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COPPA CHAMPIONS LEAGUE

Juventus, Lazio, Atalanta, Inter: quanto si guadagna in Champions league?

Tutti gli introiti (e le perdite) di Juventus, Lazio, Atalanta, Inter e non solo con le partite di Champions League 

Ci sono partite che valgono ben più dei canonici tre punti in palio. Negli incontri di Champions League una sconfitta o una vittoria poteva fare la differenza per le squadre italiane, sia dal punto di vista sportivo che da quello economico. Infatti, passare il girone, qualificandosi alla fase a eliminazione diretta della competizione, significa essere tra i migliori 16 club d’Europa e vale diversi milioni di euro.

JUVENTUS

La Juventus, con una storica vittoria al Camp Nou di Barcellona (i catalani, tra le mura amiche, erano imbattuti dal 2013 nella massima competizione europea) si è assicurata il primo posto nel proprio girone con il relativo bonus di 9,5 milioni per l’approdo agli ottavi di finale. In ogni caso, la società piemontese grazie al percorso europeo fin qui compiuto, si è garantita entrate superiore ai 70 milioni, eguagliando il risultato ottenuto nella passata stagione.

Ancor prima di giocare una sola partita i bianconeri hanno ricevuto dall’Uefa 44,4 milioni: 14,5 per la sola partecipazione alla competizione e 29,9 per il ranking europeo guadagnato grazie ai risultati di coppa ottenuti nell’ultimo decennio.

Oltre al già citato premio per gli ottavi di finale, la Uefa prevede un bonus di 2,7 milioni per ogni vittoria e 900 mila euro per ogni pareggio. Il che, grazie ai cinque successi (due volte contro Ferencvaros e Dinamo Kiev oltre all’ultima contro il Barca) conseguiti dalla Juve, equivale a ulteriori 13,5 milioni. A questi incassi già considerevoli va aggiunto la quota di market pool, ovvero il sistema nazionale di ridistribuzione dei diritti televisivi che, a causa della crisi economica mondiale, l’Uefa ha ritoccato al ribasso. Non è ancora possibile sapere quanto diminuirà la quota di market pool (anche se si ipotizza possa essere intorno al 4%) destinata a ogni squadra poiché questa diminuzione sarà applicata a giugno 2021 sulla rata finale dei montepremi per la stagione in corso.

LAZIO

Anche la Lazio, grazie al 2-2 maturato all’Olimpico con i belgi del Club Brugge si è qualificata agli ottavi di finale.

I biancocelesti non ottenevano questo risultato da vent’anni ed è per questa ragione che gli introiti ottenuti dalla Uefa sono per ora parecchio inferiori a quelli della Juventus.

Il club di Lotito, sempre senza considerare la quota di diritti tv, ha incassato una cifra vicina ai 45 milioni: come per i bianconeri, alla Lazio spetteranno 14,5 milioni per la partecipazione e 9,5 per la qualificazione a cui vanno sommati altri 12,2 per il ranking europeo degli ultimi 10 anni.

I NEROAZZURRI DI ATALANTA ED INTER

Atalanta e Inter erano chiamate a chiudere un poker che, oltre a una boccata di ossigeno di quasi 10 milioni, avrebbe stabilito un nuovo primato: da quando la formula della Champions League prevede scontri a eliminazione diretta dopo il girone, l’Italia non è mai riuscita a portare quattro squadre agli ottavi.

Neanche quest’anno però si è centrato “l’en plein”, i nerazzurri di Bergamo hanno strappato la qualificazione con uno 0-1 (sarebbe bastato anche un pareggio) di grande sofferenza ad Amsterdam sul campo dell’Ajax, mentre quelli di Milano potevano solo vincere per sperare nel passaggio del turno, ma a San Siro è arrivato un deludente 0-0 con gli ucraini dello Shakhtar Donetsk.

ATALANTA

L’Atalanta dunque centra un altro risultato storico qualificandosi per il secondo anno di fila alla fase ad eliminazione diretta. Questa impresa assicura nuove risorse per alimentare il processo di crescita ammirato negli ultimi anni sotto la guida di Giampiero Gasperini che ha garantito il consolidamento nelle posizioni di vertice in campionato e, a sorpresa, un ruolo da protagonista nell’edizione 2019/20 della Champions League. Nelle casse del club arriveranno almeno 37,2 milioni dall’Uefa così composti: 14,5 per la partecipazione, 3,3 per il ranking storico, 9,9 di bonus dalla partite (dati da tre vittorie fuori casa, due pari e una sconfitta) e i 9,5 per il passaggio del turno.

La passata stagione, il cammino in coppa della Dea si è fermato ai quarti, ad un passo dalla semifinale, per mano del Paris Saint Germain. Un sogno infranto tuttavia addolcito dai 57,7 milioni incassati da questa competizione.

INTER

Dietro la lavagna finiscono Conte e i suoi che per il terzo anno di fila non riescono ad agguantare la qualificazione nell’ultima partita utile del girone. Oltre alla brutta figura sul piano sportivo (il girone dell’Inter era più che abbordabile) in via della Liberazione dovranno fare i conti con un’ulteriore diminuzione degli introiti rispetto allo scorso anno, non una bella notizia vista le attuali difficoltà economiche e il rosso di oltre 100 milioni del bilancio 2020 approvato dai soci a fine novembre.

Infatti, se è vero che i nerazzurri anche nell’ultima edizione della Champions si erano fermati alla fase a gironi, la cavalcata di agosto verso la finale di Europa League, poi persa con il Siviglia, aveva garantito 10 milioni che, sommati ai 46 arrivati dalla Champions si avvicinavano alla soglia dei 60 milioni. Quest’anno invece, la disastrosa campagna europea ha assicurato l’ultimo posto del gruppo che non garantisce neppure l’accesso all’Europa League chiudendo di fatto il rubinetto dei fondi Uefa alla soglia di 36,5 milioni (14,5 per la partecipazione, 16,6 per il ranking e 5,4 frutto di tre pareggi una vittoria e due sconfitte), poco più della metà di quanto guadagnato nella scorsa stagione.

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