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Salvini

Che cosa si dice nella Lega e in Forza Italia su cannabis e ius scholae

Le tensioni nella maggioranza di governo e le posizioni di Lega e Forza Italia. La nota di Paola Sacchi

 

Mentre Giuseppe Conte continua con Draghi la sua strategia del penultimatum che, come ha annunciato, andrà avanti fino alla fine di luglio, la Lega, a dispetto della narrazione mediatica che mette sullo stesso piano l’ex premier pentastellato e Matteo Salvini, circoscrive a due temi i punti sui quali non intende recedere. Temi “divisivi” proposti dal Pd e altamente sensibili per l’elettorato leghista.

Anche il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, vicesegretario leghista, messo al centro di un turbinio di retroscena giornalistici per presunte divisioni interne con Salvini o con l’area più propensa a uscire dal governo, come aveva già fatto nei giorni scorsi al termine del vertice di Via Bellerio, avverte, al termine della riunione di ieri tra Salvini e i deputati, che la prossima settimana “su Ius scholae e cannabis la Lega si metterà giustamente di traverso con tutti i mezzi possibili”. Quanto al dibattito interno, afferma: “C’è discussione che è il sale della politica, ma non agitazione”. E davanti ai deputati Giorgetti avrebbe sottolineato: “Tra me e Salvini c’è complementarità”.

E il risultato finale è quello di un partito unito. Dove in sostanza si manda a Draghi il messaggio di esercitare una moral suasion nei confronti delle richieste del cosiddetto “campo largo” , Pd e Cinque Stelle, che rischiano di sbilanciare l’esecutivo a sinistra. Salvini, durante la riunione, è chiaro:

“La Lega farà la Lega. Bisogna aumentare stipendi e pensioni, non votare leggi su droga libera o cittadinanza facile”. Poi, tra gli applausi: “Che il Parlamento voti per la droga libera, con milioni di ragazzi a rischio e baby-gang dilaganti, sarebbe una scelta criminale”. E ha concluso Salvini: “Faremo quello che serve all’Italia, siamo leali e responsabili e tutti ci ricordiamo che droga libera e cittadinanza facile agli immigrati non fanno parte degli accordi di governo”.

In serata critica alle dichiarazioni di Enrico Letta da parte di fonti Lega: “Pd irresponsabile. Parla di bollette e imprese in difficoltà, ma la settimana prossima il Pd occupa il Parlamento con leggi su droga libera e cittadinanza facile”. Il clima è incandescente, ma la Lega a differenza di Conte, non minaccia la crisi, ma circoscrive a due precisi punti le sue rivendicazioni. Il capogruppo alla Camera, Riccardo Molinari: “Faremo tutto quello che è possibile fare per bloccare due provvedimenti che nulla hanno a che fare con l’agenda del governo, con le priorità del Paese, e nulla hanno a che fare con le motivazioni che hanno portato la Lega a entrare nel governo di unità nazionale per affrontare le emergenze”. Non ci sono ultimatum e penultimatum, Giorgetti fa una distinzione sul fatto che comunque “sono iniziative parlamentari, non del governo”, ma il messaggio che viene dalla nuova riunione leghista per Draghi è sempre lo stesso: fermare lo sbilanciamento a sinistra .

Pur avendo proposto una mediazione sullo Ius scholae dopo un intero ciclo scolastico, “proposta però respinta dalla sinistra”, Silvio Berlusconi, che si è sentito al telefono con Salvini, è d’accordo con l’opposizione leghista. “Non sono queste le priorità”, dice il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani. Intanto, una nota della Lega fa sapere che “è stato superato il traguardo di 610 congressi cittadini, tra cui il 64 per cento delle sezioni lombarde e il 39 per cento di quelle venete”. Una risposta a critiche che erano venute da aree territoriali della Lega. “Noi non siamo Conte e i Cinque Stelle, si devono mettere bene in testa. E anche la riunione di oggi con i deputati è andata bene. Al contrario di quello che scriveranno magari certi giornali, ma tanto è da sempre che con noi è cosi. Tentano in tutti i modi di spaccarci, ma non ci riusciranno”, dicono ai vertici di Via Bellerio.

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