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La Commissione Von der Leyen? Nelle mani di tedeschi e francesi. Parla Frattini

Franco Frattini, già commissario europeo ed ex ministro degli Esteri, parla della nuova Commissione europea

Presidente, martedì Ursula von der Leyen (UvdL) ha ufficializzato la composizione dell’Esecutivo comunitario per i prossimi cinque anni. Che tipo di Commissione europea sarà?

È sicuramente una Commissione molto accentrata nelle mani dei referenti francesi e tedeschi. Perché UvdL ha un rapporto particolarmente stretto con la Merkel; e la commissaria francese, Sylvie Goulard (responsabile del mercato interno, ndr), ha una delega così sterminata che io francamente non avevo mai visto: le è stata anche attribuita una nuova direzione generale che si chiama nientemeno che ‘Difesa e spazio’… UvdL e Goulard sono due personalità che avranno un ruolo estremamente forte. Inoltre, oggi ci sono sei vicepresidenti, tre esecutivi e tre non esecutivi. Ai tempi miei, non c’era questa distinzione: per di più, ai vicepresidenti non esecutivi non è stata data neanche una delega…

C’è stata anche una rimodulazione dei portafogli…

Mi ha colpito molto come sono stati ripartiti i vari portafogli. Io, per esempio quando ero commissario ero responsabile di Giustizia e affari interni. Ecco, oggi non solo ci sono due commissari diversi per quei due portafogli, ma al commissario alla Giustizia, il belga Didier Reynders, è stato tolto il tema dei crimini finanziari e dell’Olaf, l’ufficio europeo per la lotta anti-frode. Questa è una decurtazione che io, da commissario alla Giustizia, non avrei neanche immaginato. Poi a Gentiloni, commissario agli Affari economici, viene sottratta una parte della direzione generale Ecfin, che va a finire al commissario al Bilancio, l’austriaco Johannes Hahn, mentre prima era nelle mani di Moscovici… Tutto ciò è il frutto di un’accurata volontà politica di ridisegnare alcune deleghe in favore dei commissari che sono ritenuti i più forti: Frans Timmermans, Margrethe Vestager e Hahn, fedelissimo alleato della Germania.

Contro molte aspettative, alla Francia però non è stata data la delega alla Concorrenza…

Non gliel’hanno data perché lì c’è stata una scelta personale a favore della Vestager e le scelte personali sui commissari pesano moltissimo. La pretesa della Vestager di essere riconfermata è un’altra delle cose che andranno chiarite perché è quasi la prima volta nella storia della Commissione che un portafoglio rimane per due mandati nelle mani dello stesso commissario. Sento dire che il Parlamento voglia ridiscutere l’assetto della Commissione in plenaria…

Che cosa ne pensa del fatto che alcuni personaggi stiano consolidando la loro carriera politica all’interno della Commissione

Quello che hanno fatto con la Vestager lo hanno fatto anche con Valdis Dombrovksis che era vice-presidente coordinatore dell’area euro e resta vice-presidente con la stessa responsabilità. Facendo così si è rotta la regola, quasi sempre osservata, che dopo cinque anni si cambia portafoglio per evitare la concentrazione di potere nelle mani di una persona. E questo non è sano, quando si parla dell’Esecutivo comunitario. Io sono stato più volte ministro degli Esteri: capisco che in molti casi si investe su persone che sono già competenti. Ma nella Commissione non si può fare, soprattutto quando si parla di portafogli come la concorrenza o la vigilanza sull’intera zona euro…

 

(estratto da Affari Internazionali; qui la versione completa)

 

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