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Come si muove (bene) il governo Meloni sul Medioriente

Fatti, posizioni e incontri di Giorgia Meloni e Antonio Tajani. La nota di Paola Sacchi

 

L’invito al premier Giorgia Meloni al Cairo, per il vertice internazionale del 21 ottobre su “pace e questione palestinese”, da parte del presidente Al Sisi, viene rivelato in serata dall’ambasciatore egiziano Bassam Rady con parole di forte apprezzamento per il lavoro del nostro governo.

“L’Egitto è entusiasta della partecipazione dell’amica Italia come Paese chiave sulla scena internazionale e regionale sotto la guida forte e influente della presidente Meloni”, dice l’ambasciatore. Un invito, preceduto dal lavoro di mediazione che sta portando avanti il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, recatosi prima in Egitto, poi in Israele. Impegno apprezzato anche dallo stesso Giuseppe Provenzano della segreteria del Pd.

L’invito per Meloni al Cairo sembra anche destinato, al di là degli esiti del vertice, a togliere pretesti all’opposizione dei Cinque Stelle e della sinistra più radicale nella critica esplicita o implicita alla maggioranza di governo di essere troppo accondiscendente con il premier Netanyahu.

Sull’attacco all’ospedale di Gaza il leader pentastellato, ex premier, Giuseppe Conte, dopo aver ribadito il suo sostegno a Israele e il suo diritto a difendersi, invoca “contro l’orrore, il rispetto del diritto internazionale”. Richiamo che suona diretto a Israele. Mentre è il presidente Usa, il dem Joe Biden in visita da Netanyahu, ad escludere che la responsabilità sia di Israele. Tesi condivisa da Tajani: “Stiamo approfondendo ciò che è accaduto, ma dalle evidenze condivise dalla nostra intelligence con quelle di altri Paesi non emerge la responsabilità di Israele nel bombardamento dell’ospedale di Gaza”.

L’invito al Cairo arriva dopo i colloqui a tutto campo che il premier sta avendo con i leader del mondo arabo della regione interessata dalla crisi mediorientale. Meloni ieri si è sentita al telefono con il presidente algerino, nei giorni scorsi ha ricevuto il Re di Giordania e il Re del Bahrein. Ha avuto colloqui con l’Emiro del Qatar e il presidente degli Emirati Arabi Uniti. Ieri incontro a Palazzo Chigi con il Cardinale Bechara Boutros Rai, Patriarca di Antiochia dei Maroniti. Al centro del colloquio la libertà di religione. Meloni ha sottolineato come “la Nazione libanese rappresenti un modello unico di pacifica convivenza e reciproco arricchimento tra diverse confessioni religiose”.

Con lo stesso presidente egiziano Al Sisi Meloni aveva già avuto un colloquio telefonico subito dopo l’attacco terroristico di Hamas a Israele. Guido Crosetto, ministro della Difesa, sottolinea: “Giorgia Meloni ha acquistato credibilità e può avvicinare Occidente e mondo islamico moderato”. Questo senza ovviamente deflettere dalla linea netta a difesa di Israele, senza se e senza ma. Ma con un ampio orizzonte e con la massima allerta sulla sicurezza, sulla quale ieri sera vertice a Palazzo Chigi con Tajani, il sottosegretario Alfredo Mantovano, i ministri Matteo Piantedosi e Carlo Nordio. Il governo ha deciso di sospendere le regole Schengen con la Slovenia, a causa del fronte caldo dei Balcani. Misura che registra il plauso di Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture-Trasporti.

Allerta quindi a difesa dei confini. Dopo l’attacco terroristico di Bruxelles, dove l’uccisore è stato un tunisino sbarcato nel 2011 a Lampedusa e noto alle autorità, e in seguito alle parole della presidente Ue sulla necessità di espellere “chi minaccia la sicurezza”, una nota della Lega rimette l’accento sui “giudici” che però hanno disapplicato il decreto Cutro. A cominciare dal magistrato Iolanda Apostolico.

Salvini aveva postato un video sulla presenza della giudice Apostolico ad una manifestazione contro la sua decisione allora da ministro dell’Interno di trattenere una nave di migranti in porto. Così commenta la Lega le parole di ieri di Ursula von der Leyen: “Espellere gli immigrati pericolosi, chiede l’Europa. Chi avvisa alcuni giudici, a partire da quelli scesi in piazza contro Matteo Salvini?”. La Lega annuncia una manifestazione a Milano per novembre contro il terrorismo islamico.

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