ABBIAMO UNA BANCA?
L'uscita di Mustier da Unicredit? "E' chiara la pressione del sistema politico per le nozze con il Montepaschi", scrive Repubblica.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 1, 2020
SORPRESA: MUSTIER E’ ANTIPATICO
MUSTIER VISTO (oggi) DAL SOLE
«Esasperazione» più che per l’uomo per uno stile di guida. Una questione di sintonia e prima ancora di empatia. Rapporto incrinato con le persone. Aver deresponsabilizzato buona parte della piramide.
Dal servo encomio al codardo oltraggio…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 1, 2020
I CONSIGLI STATICI DI RICCIARDI
"Per tutto dicembre, state fermi", ha consigliato Walter Ricciardi (Oms), consigliere del ministro della Salute, ieri in tv.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 30, 2020
LA FLEMMA DI CONTE
Il 16 giugno Giuseppe Conte agli Stati Generali annunciava: "Presenteremo a settembre un piano specifico di Recovery".
A fine novembre si apprende che Conte sta ancora studiando il metodo del Recovery Plan.
Il merito, ovviamente, può attendere.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 30, 2020
LE PRIORITA’ DI GRILLO
I temi degli ultimi post del blog di Beppe Grillo? App per non vedenti e la demenza al tempo di Covid… pic.twitter.com/oDQgZaSYDj
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 30, 2020
LA SVOLTA DI BONOMI
Il presidente Carlo Bonomi ha assunto la presidenza della Fiera di Milano (lo ha scelto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana) "in stridente contrasto con l'idea di indipendenza e autonomia della Confindustria". (Roberto Mania su Affari&Finanza di Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 30, 2020
HOME WORKING ALLA TEDESCA
5 euro al giorno per i dipendenti che lavorano da casa. Euro da riconoscere per un massimo di 100 giorni l’anno. È l’accordo che in Germania Spd e Csu avrebbero trovato per compensare il disagio dei lavoratori che sacrificano spazi della propria abitazione, per la Faz. (Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 1, 2020
LA FRANCIA VISTA DALLA FIGLIA DI CALENDA
"In Francia gli abusi della polizia sono un problema strutturale. Gli agenti spesso sono giovani, malpagati, poco formati, mandati allo sbaraglio. Razzismo, omofobia e violenza sono presenti nella polizia, inutile negarlo", dice Tay Calenda, fotografa, 31 anni, al Corsera.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 1, 2020
CARINERIE VIRALI
POLEMICUZZE VIRALI
"Io non ho bisogno, oggi, di costruirmi una carriera", dice Ilaria Capua rispondendo indirettamente a Matteo Bassetti.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 1, 2020
OHIBO’
Allegriaaaa
"Idrossiclorochina, remdesivir, plasma: per la scienza non funzionano. Contro il virus manca ancora una terapia" (titolo Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 1, 2020
SHOPPING DI PAROLE
BASTA https://t.co/wGtQgj6RHe
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 30, 2020
IL SOLE TRAMONTA SU IL
Il gruppo Sole 24 Ore ha comunicato alle rappresentanze sindacali "la decisione di chiudere con effetto immediato, a partire da gennaio, la testata IL".
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 1, 2020
La chiusura della rivista IL da parte del gruppo Sole 24 Ore "arriva dopo un restyling completo del magazine lo scorso aprile", scrive il cdr del quotidiano confindustriale.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 1, 2020
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ECCO CHI HA TIFATO CONTRO MUSTIER. CHE COSA E’ SUCCESSO IN UNICREDIT. MIO PEZZO DI IERI
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Come mai il capo azienda di Unicredit, Jean-Pierre Mustier, lascia prima della scadenza la carica di amministratore delegato?
Ecco le versioni di Sole 24 Ore, Repubblica e Corriere della Sera.
