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Giorgetti

Il quirinalizio Berlusconi ora elogia pure M5S e reddito di cittadinanza

Che cosa fa e dice Silvio Berlusconi

 

Fra tutte le foto più recenti di Silvio Berlusconi quella riuscita meglio è sicuramente l’ultima. Che riprende l’ex presidente del Consiglio in eccellenti condizioni, soddisfatto della terza dose di vaccino contro il Covid. E pazienza se non è “il vaccino anti-traditori” che invece sembra più opportuno e urgente al buon Pietro Senaldi, che ne ha scritto su Libero discorrendo anche della corsa dell’uomo di Arcore al Quirinale.

Ma questi sono giorni in cui Berlusconi sembra ottimista, fiducioso, aperto, con quel “sole in tasca” che soleva consigliare ai suoi dipendenti negli incontri annuali di simpatia e di incoraggiamento, perché facessero come lui i dispensatori di sorrisi e di buone notizie, nascondendo le cattive per esorcizzarle.

Mentre il suo povero vice e fedele Antonio Tajani, fermo ancora al problema di qualche giorno prima emerso dalle preoccupazioni di Giorgia Meloni che il Cavaliere fosse tentato dal trattare col Pd sul Quirinale, escludeva al Corriere della Sera che potesse esserci “un tavolo col Pd”, appunto, sulla successione a Sergio Mattarella, un paciosissimo Berlusconi spiegava al direttore in persona del Tempo, Franco Bechis, che bisogna smetterla anche di parlare male o di diffidare del MoVimento 5 Stelle. Non sono più nazisti travestiti, da lui stesso temuti almeno prima delle elezioni del 2018, quelli che – sempre lui – non avrebbe assunto neppure come addetti alle pulizie dei cessi delle sue aziende, ma gente generosa e bene intenzionata, benemerita anche di quel reddito di cittadinanza che ha aiutato un bel po’ di “poveri”, uomini, donne o d’altro sesso ancora “nati come Forza Italia – ha detto testualmente – per cambiare il Paese”. E se non ci sono forse ancora riusciti nel migliore dei modi ciò è accaduto solo perché non si sono ancora aperti abbastanza alla collaborazione con i forzisti, pur partecipando insieme da febbraio alla maggioranza di emergenza e quant’altro raccoltasi attorno al governo di Mario Draghi.

A questo Berlusconi inedito ma non troppo, essendogli già accaduto di descriversi “convesso o concavo” secondo le opportunità del momento, che solo la cattiveria degli irriducibili nemici presenta nei titoli dei giornali come il solito trafficante che starebbe cercando di “acquistare” più o meno grandi elettori sulla strada del Quirinale, avendo stanziato per questo investimento qualcosa come “60 milioni” di euro, secondo le valutazioni sparate oggi su tutta la sua prima pagina dal quotidiano Domani di Carlo De Benedetti; a questo Berlusconi inedito, dicevo, si è rivolto come ad un pacificatore, dopo 30 anni di guerra fra la magistratura e la politica cominciata con l’inchiesta giudiziaria “Mani pulite”, uno specialista della materia come il cronista giudiziario Goffredo Buccini. Che, autore di un libro un po’ disincantato e persino autocritico, ha testualmente scritto ieri sul Corriere della Sera: “Un personaggio pubblico in grado di migliorare di molto il clima sarebbe ancora in campo. Per paradossale che appaia, si tratta proprio di Berlusconi: il quale, senza abiure né confessioni, certo, ma solo dismettendo con un gesto, una frase, un messaggio, i panni da perseguitato della giustizia nei quali si è blindato (anche) per ragioni difensive, potrebbe aprire una nuova stagione smontando i miti fasulli della precedente”. Lo aspetterebbe “una missione perfino più appassionante del miraggio del Colle: aiutare gli italiani di domani a entrare nel futuro senza inutili fardelli”. Oddio: gli si chiede insomma -se non ho capito male- un passo contrito indietro, a vantaggio di qualcuno ancora da individuare

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