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Hacker

Boeing e Atr nel mirino dell’hacker già in Leonardo e in strutture Usa e Nato

Nuovi dettagli sull'inchiesta della procura di Napoli sull'ex dipendente di Leonardo, Arturo D'Elia. Le mire delle attività illecite, i bersagli dell'hacheraggio e dove aveva lavorato D'Elia (Nato communications & information agency e Air Force Office of special investigation)

 

L’ex dipendente di Leonardo arrestato è Arturo D’Elia, che prima di essere messo alla porta si occupava della gestione della sicurezza informatica del gruppo ex Finmeccanica attivo nella difesa, nella sicurezza e nell’aerospazio. Ieri è finito in carcere, su disposizione del gip di Napoli Roberto D’Auria, con l’accusa di avere trafugato 10 gigabyte di dati e informazioni di rilevante valore aziendale.

QUI IL COMUNICATO STAMPA DI LEONARDO

CHI E’ ARTURO D’ELIA

Il presunto hacker, Arturo D’Elia, 38enne di Eboli, è un ex dipendente di Leonardo dove si occupava proprio di gestione della sicurezza informatica.

IL CURRICULUM DI D’ELIA (FONTE: LINKEDIN)

D’Elia dal gennaio 2010 – per 11 anni – ha lavorato per conto della procura della Repubblica di Benevento. Poi è stato It consultant per Alenia Aermacchi (dal settembre 2014 a dicembre 2015) a Napoli. E’ stato anche It security consultant presso la Nato communications & information agency (Nci Agency), dal febbraio 2010 al novembre 2015, a Roma. Dal febbraio 2004 ad agosto 2014 è stato It consultant presso Alcatel Lucent a Battipaglia. Prima ancora, dal febbraio 2005 al febbraio 2006, è stato It security consultant presso l’Air Force Office of special investigation (Afosi), agenzia governativa Usa.

CHE COSA SCRIVE IL GIP

Secondo il Messaggero, il gip D’Auria scrive: «Emergeva sin da subito che il permanere del D’Elia in azienda, la mansione ricoperta, erano stati caldeggiati dai vertici della società, rappresentati – nel caso di specie – da Andrea Biraghi, responsabile della divisione sistemi per la sicurezza e le informazioni (non è indagato, ma venne allontanato dall’azienda dall’ad Alessandro Profumo, a causa di presunte irregolarità in merito alla gestione dei subappalti dell’ufficio acquisti della sua divisione) e da Romolo Bernardi (ufficiale dell’arma fino al 1988, poi in Finmeccanica-Leonardo, fino al 2018)”.

LE ACCUSE DELLA PROCURA DI NAPOLI

La Procura di Napoli (su indagini informatiche del Cnaipic) accusa di una serie di gravi reati (accesso abusivo a sistema informatico, intercettazione illecita di comunicazioni telematiche e trattamento illecito di dati personali) un cittadino italiano, Arturo D’Elia, consulente esterno di Leonardo e ex addetto alla gestione della sicurezza informatica, per il quale il gip ha ordinato la carcerazione. Un dipendente, Antonio Rossi, capo del Cyber Emergency Readiness Team, proprio il team di Leonardo che si occupa delle minacce cyber, è accusato di depistaggio. Stando a quanto ha riportato Reuters, ha scritto La Stampa, la Procura di Napoli ha affermato che i sospettati avrebbero utilizzato un malware e estratto «informazioni classificate».

I BERSAGLI DELL’ATTACCO DI D’ELIA

Secondo quanto risulta a La Stampa, il bersaglio dell’attacco non sono stati solo computer a Pomigliano d’Arco e – stando a una fonte a conoscenza della materia – non è stata usata solo la connettività, ma normali chiavette USB.

BOEING E ATR NEL MIRINO DI D’ELIA

Ha scritto Cristiana Mangani del Messaggero: “L’hacker avrebbe sottratto informazioni sulla componentistica dei Boeing o degli Atr, un furto che è comunque di grande rilievo, e che potrebbe aver venduto a chissà quale azienda concorrente, se non a uno Stato. Certamente non una fuga di dati di intelligence come quelli della Vault 7, il programma di hackeraggio di cui poi Wikileaks ha pubblicato i documenti riservati. La cyber security di Leonardo passa per altri canali e gli accessi sono condizionati al possesso del Nos, il Nulla osta di sicurezza. D’Elia non era chiaramente parte di questo gruppo. Il vero centro strategico dell’azienda si trova a Chieti, ed è operativo 24 ore su 24”.

LEONARDO, QUANDO SONO AVVENUTI I FATTI

I fatti sono avvenuti nella stagione precedente a quella di Luciano Carta, un civil servant stimato da tutti, ex capo dei servizi segreti esteri, in Leonardo da maggio. Cosa è successo negli anni precedenti?, si è chiesto Jacopo Iacoboni su La Stampa. Tanto che Dagospia ha rimarcato: “I fatti sono avvenuti quando presidente era l’ex capo della Polizia e dei Servizi segreti, De Gennaro, affiancato dall’ad, Moretti”.

GLI APPROFONDIMENTI DI START MAGAZINE:

LEONARDO-FINMECCANICA, CHI SONO I DUE ARRESTATI E CHE COSA HANNO FATTO SECONDO I PM

ECCO I CURRICULA DEI DUE ARRESTATI

TUTTI I DETTAGLI SULL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI NAPOLI. IL RUOLO DEL CERT DI LEONARDO-FINMECCANICA.

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