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No al bilancio Ue pro tasse. L’annuncio-veto dell’Italia

Che cosa è stato deciso ieri al Comitato interministeriale per gli Affari europei riunito a palazzo Chigi sotto la presidenza del ministro per gli Affari europei, Paolo Savona

Veto dell’Italia al bilancio Ue pro tasse e taglia investimenti. E’ questa la linea decisa ieri a Palazzo Chigi.

CHE COSA E’ STATO DECISO IERI DAL GOVERNO CONTE

C’erano tutti meno che il ministro dell’Economia Giovanni Tria, nel Comitato interministeriale per gli affari europei che si oggi è riunito a palazzo Chigi sotto la presidenza del ministro per gli Affari europei, Paolo Savona, con l’obiettivo di mettere a punto la posizione dell’Italia sui principali atti dell’Unione europea.

IL VETO ANNUNCIATO DALL’ITALIA SUL BILANCIO UE

Atti che ovviamente richiedono il consenso degli Stati membri, come la predisposizione del bilancio dell’Ue. E’ per questo che ieri, mentre era in pieno corso lo scontro tra Roma e Bruxelles sulla manovra di bilancio presentata dall’Italia, bocciata dalla commissione e che dovrà essere riscritta entro tre settimane, pena sanzioni che possono andare dallo 0,2% del pil (circa 3,5 miliardi) fino allo 0,5% (8,75 miliardi), il governo di Roma ha munito l’arsenale di alcune mine anti Ue, come la minaccia, anzi la promessa, di non votare i provvedimenti dell’Ue che chiedano agli Stati di aumentare le tasse o fare tagli di spesa non previsti.

LE PAROLE DI SALVINI

“Faremo un’attenta analisi del prossimo bilancio europeo, la posizione del governo italiano è chiara”, ha avvertito il vicepremier e minsitro dell’Interno Matteo Salvini che ha partecipato ai lavori del comitato interministeriale: “Non ci sarà il nostro voto a favore se ci saranno tagli per investimenti, lavoro, agricoltura, sicurezza e immigrazione. No a nuove tasse europee che pesino sui cittadini e sulle imprese”.

CHI HA PARTECIPATO ALLA RIUNIONE

Parole, quelle di Salvini, che naturalmente hanno trovato completamente d’accordo l’altro vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, presente anche lui alla riunione insieme con i ministri delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio, delle Infrastrutture Danilo Toninelli, dei Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, della Pa Giulia Bongiorno, degli Affari regionali Erika Stefani e della Giustizia, Alfonso Bonafede.

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