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Kallas dice che l’economia della Russia sta crollando

Che cosa ha detto a sorpresa l’Alto rappresentante, Kaja Kallas, sul piano di Trump per la pace in Ucraina e sull'economia della Russia. Estratto dal Mattinale Europeo

KALLAS SFOTTE IL PIANO DI TRUMP SULL’UCRAINA

“L’Ue ha un piano molto chiaro in due punti: primo, indebolire la Russia, secondo, sostenere l’Ucraina”, ha detto ieri l’Alto rappresentante, Kaja Kallas, minimizzando l’importanza del piano in 28 punti che gli Stati Uniti potrebbero cercare di imporre a Volodymyr Zelensky. I ventisette hanno minimizzato l’importanza del piano che sarebbe stato redatto dall’inviato speciale di Donald Trump, Steve Witkoff, e dal consigliere di Vladimir Putin, Kirill Dmitriev, Il suo contenuto – cessione di tutto il Donbass, riconoscimento dei territori occupati, dimezzamento dell’esercito, rinuncia ai missili di lunga gittata – equivarrebbe a una capitolazione. “Gli ucraini, che da oltre tre anni resistono eroicamente all’aggressione incondizionata della Russia, rifiuteranno sempre qualsiasi forma di capitolazione”, ha detto il ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot. “non è la vittima che deve vedersi imporre delle restrizioni sulla sua capacità di difendersi, ma l’aggressore”, ha spiegato il suo omologo polacco, Radoslaw Sikorski. “Gli ucraini soffrono” per gli attacchi russi prima dell’inverno e vogliono la pace, ma “il prezzo non può essere cedere il loro paese”, ha aggiunto Kallas.

KALLAS SCOMMETTE SUL COLLASSO DELL’ECONOMIA RUSSA

L’alto rappresentante ha dato la sua interpretazione dell’improvviso attivismo diplomatico della coppia Witkoff-Dmitriev. “La Russia ora sta mostrando nuovamente un volto buono, perché credo che abbia paura del prestito di riparazione. Penso che stiano arrivando al punto in cui stanno finendo i soldi. Vogliono mostrare all’esterno che sono super forti, ma non è così”, ha detto Kallas. I ministri degli Esteri hanno ricevuto un briefing (secretato) dal capo del Centro europeo di intelligence e dall’inviato dell’Ue per le sanzioni sull’impatto delle sanzioni. “I dati sono molto chiari: l’esportazione di petrolio greggio russo è al livello più basso degli ultimi mesi. Le entrate fiscali russe derivanti dal petrolio sono le più basse dall’inizio della guerra. Le sanzioni stanno colpendo duramente la Russia e ne arriveranno altre”, ha detto Kallas. Se il piano è chiaro, l’esecuzione lascia a desiderare. Il prestito di riparazione da 140 miliardi di euro all’Ucraina è ancora in una fase di discussione, in attesa di un segnale da parte del Belgio. I ministri hanno parlato a lungo di come dare la caccia alla flotta fantasma della Russia, ma non è stato trovato un accordo su una modifica del regime di sanzioni per inserire le navi in continuazione, senza dover aspettare i nuovi pacchetti di sanzioni. Il lavoro sul ventesimo pacchetto di sanzioni è ancora in una fase preliminare.

(Estratto dal Mattinale Europeo)

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