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Londra

Uk, le reazioni in Inghilterra dopo la finale persa agli Europei contro l’Italia

Che cosa si dice a Londra e dintorni sulla sconfitta dell'Inghilterra nella finale degli Europei di calcio contro l'Italia. Il punto di Daniele Meloni

 

Volendo prenderla con sense of humour si può dire che anche per i prossimi tornei “Football is coming home”, l’autoironica canzone che fa riferimento ai tanti anni senza vittorie internazionali dell’Inghilterra calcistica, non dovrà essere riscritta. Ma la delusione a Londra è stata immensa per la sconfitta ai rigori in finale contro l’Italia a Euro2020. La pressione di giocare in casa, la paura di non farcela, l’ottima prestazione della nazionale di Mancini e infine il solito psicodramma dei calci di rigore: l’attesa per la vittoria degli uomini di Southgate è destinata a proseguire, anche se opinionisti e istituzioni hanno sottolineato il cammino fatto dai Tre Leoni durante il torneo.

Il Primo Ministro Boris Johnson, uno dei politici europei che più ha cercato di sfruttare la calciopolitica, si è subito espresso sui social per ringraziare la nazionale di avere reso il paese “orgoglioso” con le sue prestazioni a Wembley.

https://twitter.com/BorisJohnson/status/1414351463057330176

Johnson è anche intervenuto per fermare l’ondata di razzismo online che ha colpito Bukayo Saka, il 19enne giocatore di colore dell’Arsenal, che con il suo penalty fallito ha spedito la coppa a Roma mandando in fumo i sogni di gloria dei 60mila di Wembley. Sui social molti commenti apertamente razzisti hanno rimarcato come siano stati 3 giocatori di colore – Rashford e Sancho, oltre a Saka – a determinare la sconfitta inglese. La polizia sta già indagando sugli episodi.

Non è stata una giornata facile per l’ordine pubblico quella di ieri a Wembley e negli altri centri del tifo per i Tre Leoni a Londra. La Metropolitan Police ha compiuto 49 arresti a fine giornata per trasgressioni che vanno dal tentativo di entrare nello stadio senza biglietto, disturbo della quiete pubblica, resistenze a pubblici ufficiali e così via. Le immagini di un gruppo di facinorosi – loro li chiamano “thugs”, buzzurri – che tentano di sfondare le barriere protettive a Wembley hanno fatto il giro della rete, così come quelle di alcuni giovani ubriachi che lanciavano birre e altri oggetti a passanti e troupe televisive.

Sui media d’Oltremanica è stato dato ampio risalto alla vittoria italiana – Phil McNulty sulla Bbc l’ha definita “più che meritata” – rimarcando il passato inglese di Roberto Mancini, Gianluca Vialli e altri componenti degli azzurri. Lodi ed encomi anche al ct della nazionale inglese Gareth Southgate, che in tre anni ha riportato l’Inghilterra in una semifinale mondiale (non succedeva dal 1990), e per la prima volta in una finale dell’europeo.

Eppure, tra i tanti commenti entusiastici qualcuno ha criticato la condotta di gara di ieri sera: perché ha sostituito Trippier con Saka? Perché quest’ultimo ha tirato l’ultimo rigore quando in squadra c’erano giocatori del calibro e dell’esperienza di Grealish e Sterling? Perché ha fatto entrare all’ultimo secondo Rashford e Sancho per fargli tirare dei rigori a freddo? E perché la condotta di gara così rinunciataria dopo il gol di Shaw? Domande che sicuramente hanno occupato i pensieri dei tifosi inglesi all’uscita da Wembley nell’attesa che il football, un giorno, torni veramente a casa.

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