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I nostri militari all’estero senza copertura giuridica e finanziaria. L’allarme del generale Camporini (che incalza Conte e Trenta)

L'articolo di Michelangelo Colombo

Tensione militari-governo.

Non ci sono soltanto le fibrillazioni sui tagli agli investimenti per la Difesa, sul dossier F-35 e sul programma di caccia di sesta generazione (cui cui l’esecutivo non ha ancora preso una decisione).

A intensificare le frizioni tra mondo militare e governo gialloverde ci sono anche le missioni all’estero.

C’è un motivo contingente: al momento non è in vigore il decreto che deve dare copertura finanziaria e pure giuridica alle operazione dei militari italiani in terre straniere.

ECCO LA DENUNCIA DI CAMPORINI

“Qualcuno ha fatto caso che alla fine del mese di marzo non c’è ancora traccia del decreto per le missioni militari all’estero e che quindi i nostri militari non hanno copertura giuridica e finanziaria da tre mesi?”. E’ quello che ha scritto ieri su Facebook Vincenzo Camporini, ex capo di stato maggiore dell’Aeronautica Militare e della difesa.

CHE COSA HA DETTO VOLPI

“È giusto specificare che, nella complessiva programmazione, da tempo determinata e condivisa con gli alleati, per il nostro contingente in Afghanistan è già prevista una riduzione di duecento unità”, ha detto nei giorni scorsi Raffaele Volpi, sottosegretario della Lega al ministero della Difesa, facendo riferimento a una rimodulazione annunciata dalla Difesa e in linea con un ripensamento della postura militare nazionale.

IL DECRETO E LA RIMODULAZIONE CHE NON CI SONO

Ma la rimodulazione in questione è stata annunciata ma non ancora prevista a livello normativo. Non si conosce difatti ancora il contenuto del decreto missioni per il 2019, quello che darà copertura finanziaria e giuridica a tutti gli impegni all’estero dei nostri militari, ha criticato il giornalista Stefano Vespa su Formiche.net: “Nell’ultimo provvedimento, relativo al trimestre finale del 2018, il totale complessivo dei soldati scendeva di 100 unità proprio per l’effetto, a detta della maggioranza, di una prima riduzione del contingente afgano”.

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