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Morti Covid-19: diagnosi di ricovero, sintomi e patologie. Report Iss

I numeri aggiornati sui morti Covid-19 e gli approfondimenti su età, patologie, sintomi e diagnosi di ricovero nel rapporto dell'Istituto superiore di sanità (Iss)

 

Sono complessivamente 85.388 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 2.339. Il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – è di 119.827. Il dato è stato fornito ieri dalla Protezione Civile. Ecco tutti i dettagli.

I NUMERI DEL 3 APRILE

Sono 4.068 i malati di coronavirus ricoverati in terapia intensiva, 15 in più rispetto a due giorni fa. Di questi, 1.381 sono in Lombardia. Degli 85.388 malati complessivi, 28.741 sono poi ricoverati con sintomi – 201 in più rispetto a ieri – e 52.579 sono quelli in isolamento domiciliare.

I MORTI PER CORONAVIRUS

Sono 14.681 i morti dopo aver contratto il coronavirus, con un aumento rispetto a giovedì di 766. Giovedì l’aumento era stato di 760. Sono 19.758 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 1.480 in più di due giorni fa.

I GUARITI

L’aumento dei guariti era stato di 1.431;  19.758 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 1.480 in più di ieri. Negli ultimi due giorni sono stati fatti 80mila tamponi. Ad oggi sono complessivamente 619.849 quelli eseguiti.

IL COMMENTO

“Il picco non si è ancora esaurito”, ha spiegato il direttore della terapia intensiva del Gemelli e membro del Comitato tecnico scientifico Massimo Antonelli in conferenza stampa alla Protezione Civile, sottolineando che la “tendenza in calo a cui stiamo assistendo è il frutto di quel che è accaduto nelle ultime 3 settimane”.

LE PROSPETTIVE

“Al momento – ha poi spiegato Borrelli parlando delle notizie emerse in merito ad un’ipotetica nuova ‘fase 2’ – c’è una sola data che è quella del 13 aprile. Oggi alcune mie parole sono state equivocate, avevo fatto un ragionamento: avevo detto che misure sarebbero state determinate in relazione all’evoluzione della situazione in atto. Per questo motivo è difficile fare previsioni ed abbassare la guardia.  Grazie – ha detto Angelo Borrelli replicando ad alcuni articoli dei giorni scorsi che hanno portato alla luce le telefonate di un funzionario del Dipartimento in relazione all’acquisto di mascherine.  – al lavoro pulito e preciso dei funzionari del Dipartimento contro broker internazionali senza scrupoli che provavano a vendere di tutto e a raggirare chi venisse in contatto con loro, siamo riusciti ad evitare truffe allo Stato. Ci tengo a precisare – aggiunge – che il lavoro fatto in questi mesi dal Dipartimento e dai miei colleghi, di cui posso andare fiero, è stato un lavoro pulito. Tra domani e domenica è in arrivo, nelle regioni più colpite, il primo contingente della task forze infermieri in Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Liguria, Marche Valle D’Aosta e Trentino Alto Adige”.

L’EVOLUZIONE

“Non sappiamo quale sarà l’evoluzione del virus – ha spiegato ancora Borrelli a chi gli chiedeva se diventerà obbligatorio per i cittadini indossare le mascherine – e dunque non si può parlare del dopo. Oggi non è necessario, per chi riesce a mantenere le distanze e a rispettare le indicazioni che sono state date, utilizzare le mascherine. Io credo – ha aggiunto – che noi saremo sempre più costretti ad adottare comportamenti di distanziamento sociale. Io come vedete non porto la mascherina, e questo non significa che è inutile, ma cerco di cerco di rispettare le distanze e le regole di prudenza che sono state dettate dalla comunità scientifica”.

 

1. CAMPIONE

L’analisi si basa su un campione di 10.026 pazienti deceduti e positivi a COVID-19 in Italia.

2. DATI DEMOGRAFICI

L’età media dei pazienti deceduti e positivi a COVID-19 è 78 anni (mediana 79, range 26-100, Range InterQuartile – IQR 73-85). Le donne sono 3088 (30,8%). Per 2 pazienti il dato dell’età non era disponibile. L’età mediana dei pazienti deceduti positivi a COVID-19 è più alta di oltre 15 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione (età mediane: pazienti deceduti 79 anni – pazienti con infezione 62 anni). Il grafico mostra il numero dei decessi per fascia di età. Le donne decedute dopo aver contratto infezione da COVID-19 hanno un’età più alta rispetto agli uomini (età mediane: donne 82 – uomini 78).

