Volendo prenderla con sense of humour si può dire che anche per i prossimi tornei “Football is coming home”, l’autoironica canzone che fa riferimento ai tanti anni senza vittorie internazionali dell’Inghilterra calcistica, non dovrà essere riscritta. Ma la delusione a Londra è stata immensa per la sconfitta ai rigori in finale contro l’Italia a Euro2020. La pressione di giocare in casa, la paura di non farcela, l’ottima prestazione della nazionale di Mancini e infine il solito psicodramma dei calci di rigore: l’attesa per la vittoria degli uomini di Southgate è destinata a proseguire, anche se opinionisti e istituzioni hanno sottolineato il cammino fatto dai Tre Leoni durante il torneo.
Il Primo Ministro Boris Johnson, uno dei politici europei che più ha cercato di sfruttare la calciopolitica, si è subito espresso sui social per ringraziare la nazionale di avere reso il paese “orgoglioso” con le sue prestazioni a Wembley.
https://twitter.com/BorisJohnson/status/1414351463057330176
Johnson è anche intervenuto per fermare l’ondata di razzismo online che ha colpito Bukayo Saka, il 19enne giocatore di colore dell’Arsenal, che con il suo penalty fallito ha spedito la coppa a Roma mandando in fumo i sogni di gloria dei 60mila di Wembley. Sui social molti commenti apertamente razzisti hanno rimarcato come siano stati 3 giocatori di colore – Rashford e Sancho, oltre a Saka – a determinare la sconfitta inglese. La polizia sta già indagando sugli episodi.
This England team deserve to be lauded as heroes, not racially abused on social media.
Those responsible for this appalling abuse should be ashamed of themselves.
— Boris Johnson (@BorisJohnson) July 12, 2021
Non è stata una giornata facile per l’ordine pubblico quella di ieri a Wembley e negli altri centri del tifo per i Tre Leoni a Londra. La Metropolitan Police ha compiuto 49 arresti a fine giornata per trasgressioni che vanno dal tentativo di entrare nello stadio senza biglietto, disturbo della quiete pubblica, resistenze a pubblici ufficiali e così via. Le immagini di un gruppo di facinorosi – loro li chiamano “thugs”, buzzurri – che tentano di sfondare le barriere protettive a Wembley hanno fatto il giro della rete, così come quelle di alcuni giovani ubriachi che lanciavano birre e altri oggetti a passanti e troupe televisive.
Sui media d’Oltremanica è stato dato ampio risalto alla vittoria italiana – Phil McNulty sulla Bbc l’ha definita “più che meritata” – rimarcando il passato inglese di Roberto Mancini, Gianluca Vialli e altri componenti degli azzurri. Lodi ed encomi anche al ct della nazionale inglese Gareth Southgate, che in tre anni ha riportato l’Inghilterra in una semifinale mondiale (non succedeva dal 1990), e per la prima volta in una finale dell’europeo.
Eppure, tra i tanti commenti entusiastici qualcuno ha criticato la condotta di gara di ieri sera: perché ha sostituito Trippier con Saka? Perché quest’ultimo ha tirato l’ultimo rigore quando in squadra c’erano giocatori del calibro e dell’esperienza di Grealish e Sterling? Perché ha fatto entrare all’ultimo secondo Rashford e Sancho per fargli tirare dei rigori a freddo? E perché la condotta di gara così rinunciataria dopo il gol di Shaw? Domande che sicuramente hanno occupato i pensieri dei tifosi inglesi all’uscita da Wembley nell’attesa che il football, un giorno, torni veramente a casa.