PERCHE’ C’E’ STATA LA ROTTURA IN UNICREDIT SU MUSTIER
Per Repubblica, il caso Mps è stato il fattore scatenante dell’uscita di Mustier da Unicredit: “Al bivio tra un’iniezione di “italianità”, che potrebbe coincidere con l’acquisizione di Mps, e il tirar dritto inseguendo gli investitori internazionali, il cda di Unicredit ha dato il suo benservito a Jean Pierre Mustier. L’impazienza di compiere una mossa per ridare smalto al gruppo in Italia, dove soffre il primato di Intesa Sanpaolo e in Lombardia è minacciato da Banco Bpm e dalle sue possibili aggregazioni, ha avuto la meglio sulla linea del capoazienda francese che da oltre due anni ripeteva «niente fusioni» a ogni incontro pubblico”. Insomma, scrive il quotidiano diretto da Maurizio Molinari, “è chiara la pressione del sistema politico, per le nozze con il Montepaschi”.
PASSATO, PRESENTE E FUTURO DI UNICREDIT SECONDO IL CORRIERE DELLA SERA
Ricorda il Corriere della Sera: “A febbraio del 2017 si chiude il maxi aumento di capitale da 13 miliardi, il più grande mai realizzato in Italia da una banca. Vengono vendute sofferenze, cioè crediti a rischio («Npl») per un volume di 17 miliardi. La somma delle operazioni è superiore alla capitalizzazione di Borsa di Unicredit. Settimane in giro per il mondo a convincere gli investitori. Il banchiere francese ci riesce. Poi le dismissioni, da Pioneer ceduta ad Amundi alla progressiva uscita da Fineco e da Mediobanca. Operazioni considerate necessarie per rafforzare la banca. La sintonia con il board è ampia in quel momento”.
Ma anche per il quotidiano diretto da Luciano Fontana il dossier Mps caldeggiato dal governo (affinché il Tesoro possa scendere nel capitale del Monte come da accordi con Bruxelles) è stato il casus belli: “Ora per Unicredit cominciava la fase due, resa possibile dal lavoro svolto da Mustier e dalla sua squadra. Una banca da tempo public company, dove nessun azionista arriva a detenere pacchetti a due cifre. Punto di forza, ma anche di fragilità quando bisogna attraversare momenti complessi con onde alte dieci metri. Poi la decisione, ieri, di lasciare ma consentendo i tempi giusti per una transizione ordinata. Il suo disegno: costruire un gruppo paneuropeo vincente, negli ultimi mesi tra lui e il consiglio si era consumata una distanza. Incolmabile. Anche il mercato ha fatto altre scelte. Ora il dossier è lì: Unicredit si unirà con Mps?”.
L’APPROFONDIMENTO DEL SOLE 24 ORE SU MUSTIER E UNICREDIT
Sul Sole 24 Ore un intero articolo si concentra su altri aspetti: caratteriali e di rapporti interni. Ecco il passo saliente del quotidiano confindustriale diretto da Fabio Tamburini: “Compiuto il grande risanamento di fine 2016-inizio 2017, che ha visto il manager francese portare a casa l’aumento più grande di sempre per una banca europea (13 miliardi) accompagnato da una riduzione del perimetro societario a colpi di cessioni, ha faticato a prendere forma la fase successiva, la nuova normalità fatta di gestione ordinaria, prassi, rapporti tra prime, seconde e terze linee oltre che con la clientela. Quando top manager, gestori e bancari si attendevano che la pressione si potesse finalmente allentare, la gestione – fanno notare diverse voci raccolte da Il Sole 24 Ore – è rimasta quella tipica di una fase di crisi, improntata a un monitoraggio strettissimo dei processi, a una suddivisione certosina delle responsabilità dentro a un organigramma in continuo mutamento. Con il risultato di aver deresponsabilizzato buona parte della piramide, con le prime linee affaticate da una marcatura stretta, intimorite dalla severità di trattamento riservata a chi commetteva errori, e la base intrappolata in uno spazio di manovra vissuto come sempre più stretto. Su tutto, la difficoltà a capire e condividere da parte del popolo di UniCredit un’attenzione alla creazione di valore finanziario, quello che piace agli analisti prima ancora che agli investitori, a scapito di quello commerciale”.