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tassa holding

Vi racconto il bazar fiscale della Francia

I dossier e i problemi del governo Lecornu in Francia secondo la stampa francese. Estratto dalla rassegna di Liturri.

Budget 2026: il ritorno del grande bazar fiscale

(L’Opinion, François-Xavier Bourmaud, 16 ottobre 2025)

(La Francia in piena bagarre per fare quadrare i conti e trovare qualcuno che si prenda la responsabilità politica)

L’articolo in breve
  • Il governo Lecornu affronta due mozioni di sfiducia da RN e LFI il 16 ottobre, promettendo di non usare il 49.3 per il budget 2026, aprendo a emendamenti parlamentari che rischiano di trasformare il dibattito in un caos fiscale.
  • Le opposizioni, guidate dal PS, mirano a smantellare il bilancio di Macron: sospensione della riforma delle pensioni (già concessa), congelamento pensioni e sussidi, reintroduzione della tassa Zucman e aumenti su successioni, imprese e assicurazioni.
  • Lecornu tenta di incanalare i dibattiti con contatori in tempo reale per bilanciare spese e entrate, ma senza maggioranza assoluta, il rischio è un “budget Frankenstein” che potrebbe portare a una nuova crisi, con possibili ricorsi al 49.2 o scioglimento
Cinque citazioni chiave

1. Sulle mozioni di sfiducia e l’impegno a non usare il 49.3, Lecornu cerca di evitare i pasticci di Barnier:

“Sébastien Lecornu affronta giovedì due mozioni di sfiducia depositate contro il suo governo dal RN e LFI. Il Primo ministro si è impegnato a non ricorrere all’articolo 49.3 per far adottare il suo budget, lasciando il Parlamento libero di emendarlo a piacimento.”

2. Sul caos previsto nel dibattito parlamentare, simile a un anno fa:

“Con emendamenti contraddittori, proposte di tasse in tutti i sensi, aumenti di imposte a non finire, mantenimento di sussidi di ogni genere incompatibili con la riduzione delle spese pubbliche.”

3. Olivier Faure del PS elenca le rivendicazioni contro il bilancio di Macron:

“‘Il dibattito non fa che cominciare’, ha avvertito il leader del PS. ‘Ci saranno molti altri argomenti su cui dovremo tornare: il congelamento delle pensioni, il congelamento delle prestazioni sociali, la fiscalizzazione delle affezioni di lunga durata, dei redditi degli apprendisti… Tutto ciò è possibile’.”

4. Un quadro del RN critica il potenziale disastro fiscale:

“‘Questo budget sarà una macelleria fiscale. Le tasse si sommeranno agli aumenti di imposte senza riduzioni di spese, il carico del debito esploderà. Tutto questo non ha né coda né testa’, giudica un quadro del RN.”

5. Lecornu e Lescure tentano di imporre un quadro responsabile:

“‘Davanti a ogni “più”, bisognerà trovare un “meno”’, ha riassunto Roland Lescure con una frase mercoledì mattina su RTL, fornendo ai parlamentari il calcolo del costo e delle entrate degli emendamenti per contenere le derive.”

Avanti, Olivier, avanti!

(Le Figaro, Gaëtan de Capèle, 16 ottobre 2025)

(I conservatori francesi non l’hanno presa benissimo questa storia della sospensione della riforma delle pensioni e protestano vivacemente, ma intanto non hanno voglia di far saltare il banco)

L’articolo in breve
  • Sébastien Lecornu, per evitare una mozione di sfiducia del PS (66 deputati), sacrifica la riforma delle pensioni e accetta un aumento fiscale di 14 miliardi, incluso il ritorno dell’ISF, cedendo alle pressioni di una sinistra guidata da Olivier Faure.
  • Con un debito pubblico di 3.450 miliardi, un deficit di 170 miliardi e un buco della Sécurité Sociale di 23 miliardi, l’autore critica l’abbandono di una gestione prudente, definendo l’approccio un tradimento delle giovani generazioni.
  • Il rischio è un caos fiscale, con la possibile reintroduzione della tassa Zucman, in un contesto di crisi politica che erode le barriere della razionalità, senza garanzie contro uno scioglimento dell’Assemblea Nazionale.
Cinque citazioni chiave

1. Sul prezzo politico pagato da Lecornu al PS per evitare la censura:

“Per comprare un accordo di non-censura al PS (1,8% alle ultime presidenziali, 66 deputati), Sébastien Lecornu ha fatto tapis mettendo tutto il suo capitale politico sul tavolo.”

