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conte grillo

M5s, dalle stelle alle stalle

Che cosa sta succedendo al Movimento 5 stelle? I Graffi di Damato pubblicati sul quotidiano Il Dubbio.

La rivoluzione, a suo modo, del Beppe Grillo “vaffanculista” -scusate la parolaccia da lui sdoganata sulle piazze nel 2007- mi sembra finita senza aspettare i 70 anni e più accumulati dalla rivoluzione più seria e drammatica di Lenin. Ma la rivoluzione in qualche modo propostasi anche da Giuseppe Conte, strappando progressivamente e infine rompendo con Grillo, furioso più ancora dell’Orlando appena battuto nelle elezioni regionali in Liguria, è già fallita nella stessa Liguria. Dove non solo l’ex ministro piddino Andrea Orlando ha perduto, con l’onore tuttavia di un testa a testa fino all’ultima scheda, per il restringimento del campo della sinistra voluto appunto da Conte escludendovi Matteo Renzi, ma l’ex premier pentastellato ha più che dimezzato i voti del suo movimento in soli quattro mesi, quanti ne sono trascorsi dalle elezioni europee di giugno.

Il Pd di Elly Schlein può almeno vantarsi, come Andrea Orlando del testa a testa, di essere salito al 28 per cento dei voti doppiando il partito della premier Giorgia Meloni, ma il movimento di Giuseppe Conte può solo registrare un arretramento che ne certifica e aggrava la crisi.

I giornali hanno attribuito a Conte la convinzione, espressa a caldo mentre da Genova gli arrivavano le notizie della sconfitta, secondo cui le cose sarebbero andate ancora peggio per le cinque stelle se lui non avesse puntato i piedi contro Renzi con un veto imposto alla Schlein. Ma è appunto una sua convinzione, conforme all’ostinazione che Conte ha dimostrato nella sua esperienza politica di sei anni, cominciata – credo, sfortunatamente per lui – dal gradino più alto della carriera: quello di Palazzo Chigi. Chi troppo rapidamente sale, cade sovente precipitevolissimevolmente, dice un vecchio proverbio scioglilingua.

In Liguria tuttavia è spiaggiata anche la magistratura dopo avere ghigliottinato la precedente amministrazione regionale di centrodestra, passata soltanto dal timone di Giovanni Toti a quello di Marco Bucci.

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