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L’Italia con la Cina ha rotto la solidarietà atlantica. Lo sfogo di Carlo Jean

Che cosa pensa il generale Carlo Jean degli accordi siglati fra Italia e Cina

 

Certamente Confucio e Budda sono stati più protettori degli interessi nazionali italiani che Padre Pio e San Gennaro. Certamente erano distratti quando Conte e Di Maio firmavano un accordo senza senso con la Cina. Senza senso per l’Italia.

Per Pechino è stato un grande successo. Ha rotto la solidarietà europea e atlantica, a costi veramente ridotti, malgrado le parole del premier e del vicepremier grillo.

I numeri degli accordi parlano chiaro. Sono state decise importazione dall’Italia per 2,5 miliardi di euro, rispetto alle 13 attuali. Per amore di Patria lasciamo perdere quelle potenziali.

In compenso, l’abbiamo pagata cara. Abbiamo violato la solidarietà europea e quella atlantica. Padre Pio o San Gennaro ce la faranno pagare, prima o poi.

La nostra affidabilità internazionale è ormai ai minimi storici. Certamente non migliorerà mandando il ministro Toninelli a trattare a Parigi sulla Tav.

Il disastro sarà valutabile solo dopo il vertice di Parigi fra Cina e Francia a cui parteciperà anche la Germania.

Per fortuna, verosimilmente mosso da compassione verso gli italiani, indegnamente rappresentati dall’attuale governo, non parteciperà anche Junker.

Dove siamo caduti? Forse gli Italiani non se ne sono ancora del tutto accorti.

Certamente non ne è consapevole l’attuale bi-ministro e vice-premier Di Maio. Non avrebbe detto che l’Italia è arrivata prima sulla Nuova Via della Seta. Forse non ha capito che cosa sia. Un minimo di prudenza l’avrebbe convinto di tacere.

Non si capisce come le molte persone serie che esistono nella Lega possano tollerare l’attuale situazione.

Mi scuso dello sfogo. Appartengo all’Italia che collaborò con la Cina per mettere in piedi le sue Forze Armate, dopo la disastrosa operazione della 22^ Armata in Vietnam. Oggi, vantiamo come grandi successi l’esportazione di arance e di spermatozoi bovini!

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