2. Sulle drammatiche finanze pubbliche e la necessità di prudenza:

“Debito della Francia: 3.450 miliardi. Deficit di bilancio: 170 miliardi. Buco della Sécu: 23 miliardi. Di fronte a tale catastrofe, urgenza e ragione consiglierebbero una gestione cauta delle finanze pubbliche, un piano di salvaguardia per il sistema sociale.”

3. Sull’abbandono della riforma delle pensioni come errore grave:

“L’abbandono della riforma delle pensioni è una colpa imperdonabile. La Francia affronta l’invecchiamento della popolazione; il sistema pensionistico fa acqua ovunque, e gli esperti concordano che la riforma Borne è solo una toppa.”

4. Sulla critica alla strategia politica e al sacrificio delle giovani generazioni:

“Socialisti, macronisti in rotta e destra disorientata hanno scelto: piuttosto sacrificare le giovani generazioni che affrontare una dissoluzione. È ‘Drill, baby, drill!’ al Palais Bourbon.”

5. Sul caos fiscale e il rischio di ulteriori misure estreme:

“Il prezzo del sostegno socialista è un Canossa fiscale: 14 miliardi di aumenti d’imposta, incluso il ritorno dell’ISF. La sinistra insiste sulla tassa Zucman. Con il degrado politico, le dighe della ragione cedono, senza garanzie contro uno scioglimento.”

LR e i macronisti intrappolati dalla grande svolta a sinistra

(Le Figaro, Wally Bordas, 16 ottobre 2025)

(Mal di pancia ovunque nel panorama politico francese che per ora sopravvive al cataclisma dello scioglimento e delle presidenziali anticipate)

L’articolo in breve
  • Sébastien Lecornu, per evitare la censura del PS, sospende la riforma delle pensioni fino alle presidenziali, suscitando tensioni tra LR e macronisti, con il PS che detta l’agenda politica.
  • Almeno cinque deputati socialisti ultramarini e altri di LR e non iscritti potrebbero votare la mozione di censura di LFI contro il governo, che rischia di cadere per una decina di voti.
  • Se le mozioni fossero respinte, si aprirebbe un caotico dibattito sul budget 2026, con rischio di ricorso a ordinanze per approvarlo e possibilità di nuova censura entro fine anno, che porterebbe a una crisi politica.
Cinque citazioni chiave

1. Sul clima di incertezza politica e il rischio di censura:

“‘Non canterò vittoria prima di giovedì a mezzogiorno’, scrive un macronista, preoccupato. ‘E se la censura fosse infine adottata?’, si chiede un LR, rifacendo freneticamente i conti.”

2. Sulla decisione di Lecornu di sospendere la riforma delle pensioni:

“Martedì, il primo ministro Sébastien Lecornu ha proposto, dopo molte discussioni con i socialisti, di sospendere ‘da questo autunno, la riforma delle pensioni fino all’elezione presidenziale’.”

3. Bruno Retailleau critica l’influenza della sinistra sul governo:

“‘La sinistra non è al governo, ma lo dirige’, ha reagito il leader dei Républicains, Bruno Retailleau, in un comunicato stampa. Non intende però mescolare i voti della destra con quelli del RN e della sinistra non socialista.”

4. Laurent Wauquiez su LR e la posizione contro la censura preventiva:

“‘Vogliamo distruggere tutto o siamo capaci di fare sforzi gli uni verso gli altri? Non censureremo un governo a priori e non saremo tra quelli che fanno cadere i primi ministri’, ha spiegato Laurent Wauquiez, presidente dei deputati LR.”

5. Sul rischio di una nuova crisi politica e dissoluzione:

“‘Lo scioglimento arriverà comunque un giorno. Ma farla nel mezzo di un budget sarebbe un cataclisma. Quindi, per ora, è al prezzo delle pensioni’, prevede un peso massimo del campo presidenziale, in un lampo di lucidità.”

(Estratto dal blog di Giuseppe Liturri)

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