3. PATOLOGIE PRE-ESISTENTI

Il grafico presenta le più comuni patologie croniche pre-esistenti (diagnosticate prima di contrarre l’infezione da SARS-CoV-2) nei pazienti deceduti. Questo dato è stato ottenuto in 909 deceduti per i quali è stato possibile analizzare le cartelle cliniche del ricovero ospedaliero. Il numero medio di patologie osservate in questa popolazione è di 2,7 (mediana 3, Deviazione Standard 1,6). Complessivamente, 19 pazienti (2,1% del campione) presentavano 0 patologie, 197 (21,6%) presentavano 1 patologia, 223 presentavano 2 patologie (24,5%) e 470 (51,7%) presentavano 3 o più patologie. Prima del ricovero in ospedale, il 28% dei pazienti deceduti COVID-19 positivi seguiva una terapia con ACE-inibitori e il 16% una terapia con Sartani (bloccanti del recettore per l’angiotensina).

4. DIAGNOSI DI RICOVERO

Nelle 94,9% delle diagnosi di ricovero sono menzionate condizioni (per esempio polmonite, insufficienza respiratoria) o sintomi (per esempio, febbre, dispnea, tosse) compatibili con COVID-19. In 46 casi (5,1% dei casi) la diagnosi di ricovero non è da correlarsi all’infezione. In 7 casi la diagnosi di ricovero riguarda esclusivamente patologie neoplastiche, in 18 casi patologie cardiovascolari (per esempio infarto miocardico acuto, scompenso cardiaco, ictus), in 11 casi patologie gastrointestinali (per esempio colecistite, perforazione intestinale, occlusione intestinale, cirrosi), in 10 casi altre patologie.

5. SINTOMI

Il grafico mostra i sintomi più comunemente osservati prima del ricovero. Febbre, dispnea e tosse rappresentano i sintomi più comuni. Meno frequenti sono diarrea e emottisi. Il 6,0% delle persone non presentava alcun sintomo al momento del ricovero.

6. COMPLICANZE

L’insufficienza respiratoria è stata la complicanza più comunemente osservata in questo campione (96,5% dei casi), seguita da danno renale acuto (25,7%), danno miocardico acuto (11,6%) e sovrainfezione (11,2%).

7. TERAPIE

La terapia antibiotica è stata comunemente utilizzata nel corso del ricovero (86% dei casi), meno utilizzata quella antivirale (54%), più raramente la terapia steroidea (34%). Il comune utilizzo di terapia antibiotica può essere spiegato dalla presenza di sovrainfezioni oppure è compatibile con inizio terapia empirica in pazienti con polmonite, in attesa di conferma laboratoristica di COVID-19. In 176 casi (19,3%) sono state utilizzate tutte 3 le terapie. All’1,7% dei pazienti deceduti è stato somministrato Tocilizumab durante il ricovero.

8. TEMPI

Il grafico mostra i tempi mediani (in giorni) che trascorrono dall’insorgenza dei sintomi al decesso (9 giorni), dall’insorgenza dei sintomi al ricovero in ospedale (4 giorni) e dal ricovero in ospedale al decesso (5 giorni). Il tempo intercorso dal ricovero in ospedale al decesso è di 2 giorni più lungo in coloro che sono stati trasferiti in rianimazione rispetto a quelli che non sono trasferiti (6 giorni contro 4 giorni).

9. DECESSI IN PAZIENTI CON MENO DI 50 ANNI

Al 30 marzo sono 112 dei 10.026 (1,1%) pazienti deceduti COVID-19 positivi di età inferiore ai 50 anni. In particolare, 23 di questi avevano meno di 40 (19 persone di sesso maschile e 4 di sesso femminile con età compresa tra i 26 e i 39 anni). Di 2 pazienti di età inferiore ai 40 anni non sono disponibili informazioni cliniche, gli altri 15 presentavano gravi patologie pre-esistenti (patologie cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità) e in 6 non sono state diagnosticate patologie di rilievo.

Sulla base delle indicazioni emanate dal Ministero della Salute nella Circolare pubblicata il 25 febbraio 2020 (protocollo 0005889-25/02/2020), la certificazione di decesso a causa di COVID-19 deve essere accompagnata da parere dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Per questo motivo, è stato creato un gruppo di lavoro dedicato allo studio delle cause di morte dei pazienti deceduti che risultavano positivi all’infezione da SARS-CoV-2.

L’analisi si basa sui dati contenuti nelle cartelle cliniche e nelle schede di morte ISTAT recanti le cause di decesso di questi pazienti. La raccolta dati avviene tramite la piattaforma web http://covid-19.iss.it, già utilizzata dalla sorveglianza nazionale, epidemiologica e virologica, dei casi di COVID-19 in Italia (coordinata dall’ISS e attivata dalla Circolare ministeriale del 22 gennaio 2020, n.1997).

 

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