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Perché Merz in Germania va alla guerra contro la regola teutonica sul debito

In Germania l'accordo tra Cdu, Csu e Spd delinea un ampio piano di investimenti e una riforma del freno all'indebitamento, con l'obiettivo di rafforzare la capacità di difesa e stimolare la crescita

La trattativa per la formazione del nuovo governo in Germania avanza più spedita del previsto, la drammaticità del momento storico smussa i contrasti e accelera le intese. E in attesa che i partiti coinvolti definiscano le linee del futuro governo, Cdu, Csu e Spd hanno raggiunto un primo accordo che un quotidiano solitamente sobrio come Handelsblatt definisce già di portata storica. Esso delinea un ampio piano di investimenti e una riforma del freno all’indebitamento, con l’obiettivo di rafforzare la capacità di difesa del paese e stimolare la crescita economica. Le decisioni in merito saranno sottoposte al Bundestag già la prossima settimana, come annunciato in una conferenza stampa congiunta da Friedrich Merz, cancelliere in pectore, Lars Klingbeil e Saskia Esken, co-leader della Spd, e Markus Söder, primo ministro bavarese e rappresentante della Csu.

“Dobbiamo agire con rapidità e determinazione per garantire la sicurezza della nostra nazione”, ha dichiarato Merz, sottolineando la necessità di adeguare le risorse della Bundeswehr a una nuova minaccia emergente. Per questo motivo, Cdu-Csu e Spd intendono modificare il freno all’indebitamento sancito dalla Costituzione, escludendo dal suo campo di applicazione tutte le spese per la difesa che superino l’1% del Pil. Questo significa che tali investimenti non saranno più soggetti alle rigide restrizioni sul deficit imposte dal meccanismo attuale.

L’imperativo per la difesa è ora “whatever it takes”, ha affermato Merz riprendendo la famosa frase di Mario Draghi, mentre Söder ha enfatizzato l’approccio “no limits” per la sicurezza nazionale, assicurando che “tutto ciò di cui la Bundeswehr ha bisogno sarà acquistato”. Considerando che l’1% del Pil equivale a circa 40 miliardi di euro e che il bilancio della difesa attuale si attesta sui 50 miliardi, l’obiettivo della Nato di portare la spesa al 2% del Pil implicherebbe un aumento fino a 80 miliardi entro il 2027. Alcuni esperti suggeriscono addirittura un incremento al 3%, ovvero 120 miliardi di euro.

Parallelamente, Cdu e Spd hanno concordato l’istituzione di un fondo speciale per gli investimenti del valore di 500 miliardi di euro, distribuiti su un arco di dieci anni. Anche in questo caso, sarà necessaria una modifica della Costituzione per consentire l’allocazione di tali risorse straordinarie. L’obiettivo dichiarato è quello di stimolare la crescita economica e superare l’attuale stagnazione degli investimenti. “Stiamo finalmente risolvendo il blocco degli investimenti”, ha dichiarato Klingbeil, sottolineando che per la Spd era cruciale che i fondi aggiuntivi non fossero destinati unicamente all’armamento, ma anche a progetti di sviluppo infrastrutturale e tecnologico. Söder ha descritto il piano come un vero e proprio “pacchetto Germania”, volto a rilanciare l’economia del paese.

All’interno del fondo speciale, 100 miliardi di euro saranno riservati ai Länder, un punto che rappresenta una concessione significativa da parte del governo federale. Inoltre, i tre partiti (sul piano parlamentare Cdu e Csu sono associati nel raggruppamento dell’Unione) hanno concordato un ulteriore allentamento delle restrizioni finanziarie per i governi regionali: in futuro, anche i Länder potranno contrarre prestiti, come già avviene per il governo centrale. Attualmente, il freno all’indebitamento impone ai Länder di mantenere un bilancio in pareggio, ma la riforma prevede la possibilità di contrarre nuovi debiti fino allo 0,35% del Pil.

Questa apertura, tuttavia, comporta costi elevati. “La buona volontà dei Länder ha un prezzo”, ha sottolineato Klingbeil, facendo intendere che le trattative per il compromesso sono state complesse. Cdu e Spd, comunque, ritengono che le nuove misure siano indispensabili per garantire la stabilità economica e la sicurezza del paese. Con l’approvazione del Bundestag prevista già per la prossima settimana, la Germania si appresta a intraprendere un significativo cambio di rotta in materia di politica economica e di difesa, con effetti potenzialmente di lungo termine sull’intero assetto finanziario nazionale.

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