Skip to content

Le news su Dagospia, Tg1, FdI, Pd, M5s, Ferrari, Bazoli e non solo

Che cosa si dice e che cosa non si dice su Dagospia, Tg1, FdI, Pd, M5s, Ferrari, Bazoli e non solo. Pillole di rassegna stampa

 

IL PUNTO ALLA BARESE SU PD E M5S

 

LA GARA FRA USA E UE…

 

CARTOLINA DA MARANELLO

 

CARTOLINA DALL’INDIA

 

CARTOLINA DAL CANADA

 

CARTOLINA DALLA TURCHIA

 

CARTOLINA DA MILANO

 

CARTOLINA DA PALERMO

 

BENVENUTI ALLA FESTA DI COMPLEANNO DEL DIRETTORE DEL TG1

+++

ESTRATTO DI UN ARTICOLO DI DAGOSPIA:

Un governo tira l’altro, da Conte a Meloni, passando per Draghi, ma la cosa migliore che possa accadere a Roma è trasformare una festa di compleanno in un bordellone brulicante di vita cafonal. Eccoci, sempre a divertirci, vip tra vip! Ministri, sottosegretari, vegliardi, capipartito, generali, avvocati, mogli eccellenti, giornalisti di tutti i gusti, cardinali!

Essì, al party per i primi 60 anni di Gian Marco Chiocci era presente anche un alto prelato, ovviamente in borghese, che si aggirava con il calicino in mano. Davvero, Roma santa e dannata! Quando poi a mezzanotte ha cominciato a rimbombare la canzone della Raffaella Carrà che fa da incipit al film di Paolo Sorrentino “La Grande Bellezza”, il festone ha raggiunto l’orgasmo clitorideo di Roma Godona.

Ma per arrivare al climax danzante i duecento e passa invitati (un quarto dei quali appartenenti alla sacra categoria romana degli imbucati) sono stati costretti a torturare per 45 minuti il volante e il Gps per raggiungere una cazzo di villona sperduta tra le strade in basalto e sterrate della via Appia Antica.

Una volta nei saloni e giardini di Villa dei Quintili, che furono il set del film “Compagni di scuola”, la prima apparizione è davvero degna di un film di Verdone: per far felice la fede calcistica di Chiocci, ecco l’aquila della Lazio tenuta al guinzaglio da Lotito!

A poche ore dalla scoppola presa all’Olimpico, è partito l’invitabile sfottò: “Ma mettece un pollo, ch’è mejo!”.

Dopo il becco dell’aquila, è comparso il naso ad apriscatole del primo donzelletto della Sora Giorgia. Sorridente come una pasqua, Giovanni Donzelli in pulloverino di lana mortaccina mi presenta la coniuge, signora Alessia. Con diplomatico divertimento, le chiedo se per caso mai avesse sofferto di gelosia per la coabitazione notturna del marito con il baldo Delmastro. No!, è un marito etero e fiero di esserlo. Ora siamo tranquilli.

Dopo Donzelli, al compleanno del direttore del Tg1, antico amico e consigliere ascoltato della premier, un povero di spirito si aspetta di trovare la Fiamma Magica di Palazzo Chigi, inghingherata al gran completo: dalla Ducetta alla scorta-Scurti, da Arianna che fila la lana al “genio” di Fregene, Fazzolari, con un Lollobrigida come carciofo di contorno (Mantovano no, non si è mai preso con Chiocci).

Invece, ciak! è andata in scena La Grande Delusione. I Fratellini d’Italia presenti si potevano contare su una mano sola: l’indemoniato Mollicone saltellante da un gruppo all’altro, l’inutile Giuli (col sorriso prestampato), il trasparente ministro Abodi (che avrebbe bisogno davvero di un po’ di attività sportiva), il vignettista “Eia, eia, trallalà” Federico Palmaroli, l’inarrestabile Gennaro Sangiuliano che faceva chiacchiere con il ministro Piantedosi.

Da Tele-Meloni, latitante Giampaolo Rossi, era atterrato il poeta catodico Angelo Mellone. Ma in un angolo, accanto, al buffet degli alcolici, era seduto un tipino con occhiali scuri, nero-vestito, che sembrava fuggito dal casting dei “Sopranos”: era Antonio Angelucci, l’editore principe di Fratelli d’Italia, scortato dal sua storico braccio destro Ferruccio Galvani. La presenza del Murdoch della Meloni è durata una manciata di minuti, stroncato dall’assedio della matronale Micaela Biancofiore.

