Contrariamente ai miei timori, il summit tra Kim e Trump è apparentemente stato un successo. il meeting è avvenuto in un clima di grande cordialità, e i 2 leader hanno formato un sintetico documento che individua 4 punti:
i) la creazione di nuove relazioni diplomatiche,
ii) la promozione della pace nella penisola coreana,
iii) la denuclearizzazione della Nordcorea, vs lo stop alle esercitazioni militari congiunte US-Sudcorea
iiiii) la restituzione dei “missing in Action identificati e da identificare.
Come spesso succede in questi eventi, la retorica roboante ha coperto la scarsità di dettagli, in questo caso relativi a denuclearizzazione, controlli, prossimi incontri etc.
La reazione dei mercati è stata moderata, un po’ perché in generale la questione nordcoreana è da un po’ passata in secondo piano, un po’ forse per la citata immaterialità dell’outcom, il cui fine principale sembra quello di supportare il consenso interno dei 2 leaders.
In ogni caso, il tono è stato positivo in Asia, con i principali indici a mostrare moderati progressi, in un contesto tranquillo.
Evidentemente, nonostante le minacce di Trump di ieri, la trade war non preoccupa più di tanto. Ironicamente Seul, principale beneficiaria della pax coreana, è uno dei 2 indici rimasti al palo (l’altro è Taiwan), mentre, per una volta, gli indici cinesi guidano il gruppo.
A mercati cinesi chiusi, sono usciti gli aggregati finanziari di maggio: i new loans sono risultati più o meno in linea con le attese ma il total financing ha rallentato significativamente.
A giudicare dai futures l’azionario potrebbe avere una moderata reazione negativa alla riapertura, ma dipenderà anche dai dati macro in uscita stanotte.