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La guerra Russia-Ucraina vista da vicino

“Ucraina. Nell’inferno dell’ultima guerra d’Europa” di Fausto Biloslavo letto da Tullio Fazzolari

 

La guerra in Ucraina continua ma se ne parla molto meno. Soprattutto l’informazione televisiva ha spostato altrove la propria attenzione e, in pratica, si interessa più al gas russo che all’evoluzione del conflitto. Paradossalmente potrebbe non essere un male: niente più overdose di notizie a volte infondate, spesso contraddittorie e quasi sempre frutto della propaganda dell’una o dell’altra parte, niente più analisi geopolitiche o strategiche abborracciate. Forse questo è il momento giusto per saperne di più con una lettura degli avvenimenti più approfondita e senza condizionamenti. Tra i tanti libri usciti sull’argomento, pochi sono veramente utili. Uno è “Fronte Ucraina” di Francesco Battistini di cui s’è già parlato in maggio. L’altro è sicuramente “Ucraina. Nell’inferno dell’ultima guerra d’Europa” (Signs Publishing, 272 pagine, 20 euro) di Fausto Biloslavo che è finalmente un autentico reportage dalla prima linea.

La prima constatazione è che un libro riesce a “far vedere” tutto quello che in tv s’è visto relativamente poco. Come già fatto da altri autori, Biloslavo ricostruisce gli avvenimenti che precedono e spiegano le cause del conflitto fra Russia e Ucraina: dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica alle barricate di piazza Maidan fino all’occupazione della Crimea. La differenza rispetto a tanti libri visti finora è che “Ucraina. Nell’inferno dell’ultima guerra d’Europa” racconta soprattutto quanto sta accadendo adesso descrivendo fatti e persone. Cifre alla mano, Biloslavo demolisce in poche righe la cosiddetta opera di denazificazione millantata da Putin. La verità è che i reparti di estrema destra, come il famigerato battaglione Azov, sono meno del 3 per cento dei militari che combattono per difendere l’Ucraina. E per dirla tutta ci sono anche gruppi neonazisti che stanno invece dalla parte di Mosca. Risulta evidente che le differenze ideologiche contano poco. A compattare gli ucraini è la necessità di difendere la loro patria dall’aggressione di Putin. Dall’altro lato, tra i filorussi del Donbass, il nazionalismo etnico tiene insieme i neonazisti, i nostalgici dell’Unione Sovietica e quelli dell’impero zarista.

Biloslavo riesce a raccontare tutto questo descrivendo soprattutto i protagonisti. Che non sono i leader politici o militari di cui si parla più spesso ma i combattenti e i civili che stanno vivendo questa tragedia. Ci sono le famiglie costrette a vivere nei bunker o nei sotterranei delle stazioni per scampare ai bombardamenti russi, i veterani che hanno combattuto in Afghanistan per l’Urss e ora si battono per difendere l’Ucraina, i volontari arrivati a Kiev da mezzo mondo e usano distintivi particolari per segnalare la propria nazionalità. “Ucraina Nell’inferno dell’ultima guerra d’Europa” ribadisce che un conflitto è sempre disumano ma sono le persone a viverlo e a sopportarne le conseguenze. Raccontarlo serve a non farlo dimenticare. E Biloslavo, che da reporter le guerre le ha sempre vissute in prima linea, un giorno rinuncia ad andare in trincea. I soldati ucraini che sono con lui non gli danno del codardo. Al contrario gli dicono che è la scelta giusta perché così può raccontare quello che loro stanno vivendo. Non si può dire che le loro aspettative siano state deluse.

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