Tranquilli, l’inatteso forfait politico della Fiamma è stato colmato dall’arrivo del direttore del Tg2 Preziosi e di Simona Agnes, rinforzato dai Forzisti capitanati dalla ministra-ridens Bernini e dal malmostoso Gasparri, con Lupi, Rotondi e Baccini al seguito, ma soprattutto la scena è stata occupata dal “cagacazzi numero uno” della Melona, un inedito Salvini in versione grunge-Kurt Cobain impallatissimo dai boccoli di Francesca Verdini.

Basta? Non basta! Il colpo di scena del Chiocci party è arrivato con l’ingresso di Giuseppe Conte, inamidato more solito e sormontato da Olivia Paladino che sbirciava quell’ammucchiata con la voglia di riportare pecorelle e pecoroni, porcelle e porcelloni, sulla retta via, fosse anche solo quella della dignità estetica.

Ma al gran gruppone di giornalisti presenti (da Roncone del Corriere a Cappellini di Repubblica, fino a Cerasa, Caruso e Merlo del Foglio; più AdnKronos, Agi, Messaggero, Tempo), la domanda sorgeva spontanea: che ci faceva l’Avvocato del Popolo chinato a soffiare le 60 candeline del direttore melonissimo del Tg1, Gian Marco Chiocci?

E proprio quando almeno sette esponenti del PD, amici da anni del festeggiato, che stavano venendo alla festa sono stati costretti a fare marcia indietro per ordine del portavoce della Elly Schlein, Alivernini: ma dove cazzo andate? non avete letto Ruotolo contro il Tg1 per i pezzi anti-dem sulla inchiesta di Bari e Torino?

Fendendo, a volte offendendo, l’ingorgo umano di famosi e ignoti che si sentono noti, di Destra, di Sinistra, di Centro, di tutto, si è aperto uno scenario in cui troneggiano le forze armate: il gran generale dei carabinieri Teo Luzi e il tosto capo della polizia Vittorio Pisani, il generale delle Fiamme Gialle in trasferta da Milano Fabrizio Carrarini; il generale dell’era Gallitelli, Vittorio Tomassone. Anche i Servizi Segreti hanno timbrato il cartellino, con una boccolutissima signora dell’Aisi.

Per riprendere fiato, c’è un modo per consolarsi: puntare sul renziano Bonifazi che non smentisce le sue virtù politiche: eccolo circondato da un crazy horse di fanciulle bombastiche, più Andrea Ruggieri di complemento. Passano i Rutelli e i Palombelli, se la divertono come scolaretti Francesco Siciliano e Luigi Coldalgelli (ufficio stampa del sindaco Gualtieri), indivisibile la coppia Zevi-Parenzo, in disco-astinenza Golia-Palmieri, alla vista di Lotito scappano Mara Carfagna e Alessandro Ruben, ballonzola Gigi Marzullo impagliato nella camicia a rigoni, scivolano tra la folla Salvo Sottile e Vincenzo Novari.

Quando arriva l’inevitabile down e ci si domanda perché certe signore e signorine non hanno mai sparato al chirurgo che le ha messo un paraurti al posto della bocca, perché signori laureati non perdono il vizio di ficcarsi le tartine in gola come compresse di Tachipirina? Come riscatto e redenzione, appoggiato a un pianoforte ecco apparire il leggendario Lucianone Moggi col capello tinto di nero-bitume che parlotta di juventinite con Massimo Giletti.

Tra ghiottonerie e gin tonic, s’avanza la Roma Godona di una depoppizzata Mariarosaria Rossi camuffata da suora, la felliniana Nunzia De Girolamo senza Boccia, Incoronata Boccia santificata da due bocce così, la fascinosa avvocatessa (ed ex attrice) Elisabetta Rocchetti, le irrefrenabili Eleonora Daniele, Melania Rizzoli, Simona Branchetti, Barbara Battistoni, Barbara Carfagna, etc. Quieta Annalisa Chirico, appesa al fidanzatissimo.

Torna su