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Guerra Ucraina

Perché non ci sarà una no fly zone in Ucraina

Guerra Russia in Ucraina: analisi e scenari secondo l'ambasciatore Alessandro Minuto Rizzo, ex vice segretario generale della Nato e presidente del Nato Defense College Foundation.

Si è parlato di una no fly zone sull’Ucraina.

«Chi impedirebbe ai Mig russi di volare sull’Ucraina? Queste sarebbero interferenze che ci potrebbero portare alla terza guerra mondiale»

E l’invio di armi a Kiev da parte di diversi paesi Europei, non è un’interferenza?

«C’è una linea rossa che non bisogna superare. Abbiamo visto che le forniture belliche vengono condannate da Mosca, il Cremlino si lamenta ma noi andiamo avanti lo stesso. Questo va bene. Però stiamo attenti a non spedire volontari, uomini in divisa questo non verrebbe più accettato e sarebbe un casus belli. I polacchi devono avere i nervi saldi, non farsi trascinare dai sentimenti e non intervenire. Sarebbe una catastrofe»

Ad oggi la Russia sta impiegando tutta la sua forza militare?

«Direi, indicativamente, il 50%. Io però vedo da parte russa una generale difficoltà a far muovere 200mila soldati. C’è un problema di pianificazione, di logistica»

Questa difficoltà da cosa è causata?

«Un mix tra un’impreparazione russa e la sottovalutazione della reazione ucraina. Ci sono stati casi in cui è mancato il carburante ai mezzi dell’esercito, i carri amarti si sono impantanati. C’è stata l’incertezza strategica dei primi giorni dove si cercava di non attaccare le città. Si circondavano i centri abitati per far in modo che si arrendessero. Non è accaduto, i centri urbani resistono e per tutta risposta i russi li attaccano. Ciò determina grosse perdite umane da ambedue le parti e grande distruzione. Per questo all’inizio i russi esitavano»

Sergey Karaganov, consigliere di Putin, ha detto che la Russia ha il sostegno della Cina, e questo rafforza notevolmente le capacità militari di entrambi. Cosa significa?

«Karaganov vuole dirci attenzione con noi non si scherza, abbiamo deciso che vogliamo fare qualche cosa perché la storia è dalla parte nostra. La realtà, per il momento, è diversa. Pechino non si è accodata a Mosca, ha tenuto un atteggiamento prudente, da un lato non ha condannato la Russia e non ha parlato di invasione ma nemmeno ha detto che il Cremlino ha ragione»

Quanto è concreta l’ipotesi che Mosca e Pechino stringano un’alleanza anti Nato?

«Non è affatto scontata. Non c’è una posizione chiara della Nato contro la Cina. C’è l’idea di avere partenariati in Asia. Possiamo dire che non c’è una guerra fredda tra Nato e Pechino»

Lei vede, nel breve termine, la possibilità che la Cina attacchi Taiwan?

«La dirigenza cinese è più concreta di quella russa. Ragionano, sono attenti osservatori. Per il momento non vogliono compiere brusche accelerazioni. L’attuale conflitto in Ucraina in fondo non fa piacere a Pechino, quindi buttarsi su Taiwan adesso non mi pare sia possibile»-

(Estratto di un’intervista pubblicata sul Messaggero; qui la versione integrale)

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