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Blackstone, Palantir, Nvidia, Salesforce e non solo: tutti gli investimenti americani nel Regno Unito

La visita di Trump nel Regno Unito è servita soprattutto ad intrecciare le relazioni economiche bilaterali: le aziende americane hanno annunciato investimenti per 150 miliardi di dollari in diversi settori, dalla tecnologia alla finanza all'energia nucleare. Ecco nomi, numeri e dettagli.

I 150 miliardi di sterline di investimenti statunitensi nel Regno Unito non erano fisicamente a bordo dell’Air Force One, ma nella sostanza hanno viaggiato insieme a Donald Trump. La visita del presidente degli Stati Uniti in Gran Bretagna, infatti, oltre a far compiere un giro di giostra regale nel castello di Windsor al tycoon, è servito anche e soprattutto a intrecciare ancor di più le relazioni economiche tra Washington e Londra, tra le aziende Usa e quelle britanniche.

L’ANNUNCIO DEGLI INVESTIMENTI NEL REGNO UNITO

Il governo di Keir Starmer ha incensato in tutti i modi gli investimenti ufficializzati dal valore di 150 miliardi di sterline specie nel settore tecnologico, finanziario ed energetico. Investimenti che, secondo le stime del Regno Unito, andranno a creare 7.600 posti di lavoro di alta qualità in tutto il paese, da Glasgow a Belfast, da Warrington alle Midlands. “Questi investimenti sono una testimonianza della forza economica della Gran Bretagna e un segnale forte che il nostro paese è aperto e ambizioso”, ha detto il premier entusiasta, nonostante le sue forti difficoltà sul fronte interno.

AZIENDA PER AZIENDA, QUALI SONO GLI INVESTIMENTI

Di questi 150 miliardi di sterline dagli Usa, 100 arriveranno dal colosso dei fondi, Blackstone, nel giro dei prossimi 10 anni. Altri 3,9 miliardi, invece, giungeranno da Prologis nel settore delle scienze biologiche. Da Palantir i miliardi saranno 1,5, ovviamente nel settore della difesa. La società di private equity Clayton, Dubilier & Rice (CD&R) si è impegnata per portare 2 miliardi nei prossimi cinque anni, mentre da CitiGroup 1,1 miliardi di sterline nel Regno Unito. Poi Amentum ha confermato un investimento da 150 milioni di sterline, Phillips 66 da più di 110 milioni di sterline all’anno, PayPal da 150 milioni di sterline.

SUL NUCLEARE

Secondo le notizie anticipate alla vigilia del viaggio di Trump, il rafforzamento delle relazioni economiche-industriali tra Stati Uniti e Regno Unito passerà molto dal nucleare. X-Energy (società Usa) e Centrica (azienda britannica) hanno previsto la costruzione di 12 reattori modulari avanzati ad Hartlepool. Il programma complessivo potrebbe generare almeno 40 miliardi di sterline di valore economico per i due paesi.

Come si legge sul sito del governo britannico, poi, “Last Energy e DP World intendono realizzare una delle prime centrali nucleari micro-modulari al mondo, con il supporto di 80 milioni di sterline in investimenti privati”.

FONDI SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

L’altra questione principale è lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Microsoft ha annunciato un investimento record nel Regno Unito, da 30 miliardi di dollari, in infrastrutture di Ia, tra cui la realizzazione del più grande supercomputer del paese insieme a Nscale. OpenAI e Nvidia, insieme sempre a Nscale, fonderanno Stargate UK. Salesforce ha annunciato investimenti per 2 miliardi di dollari fino al 2030, per diventare un hub di intelligenza artificiale e aumentare un precedente investimento di 4 miliardi effettuato nel 2023. E CoreWeave, azienda di cloud computing basata sull’Ia, investirà 1,5 miliardi di sterline in data center.

I RISCHI PER IL REGNO UNITO

Come sottolineato da Trump, gli Stati Uniti vogliono vincere la corsa globale all’Ia. Lo sfidante è la Cina e “la Gran Bretagna ha scelto di schierarsi con il suo alleato per garantire la costruzione di data center e supercomputer”, evidenzia Reuters. Che poi aggiunge: “L’investimento mira a unire i punti di forza degli Stati Uniti nella creazione di infrastrutture, capacità e capitali di intelligenza artificiale, con l’innovazione e le creatività britanniche provenienti dalle sue università, start up e grandi aziende”.

Ma per alcuni analisti, il rischio è che il Regno Unito diventi “poco più di un avamposto della Silicon Valley”, e che avvicinandosi troppo agli Usa vengano limitate “le capacità della Gran Bretagna di esportate nell’Unione europea, di gran lunga il suo principale partner commerciale”, chiosa Reuters.

GLI INVESTIMENTI BRITANNICI NEGLI USA

Ad ogni modo non sono solo gli Usa a investire nel Regno Unito. Il flusso di investimenti farà anche il viaggio contrario. Diverse le aziende britanniche che si sono mosse. Tra le altre, GSK con 30 miliardi di dollari previsti nei prossimi cinque anni. Un miliardo all’anno, fino al 2030, saranno invece investiti da BP. Barclays ha annunciato un impegno per oltre 700 milioni di sterline, mentre da Revolut arriveranno negli Stati Uniti più di 500 milioni di dollari per espandere le sue attività negli States.

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