Il titolo è volutamente ironico e fa il verso alla famosa satira televisiva di Corrado Guzzanti sul fascismo. Nei media italiani la storia dei nazisti al Governo in Ucraina circola da qualche ann
La parola nazista è ghiotta perché evoca il male assoluto ed è cinematograficamente e letterariamente molto efficace per la fantapolitica. Ecco perché è usata molto nei dibattiti televisivi e nella comunicazione politica per eccitare gli animi e influenzare le opinioni. L’unico modo per non farsi manipolare è attenersi al significato vero delle parole e cercare sempre fatti verificab
Innanzitutto, dobbiamo partire dalla definizione di “nazista”, che significa seguace del nazismo. Se qualcuno dà del “nazista” a chi è un po’ autoritario, o a chi non la pensa come lui, consigliamo di non continuare a leggere questo articolo. Chi usa a sproposito questo aggettivo non è degno di un dibattito serio. Il nazista è un individuo che crede in uno stato dittatoriale, monopartitico e statalista. Un regime che censura il dissenso e cancella le opposizioni politiche, che reprime le minoranze etniche per privilegiare una razza superiore. Per Hitler, l’inventore del nazismo, era la razza ariana, ossia: noi Tedeschi, possibilmente biondi e con gli occhi chiari, siamo superiori a tutti, inclusi altri popoli bianchi come Italiani o Francesi. Gli slavi erano nemici e gli Ebrei e gli zingari non erano neppure da considerare umani. Andavano eliminati. Unica eccezione: i popoli scandinavi, perché sono più bianchi e biondi dei Tedeschi. Questo è il nazismo in poche parole.
Prima di accusare qualcuno di essere nazista, bisogna essere sicuri che lo sia. Normalmente, chi è veramente nazista lo dice apertamente o ha posizioni pubbliche in favore dell’odio razziale o ostile alla democrazia. Per un politico che non si dichiara tale, occorre dimostrare che è nazista.
Per esempio, se l’Ucraina è un paese governato da nazisti, come mai c’è un parlamento che si riunisce regolarmente, con partiti oppositori al partito di Zelensky? Come mai questi partiti, i cui leader sono personaggi famosi come Petro Poroshenko e Yulia Timoshenko, possono criticare e votare contro i provvedimenti del governo? Come mai i sindaci delle 4 città ucraine più importanti (Kiev, Odessa, Kharkiv, Leopoli) sono tutti oppositori politici di Zelensky? Quale governo nazista tollererebbe tale opposizione politica? È vero che il partito filorusso Blocco di Opposizione (Oppo Blok), che in Ucraina arrivava al 25%, è stato chiuso, ma questo in guerra è il minimo con partiti dalla parte del nemico. Fecero così anche gli Inglesi con il Partito Nazionale Inglese, che era filonazista.
E quale razza superiore avrebbe in mente il governo ucraino che ha un presidente ebreo, un consigliere presidenziale georgiano, un ministro della difesa tataro-mussulmano e un capo dell’esercito nato in Russia?
Il nazionalismo ucraino ha la sua culla nelle regioni di Leopoli, Ternopil e Ivano-Krankivsk. Quella parte di Ucraina era la vecchia Galizia austro-ungarica fino al 1918, poi integrata nel nuovo stato polacco durante le due guerre. Nella Seconda Guerra Mondiale nacque in quelle regioni l’Armata Patriottica Ucraina (UPA), che combatté a fianco dei Tedeschi, durante l’invasione dell’URSS, nella speranza che Hitler concedesse l’indipendenza all’Ucraina. Gli Ucraini che combatterono per l’UPA furono circa 900.000, ma va ricordato che quelli nelle fila dell’Armata Rossa furono circa 3 milioni.
Dopo la seconda guerra mondiale, quelle regioni dove si parlava Ucraino, e che non erano mai state sotto l’Impero russo, furono annesse all’Unione Sovietica per volontà di Stalin. Da quella occupazione militare nacque il sentimento antirusso della popolazione locale. Molte famiglie hanno in casa o ritratti di parenti che combatterono nell’UPA, o dissidenti, perseguitati dai sovietici.
Diversi politici di Leopoli rlflettono questo sentimento nazionalista e spingono per la cancellazione della lingua russa dall’Ucraina. In questo contesto culturale sono nate alcune formazioni politiche di estrema destra con posizioni antisemite e con il culto di quella alleanza con la Germania hitleriana. Ma quando questi gruppi estremisti si sono presentati a diverse elezioni politiche, non sono riusciti a far eleggere i loro candidati, perché non hanno superato la soglia di sbarramento del 5%.
Per tornare al colore politico del Governo ucraino odierno, è interessante studiare il voto delle regioni citata, per vedere quale sostegno alle elezioni presidenziali del 2019 il Presidente Zelensky ha ricevuto dall’elettorato nazionalista. Ebbene, le regioni di Leopoli, Ivano-Frankivsk e Ternopil votarono maggioritariamente per il Presidente uscente Poroshenko, che aveva condotto una campagna nazionalista con il motto: “Patria, Lingua (l’Ucraino), e Religione (ortodossa autocefala)”. Il voto nazionalista non andò a Zelensky, forse perché ad un vero nazista un candidato ebreo non va a genio, ma ancora più probabilemente perché all’elettore nazionalista non poteva piacere un candidato che parlava russo (ha imparato l’Ucraino dopo essere stato eletto).
Non a caso alcuni blogger nazionalisti ucraini iniziarono nei mesi successivi alla sua elezione a bombardare la rete con la notizia che Zelensky era il candidato di Putin, perché aveva sconfitto il vero candidato nazionalista e apertamente filo-americano Poroshenko.
Poiché l’Ucraina è la patria del grande scrittore surrealista Bulgakov, che era di Kiev, ho provato a immaginarmi una scena surreale. Hitler visita in sogno Zelensky e gli dice: “Come ti permetti, tu che sei ebreo, di appropriarti del titolo di “nazista”, che ho inventato io? Non hai visto che quelli della tua razza ho cercato di eliminarli tutti? E come pensi di essere credibile, come nazista, se lasci lavorare il parlamento con le opposizioni e non arresti e uccidi i tuoi avversari politici, come fa giustamente Putin? E cosa ci fanno membri del tuo governo di minoranze etniche inferiori? Sei proprio una vergogna per i nazisti di tutto il mondo”.