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Google Tassa Minima

Ecco perché Bruxelles sta per multare Google

Nelle prossime settimane la Commissione europea dovrebbe notificare a Google la multa per posizione dominante di Android. Articolo di Giusy Caretto Google si prepari: la Commissione Europea è pronta a infliggere al gigante di Mountain View un’altra, importante stangata. L’Europa è al lavoro alla maxi multa ai danni di Big G per posizione dominante di…

Google si prepari: la Commissione Europea è pronta a infliggere al gigante di Mountain View un’altra, importante stangata. L’Europa è al lavoro alla maxi multa ai danni di Big G per posizione dominante di Android. Il procedimento dovrebbe essere chiuso tra poche settimane.

L’ACCUSA DELL’UE

Tutto parte nel 2016. L’Ue ha accusato Big G. di forzare i partner OEM e gli operatori che si occupano della realizzazione, della commercializzazione e della distribuzione dei dispositivi a favorire le proprie applicazioni e i propri servizi.

Google avrebbe anche fornito incentivi finanziari ai produttori di dispositivi per consentire loro di preinstallare la ricerca di Google sui propri prodotti.

LA MULTA

Il procedimento aperto ai danni del motore di ricerca per abuso di posizione dominante, avviato nel 2016, secondo quanto riporta Politico, sta per concludersi. La multa sarà salata, anche se l’importo preciso non è ancora noto. In base alla normativa europea, l’UE può imporre una multa fino ad 11 miliardi di Dollari al motore di ricerca, ovvero fino al 10% del giro d’affari totale di Alphabet.

A notificare la multa, nelle prossime settimane sarà il commissario Ue Margrethe Vestager.

LA DIFESA DI GOOGLE

Google, invece, sostiene che non ci sarebbe nessun abuso di posizione dominante: “Android non ha danneggiato la concorrenza, al contrario l’ha accresciuta”, ha affermato Kent Walker, Senior Vice President & General Counsel di Google.

Lo stesso Kent Walker, in un (vecchio) lungo intervento sul blog ufficiale europeo, ha affermato: “Nessun produttore è obbligato a preinstallare alcuna app di Google su un telefono Android, ma offriamo ai produttori una suite di app in modo che quando acquistate un nuovo telefono possiate accedere a un insieme già noto di servizi di base”.

Riferendosi alle app, Google spiega che solo un terzo delle applicazioni preinstallate al momento dell’acquisto è legato ai servizi di Google e che queste possono essere in qualunque momento disabilitate.

Non solo: la casa di Mountain View aggiunge che a fare il successo di una app non è il fatto che questa sia preinstallata: “Molte applicazioni preinstallate non hanno successo e molte invece sono diventate di grandissimo successo perché scaricate dagli utenti, pensate a Spotify o Snapchat. L’approccio che abbiamo tenuto rispetto alla nostra suite di app mantiene esplicitamente inalterata la libertà degli utenti di scegliere le app che preferiscono sui loro telefoni”.

E ancora. Secondo il gigante tecnologico il sistema operativo Android ha reso gli smartphone uno strumento accessibile a tutti. Oggi un utente può scegliere tra più di 24.000 modelli di oltre 1.300 marchi, a partire da un costo di 45 euro. Tramite questi device gli sviluppatori possono offrire le loro app ad un miliardo di persone in tutto il mondo.
Secondo Google, infatti, offrire il pacchetto di applicazioni Android senza alcuna spesa aggiuntiva consente ai produttori di contenere il prezzo finale del device.

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