Skip to content

cina indonesia

Lo slogan “Make Indonesia great again” fa sbancare il candidato filo-Trump

Prabowo Subianto, ex-generale e ministro della Difesa, è il probabile nuovo presidente dell'Indonesia. La sua vittoria è stata accolta con un certo imbarazzo dagli Stati Uniti, visti gli slogan trumpiani. Tutti i dettagli.

Sebbene i risultati delle presidenziali in Indonesia di mercoledì attendano ancora l’imprimatur della commissione elettorale che potrebbe metterci anche un mese, tutto sembra dire che è stato un voto a valanga per l’ex generale e ministro della Difesa Prabowo Subianto. Ossia l’ex genero e collaboratore del feroce dittatore Suharto e a cui fino al 2020 era proibito l’ingresso negli Usa a causa delle molteplici accuse di violazioni di diritti umani. Ecco chi è il probabile nuovo Presidente e la reazione imbarazzata di Washington. 

I risultati del voto in Indonesia

Sebbene il voto delle presidenziali di mercoledì scorso in Indonesia debba essere ancora certificato dalla commissione competente, c’è già un vincitore ed è quel ministro della Difesa ed ex controverso generale che si è assicurato più del 58% dei consensi.

E se la vittoria di Prabowo Subianto sarà confermata, la terza democrazia del pianeta che è anche il più popoloso Paese islamico al mondo si ritroverebbe, come scrive il New York Times, con un capo dello Stato che ha detto che la nazione non ha bisogno né della democrazia né di elezioni e che per vent’anni ha avuto l’accesso sbarrato agli Usa, con un provvedimento rimosso solo con la sua nomina a ministro nel 2020, a causa delle ripetute violazioni di diritti umani a lui attribuite e che risalgono a quando era uno stretto collaboratore del famigerato dittatore Suharto, di cui nel 1983 sposò la famosissima figlia soprannominata Titiek (da cui divorziò quindici anni dopo).

Chi è Subianto

Come osserva l’Associated Press, il probabile vincitore è colui che si è presentato agli elettori come l’erede di un presidente immensamente popolare come Joko Widodo – affettuosamente soprannominato Jokowi – e che ha promesso di portarne aventi quell’agenda modernizzatrice che tanta crescita ha portato a un Paese ora entrato a far parte del club delle nazioni “middle-income”.

Eppure, prosegue l’Agenzia, di Widodo l’ex generale era un rivale che ha tentato per due volte di strappargli la presidenza partecipando invano a due corse elettorali puntualmente vinte dal ben più amato Jokowi, che nel 2019 l’ha accolto nei ranghi del governo in un gesto unificante.

Campagna elettorale cool in Indonesia

Stavolta però Subianto ce l’avrebbe fatta, sempre che i risultati siano certificati, grazie soprattutto ad un’efficace strategia di comunicazione basata anche su filmati e spot giovanilistici che lo ritraggono intento a ballare  e che hanno entusiasmato la foltissima gioventù indonesiana.

Lo ha certamente aiutato il fatto riportato anche da Al-Jazeera di essere il candidato più ricco, con asset stimati in oltre 127 milioni di dollari.

Ma decisiva, a detta della testata araba, è stata soprattutto quell’astuta réclame che l’ha ritratto come un coccoloso nonno che ha stregato quei giovani che non possono ricordare i tempi cupi della dittatura ma che possono incoronare chiunque visto che stiamo parlando di una fascia d’età che comprende oltre il 50% dell’elettorato.

Cosa lo attende al varco

Come ricorda la Bbc, potrebbe volerci anche un mese perché la commissione elettorale confermi i risultati di mercoledì, ed è uno standard per un Paese in cui è tradizionalmente lunga la transizione da un’amministrazione all’altra e dove il nuovo presidente non si insedierà prima di ottobre, in una lunga ma indispensabile finestra dedicata ai negoziati per la formazione del governo.

Quando il momento arriverà, Subianto dovrà fare i conti con quelle che Bloomberg definisce sfide cruciali sul fronte sia interno che internazionale, la prima delle quali, secondo l’agenzia, sarà la gestione dell’eredità del predecessore impegnatosi a costruire stretti legami tanto con gli Usa quanto con la Cina.

Asse con Washington?

Questo esercizio di equilibrismo geopolitico sarà per Bloomberg un motivo dominante del futuro di un Paese che sfoggia la più grande economia del Sudest asiatico e una vibrante democrazia: due elementi, si sottolinea, che ne fanno un partner naturale per Washington.

Ed è proprio su questo asse che potrebbe registrarsi un’ulteriore convergenza tra qualche mese se alla Casa Bianca si insedierà quel Donald Trump che secondo Bloomberg esibisce “straordinarie similarità” con quell’ex generale che ha persino fotocopiato e adattato lo slogan trumpiano “Make Indonesia great again”.

Tiepido imbarazzo

Per il momento tuttavia la Casa Bianca accoglie con malcelato imbarazzo l’esito ancora provvisorio del voto in Indonesia che premierebbe proprio colui che fino a quattro anni fa in America non ci poteva nemmeno entrare.

“Renderemo note le nostre congratulazioni al momento appropriato (visto) che i risultati stanno ancora arrivando” ha detto ieri il portavoce della Sicurezza Nazionale John Kirby che ha tuttavia precisato che “rispetteremo il voto e la voce del popolo indonesiano”.

Torna su