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Houthi: chi sono, chi li sostiene e cosa succede nello Yemen

Obiettivi, alleati e strategie degli Houthi nell Yemen e non solo

 

Le forze statunitensi hanno lanciato un secondo attacco contro obiettivi Houthi in Yemen, colpendo una postazione radar. I ribelli Houthi hanno promesso che risponderanno agli attacchi condotti da Stati Uniti e Regno Unito contro una serie di postazioni in Yemen e che continueranno a prendere di mira le navi nel Mar Rosso. Washington ha anche emesso sanzioni contro le spedizioni di merci che finanziano il gruppo ribelle. Decine di migliaia di yemeniti sono scesi in strada per protestare in diverse città, tra cui la capitale Sana’a. “I vostri attacchi allo Yemen sono terrorismo”, ha dichiarato Mohammed Ali Al-Houthi, membro del Consiglio politico supremo degli Houthi, riferendosi agli Stati Uniti.

Queste in sintesi le ultime notizie dal nuovo fronte di guerra che si è aperto. Ma chi sono gli Houthi? A cosa mirano? E chi li sostiene?

CHI SONO GLI HOUTHI E COSA SUCCEDE NELLO YEMEN

Gli Houthi in Yemen, le cui postazioni sono state prese di mira nella notte da raid Usa e britannici, sono in Occidente definiti “ribelli” perché sostenuti dall’Iran. Ma da dieci anni costituiscono la principale forza militare e istituzionale del martoriato Paese arabo. Dal 2014 controllano la capitale Sana’a con tutti i ministeri e la Banca centrale, oltre a vaste regioni del centro e del nord.

HOUTHI CONTRO ARABIA SAUDITA

Nonostante l’Arabia Saudita abbia finora tenuto un atteggiamento cauto rispetto alla contrapposizione tra Usa e Houthi, questi ultimi sono da anni in lotta con le forze yemenite filo-saudite e quelle sostenute dagli Emirati Arabi Uniti che si spartiscono, con aspre rivalità, il centro-sud del Paese, incluso lo strategico porto di Aden. Le regioni orientali dello Yemen sono invece da decenni dominio del qaidismo locale, lo stesso nel quale si era formato Osama bin Laden.

L’AIUTO DELL’IRAN

Il governo filo-iraniano di Sanaa, guidato dal leader Abdel Malek Houthi, nel corso degli anni ha sviluppato un arsenale militare capace di colpire con missili balistici e droni di fabbricazione iraniana obiettivi distanti anche duemila chilometri, come nel caso degli attacchi avvenuti nel recente passato contro installazioni petrolifere saudite e degli Emirati. Il porto israeliano di Eilat dista circa 1.600 chilometri.

Dal 2015 l’Arabia Saudita aveva dato vita a una coalizione anti-Houthi a cui si erano uniti, tra gli altri, gli stessi Emirati Arabi Uniti.

I MORTI NELLO YEMEN

In 10 anni di guerra in Yemen sono morte più di 350mila persone secondo l’Onu.

LO STALLO

Nell’aprile 2022, le parti in conflitto avevano raggiunto un accordo per tregua. Un anno dopo, il disgelo politico e diplomatico tra Iran e Arabia Saudita, mediato dalla Cina, aveva accelerato il dialogo tra Houthi e Riad, prolungando il cessate il fuoco, di fatto ancora in vigore.

LA CONTRAPPOSIZIONE CON ISRAELE

Ma il 10 ottobre scorso il leader Houthi aveva annunciato l’entrata del suo governo nel conflitto contro Israele a fianco di Hamas e del cosiddetto ‘asse della resistenza’ guidato dall’Iran. Da allora, quasi ogni giorno, le forze yemenite hanno sparato contro numerose navi cargo e petroliere dirette verso Israele. Innescando a dicembre la decisione degli Stati Uniti di creare una coalizione marittima, Prosperity Guardian, per proteggere gli interessi di Israele e la libertà di navigazione in quel braccio di mare più in generale.

 

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