gli eccessi della reazione… a non esagerare, a fare attenzione alle conseguenze”.

LE MANIFESTAZIONI ANTI-ISRAELE

Non parliamo poi delle piazze, anche quelle italiane, dove la stella di David dello Stato ebraico è affiancata alla svastica della Germania che fu di Hitler e le bandiere di Israele faticano a rimanere al loro posto, come quella tirata giù dai pennoni della sede romana della Fao da un manifestante emulo a suo modo dei programmi e delle azioni dell’organizzazione terroristica appena scambiata da un socio della Nato come la Turchia di Erdogan, sul fronte sud dell’alleanza atlantica, per un’organizzazione di “liberatori” dei palestinesi da “56 anni di occupazione israeliana e di violazione dei diritti umani”, quasi contemporaneamente deplorati a New York non da qualche delegato arabo ma dal segretario generale in persona dell’Onu, il portoghese Antonio Manuel de Oliveira Guterres. Per carità, non togliamo nulla al suo lungo nome.

GLI HAMAS ITALIANI E OCCIDENTALI

L’ex direttore dell’Espresso ed ex parlamentare della sinistra Tommaso Cierno ci ha proposto sulla sua Identità una versione trasteverina “de noantri” di Hamas con una bandiera italiana stampata in arabo, diciamo così, e in fiamme come prima o dopo vedremo nelle piazze, accanto a quelle israeliane e americane, vista la linea di politica estera assunta dal governo in carica di Giorgia Meloni. Che neppure lei tuttavia, come Biden alla Casa Bianca e persino in Israele, quando vi è andato di persona dopo gli eccidi del 7 ottobre, si è risparmiata qualche invito alla prudenza nelle reazioni ebraiche.

Tutto questo enorme Consiglificio cui sembra ridotto l’Occidente, e che contribuisce a indebolire ulteriormente il premier israeliano in patria pur omaggiato da visite di sostegno a questo punto più apparente che reale, è silente o innocuo nei riguardi Hamas. Cui in pratica si è finito per riconoscere il diritto vigliacco e sanguinario di coprirsi dietro e sotto gli ormai affamati palestinesi, le loro case , i loro ospedali, le loro scuole, le loro chiese, con gli arsenali militari e gli ostaggi ebrei catturati nel pogrom del 7 ottobre.

Non ha torto Giuliano Ferrara a scrivere sul suo Foglio che “le piazze per il cessate il fuoco” degli israeliani impegnati a difendere le loro vite “sono le piazze dei guerrafondai” veri, perché “le cose giuste spesso non sono compassionevoli”. E perché “a dispetto delle folle che gridano Non in may name, bisogna snidare e colpire i terroristi dove si nascondono e conseguire l’obiettivo della sicurezza e della pace”.

Back To Top