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pensioni

I casini politici francesi sulle pensioni raccontati dai giornali francesi

Cosa ha deciso il governo francese sulle pensioni. Gli articoli di L'Opinion e Le Figaro tratti dalla rassegna di Liturri.

(L’Opinion, Nina Jackowski e Sarah Spitz, 12 novembre 2025)

1. La portavoce del governo Bregeon conferma l’emendamento per estendere la sospensione della riforma delle pensioni alle carriere lunghe, con un costo stimato a 2 miliardi nel 2027:

«Lunedì sera su BFM, la portavoce del governo Maud Bregeon ha confermato il deposito di un emendamento governativo volto ad aprire la sospensione della riforma delle pensioni alle carriere lunghe.»

2. Il governo concede l’estensione della sospensione alle categorie attive della funzione pubblica e ai nati nel primo trimestre 1965, riguardando oltre il 20% di una generazione:

«Un emendamento, richiesto dalla sinistra, sarà depositato mercoledì per estendere il campo di applicazione del rinvio dell’entrata in vigore della riforma delle pensioni alle carriere lunghe.»

3. Il prezzo della sospensione sale a 300 milioni nel 2026 e 2 miliardi nel 2027, un successo per i socialisti senza il sostegno dei sindacati:

«Il colpo di forza socialista diventa sempre più costoso. Un successo politico che i rosati possono gustare tanto più che si è operato senza il concorso dei sindacati, piuttosto indifferenti a questa modalità della sospensione.»

4. Il voto sulla sospensione è incerto: sostenuta da PS e RN, opposta da destra repubblicana e LFI, con ecologisti e comunisti indecisi e MoDem in astensione:

«A questo giorno, due gruppi hanno annunciato di sostenere la suddetta sospensione: i socialisti, naturalmente, così come il Rassemblement national.»

5. Il deficit della Sécu per il 2026 potrebbe salire a 20,5 miliardi contro i 17,5 previsti, con finanziamenti incerti come la CSG sui redditi da capitale e il congelamento delle pensioni:

«Secondo i suoi calcoli, il deficit voluto dal governo per il 2026 – 17,5 miliardi di euro – potrebbe raggiungere 20,5 miliardi di euro. E questo, senza tenere conto dell’ultima concessione del governo sulla sospensione o ancora di un possibile rinuncio al congelamento delle pensioni.»

Imperdonabile!

(Le Figaro, Gaëtan de Capèle, 12 novembre 2025)

1. I deputati si preparano a votare la sospensione della riforma delle pensioni dopo un mercanteggio vergognoso, con il consenso del governo:

«Al termine di un mercanteggio vergognoso, i deputati si preparano a votare la sospensione della riforma delle pensioni. Lo faranno con l’assenso del governo e del blocco centrale, terrorizzati all’idea di una censura o di una dissoluzione.»

2. Per compiacere la minoranza socialista, la sospensione è estesa a categorie non previste, aggravando l’assurdità economica:

«Per compiacere l’archi-minorità socialista, che non crede ai suoi occhi, lo zelo è stato spinto fino ad allargare la sospensione a una coorte di persone che fino ad ora non erano interessate. Nell’assurdità economica, è difficile fare di meglio.»

3. Sospendere una riforma già insufficiente è un’aberrazione, aumentando il deficit da ridurre è un tradimento:

«Sospendere una riforma già considerata insufficiente è in sé un’aberrazione. Accrescere allo stesso tempo il deficit che si aveva la missione di ridurre è un tradimento.»

4. Moltiplicare le tasse e sacrificare la competitività per finanziare questo regalo al PS e RN è un’abominazione:

«Moltiplicare gli aumenti di imposte e sacrificare la competitività dell’economia per finanziare questo regalo avvelenato al PS e al RN è un’abominazione.»

5. È una sconfitta morale per le giovani generazioni e un’umiliazione politica che distrugge il macronismo:

«È in realtà una pesante sconfitta della morale nei confronti delle giovani generazioni, a cui si lascerà, a cuor leggero, un onere finanziario insopportabile. Politicamente, non esiste grado più alto nella scala Richter dell’umiliazione.»

Pensioni, il tragico della ripetizione

(Le Figaro, Bertille Bayart, 12 novembre 2025)

1. Mercoledì 12 novembre si discute la sospensione della riforma pensioni 2023, concessione chiave di Lecornu ai socialisti per evitare la censura:

«Questo mercoledì 12 novembre, i riflettori dell’attualità saranno puntati sui dibattiti nell’emiciclo dell’Assemblea nazionale, con in programma la sospensione della riforma delle pensioni del 2023.»

2. La Francia discute di pensioni da 30 anni con riforme nel 1993, 2003, 2010, 2014 e sotto Macron senza raggiungere l’equilibrio:

«La Francia non fa altro che questo da più di trent’anni! Si sono riformate le pensioni nel 1993 (Balladur), nel 2003 (Raffarin), nel 2010 (Fillon), nel 2014 (Ayrault) – per citare solo le riforme principali e portate a termine.»

3. Sospendere la riforma è tragico: blocca il dibattito su 62-64 anni, ignora demografia e competitività, aggravando deficit e debito:

«Tragico perché ciò che accadrà mercoledì – la sospensione della riforma e la vittoria del PS – è una sconfitta della ragione. E tutti lo sanno. Non esiste ipotesi in cui il nostro sistema a ripartizione possa garantire un tenore di vita dignitoso bloccando il contatore dell’età legale a 62 anni e 9 mesi.»

4. La sospensione aggiunge deficit (centinaia di milioni dal 2026) e scredita il risanamento dei conti pubblici:

«Da un lato, aggiunge difficoltà congiunturale – centinaia di milioni di euro da trovare già dal bilancio 2026 – e strutturale, a un compito già apparentemente erculeo di risanamento dei conti pubblici.»

5. Il dibattito 2025 è stato vano; il bilancio 2026 si basa su più tasse (53 miliardi) e meno risparmi, privilegiando anziani e debito:

«Le organizzazioni padronali calcolano che la fiscalità aumenterà di 53 miliardi di euro. A questo stadio della discussione di bilancio, un’eccezionale inerzia nella preferenza per le imposte e il debito, e nella preferenza per gli anziani.»

(Estratto dal blog di Giuseppe Liturri)

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