Accordo Ue al vertice di Malta sui migranti. Redistribuzione di tutti i richiedenti asilo; rotazione volontaria dei porti di sbarco, non solo quando quelli di Italia e Malta sono saturi; ricollocamenti entro 4 settimane; redistribuzione obbligatoria: sono i 4 punti da sottoporre agli altri Paesi dell’Unione europea contenuti nella bozza di accordo.
ECCO LA BOZZA
La bozza su cui è stata trovata l’intesa dovrà passare per il vertice dei ministri dell’Interno l’8 ottobre a Lussemburgo, senza contare che finora i paesi Ue che hanno accolto su base volontaria in almeno un’occasione i migranti salvati sono stati soltanto 15 su 28, più la Norvegia (paese associato Shenghen).
IL TWEET DI GENTILONI
L’intesa raggiunta a Malta per la ripartizione automatica dei richiedenti asilo è una novità positiva. Essere prudenti è d’obbligo, vedremo modalità e paesi disponibili. Ma chi non vede la novità ignora la realtà dei fatti
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) September 24, 2019
LE NOVITA’
Le novità della pre-intesa sono dunque riassumibili in 4 punti, anche se le buone intenzioni messe nero su bianco devono superare la prova dei fatti.
LA REDISTRIBUZIONE
La prima e più importante è la redistribuzione dei “richiedenti asilo”: tutti i migranti salvati dalle navi delle ong e da quelle militari verranno distribuiti nei paesi Ue prima di presentare la domanda d’asilo.
L’ACCOGLIENZA
Saranno dunque i paesi d’accoglienza e non di approdo a farsi carico dell’esame delle domande e dei rimpatri. Un sistema che “aggira” il Trattato di Dublino, ha chiosato il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.
I PUNTI
Gli altri tre punti riguardano la distribuzione obbligatoria, tempi rapidi per il ricollocamento, che la bozza individua in 4 settimane, e la rotazione “volontaria” dei porti di sbarco.
IL COMMENTO DEL GOVERNO
‘È un primo passo concreto per un vera azione comune europea. Da oggi Italia e Malta non sono più sole’, dice la ministra Lamorgese. ‘Attenzione ai facili entusiasmi, la soluzione sono i rimpatri’, replica il ministro Di Maio. ‘Non accetteremo meccanismi che possano incentivare nuovi arrivi, la nostra politica è molto rigorosa e non arretreremo di un millimetro’, la posizione del premier Conte. Le ong chiedono un meccanismo automatico per la redistribuzione in Europa e di liberare tutte le navi di salvataggio sequestrate.
I NODI POLITICI
La rottura rispetto al passato è soprattutto politica: con l’accordo raggiunto a La Valletta Italia, Francia, Germania e Malta – tre paesi fondatori dell’Ue e uno degli stati membri che subisce maggiormente la pressione migratoria assieme a Roma, Atene e Madrid – mettono le basi per quella che il ministro Lamorgese definisce “una vera azione di politica comune europea”.
ARGINARE IL SOVRANISMI
Obiettivo politico della pre-intesa? Superamento del trattato di Dublino e su un sistema d’asilo europeo; oltre a porre un argine al sovranismo di Salvini e del blocco dei paesi di Visegrad, che sulle questioni legate all’immigrazione hanno raccolto milioni di voti.
CURIOSITA’
Non è un caso che sia Castaner sia Seehofer, che negli ultimi mesi si sono scontrati più volte e anche duramente con il leader della Lega sul tema migranti, parlino di “comune volontà di lavorare insieme” con l’Italia.
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