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Bin Salman

L’Europa coccola bin Salman?

Il punto sul viaggio di Mohammad bin Salman ad Atene e Parigi. L'articolo di Marco Orioles

Lo si potrebbe definire il tour della riabilitazione, quello che il principe ereditario saudita Mohammad bin Salman, meglio noto con l’acronimo MbS, ha compiuto negli ultimi due giorni in due capitali europee come Atene e Parigi.

PRIMO VIAGGIO IN EUROPA DAL DELITTO KHASHOGGI

Era dal lontano 2018 che MbS non metteva piede su suolo europeo. Risale infatti all’ottobre di quell’anno il clamoroso e brutale assassinio al consolato saudita di Istanbul del giornalista e dissidente Jamal Khashoggi ad opera di un commando di agenti sauditi che secondo l’intelligence Usa ha agito proprio su ordine del principe.

È cominciato allora un lungo periodo di isolamento internazionale per MbS, oggetto di serrate critiche da parte dei governi come delle organizzazioni per i diritti umani, scandalizzati per l’oltraggiosa esecuzione extragiudiziaria del famoso columnist del Washington Post.

UN PARTNER INDISPENSABILE

Ma il deflagrare della guerra in Ucraina e della crisi energetica correlata ha mutato il calcolo delle cancellerie occidentali, che ora vedono in MbS un partner indispensabile per le forniture energetiche nonché per contenere i tentativi di Russia, Cina e Iran di far dilagare la loro influenza nel Medio Oriente.

Non a caso lo stesso Joe Biden, quando due settimane fa si è recato in visita a Jeddah per incontrare i leader arabi ha riservato a MbS un caloroso saluto, rimangiandosi la sua stessa promessa fatta in campagna elettorale di trattare il principe e il regno come dei ‘paria’.

L’AGENDA DEGLI INCONTRI

Come ha annunciato la corte saudita in un comunicato rilanciato dalla Saudi Press Agency, MbS si è imbarcato per l’Europa con l’intenzione di discutere con i leader greci e francesi “le relazioni bilaterali e i modi per migliorarle in vari campi”.

Ma più delle stesse parole ufficiali sono i fatti a rivelare l’importanza di questo viaggio, nella fattispecie la delegazione di 700 tra esponenti politici e uomini d’affari che hanno seguito il principe a bordo di ben otto aerei, uno dei quali adibito ad ospedale.

LA CALOROSA ACCOGLIENZA GRECA

Al suo arrivo ad Atene l’ospite ha trovato un’accoglienza entusiastica, che era palpabile nelle parole del Ministro per lo Sviluppo Adonis Georgiadis, “siamo profondamente onorati che sua Altezza reale Mohammad bin Salman abbia deciso di visitare la Grecia nel suo primo viaggio in un Paese dell’Ue dal 2018 … Questo è molto importante per la Grecia e per la nostra relazione perché noi onoriamo e ammiriamo la sua leadership”.

GLI ACCORDI COMMERCIALI

Ma anche in questo caso, più delle dichiarazioni contano i fatti, rappresentati dai sedici accordi commerciali del valore di oltre quattro miliardi di euro firmati dalle delegazioni di Grecia e Arabia Saudita. Tra gli accordi, che coprono un ampio spettro di settori che vanno dall’energia alla difesa, alle costruzioni, all’acquacoltura fino alla gestione dei rifiuti, spiccano quello per la realizzazione di un cavo dati sottomarino del valore di un miliardo di euro e quello sulle fonti di energia convenzionale e rinnovabile del valore di 2,6 miliardi di euro.

CORO DI CRITICHE PER MACRON

Il giorno dopo la tappa di Atene, MbS è stato accolto all’Eliseo per quella che l’ufficio di Macron ha descritto come “una cena di lavoro”.

Nello stendere il tappeto rosso al presunto mandante del delitto Khashoggi, Emmanuel Macron si è attirato un coro di critiche, la più affilata delle quali è arrivata da Hatice Cenzig, l’ex fidanzata di Khashoggi, che ha dichiarato all’AFP di essere “scandalizzata che Macron riceva con tutti gli onori l’assassino del mio fidanzato”.

LE GIUSTIFICAZIONI FRANCESI

Il Palazzo dell’Eliseo ha replicato a questo fuoco di sbarramento rendendo noto che nell’agenda dell’incontro c’erano anche i “diritti umani”, mentre un addetto stampa ha dichiarato anonimamente all’Associated Press che “noi abbiamo detto costantemente che i fatti (relativi all’omicidio di Istanbul) dovrebbero essere accertati”.

Macron d’altra parte ha un certa consuetudine con MbS: è stato lui il primo leader mondiale a parlarci a tu per tu in quella che l’Associated Press ha definito una tesa conversazione avvenuta al G20 di Buenos Aires del 2018.

Da allora i due leader si sono visti svariate volte, l’ultima delle quali a Riyadh lo scorso dicembre in quella che fu la prima visita nel regno da parte di un capo di governo occidentale dopo il delitto.

Ma la giustificazione più cogente per l’incontro di ieri l’ha fornita il primo ministro francese Elisabeth Borne: “ovviamente non si tratta di mettere da parte i nostri principi, né di mettere in discussione il nostro impegno in favore dei diritti umani. Il Presidente avrà sicuramente l’opportunità di parlarne con Mohammad bin Salman (…) ma in un contesto in cui la Russia sta tagliando, sta minacciando di tagliare e sta ancora tagliando le forniture di gas e in cui ci sono tensioni sui prezzi dell’energia, io penso che i francesi non comprenderebbero che noi non parlassimo proprio a quei Paesi che sono produttori di energia”.

IL PETROLIO IN CIMA ALL’AGENDA

Anche se non sono trapelati dettagli, nel corso dell’incontro Macron ha senz’altro affrontato il tema delle maggiori forniture di petrolio che il mondo occidentale si attende dall’Arabia Saudita a fronte della crisi energetica globale innescata dalla guerra in Ucraina. Non sappiamo però se bin Salman abbia fatto un passo indietro rispetto alla dichiarazione rilasciata durante la visita di Biden con cui sottolineava che l’Arabia Saudita non sarebbe stata in grado di aumentare la sua capacità di produzione di 13 milioni di barili di petrolio al giorno fino ad almeno il 2027.

A pesare, nel calcolo di MbS, sono soprattutto le decisioni assunte in sede di Opec+, il cartello dei produttori energetici guidato dalla stessa Arabia Saudita e dalla Russia, in un abbraccio che richiederà ben più che il paziente lavoro diplomatico di queste ore per essere spezzato.

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