Con l’arrivo dell’autunno, chi in Germania non si è vaccinato avrà l’obbligo di presentare tamponi negativi ogniqualvolta vorrà prendere parte ad avvenimenti che si svolgono in luoghi chiusi. E dall’11 di ottobre il tampone non sarà più gratuito ma a pagamento. Si chiude così la stagione del cosiddetto tampone di cittadinanza (Burgertest), il test per certificare la negatività al Covid finora a carico dei contribuenti: chi rifiuta il vaccino dovrà accollarsi i costi di tale scelta.
È il punto più incisivo del pacchetto di misure varato dalla rediviva Conferenza governo-regioni, tornata a riunirsi dopo molti mesi in vista della ripresa delle attività dopo le ferie. Con il ritorno regionalmente scaglionato di scolari e studenti a scuola, la vita pubblica torna di fatto a rianimarsi e le autorità si dicono impegnate a fronteggiare la temuta quarta ondata del Covid, aggravata dalla diffusione della variante-delta. I contagi sono da settimane di nuovo in aumento, l’incidenza settimanale media (nuove infezioni per 100 mila abitanti) che in Germania era scesa a giugno attorno al 6 è ora risalita al 23,5, toccando punte di oltre 35 a Berlino. La campagna di vaccinazione ha messo più o meno al riparo oltre il 55% dei tedeschi (l’80% degli oltre 60enni), ma è una percentuale ben lontana dall’araba fenice dell’immunità di gregge, la cui soglia si è peraltro innalzata proprio a causa della variante delta.
Dunque governo e regioni corrono ai ripari, paventando come ha detto il ministro della Salute Jens Spahn, una quarta ondata dei non vaccinati: coloro cui non è stato potuto somministrare il vaccino per l’età (tutti gli unger 12, ma anche molti minorenni) e quanti sono classificati come contrari al vaccino. Il primo passo è stato quello di reintrodurre la distinzione tra chi è completamente vaccinato e chi no per quel che riguarda le attività al chiuso.
Se infatti l’obbligo di indossare mascherine sui mezzi pubblici e negli esercizi commerciali varrà ancora per tutti, chi è passato attraverso la vaccinazione o è guarito dal virus godrà di una sorta di lasciapassare per i luoghi interni di manifestazioni, musei, cinema, ristoranti e bar, palestre e attività sportive al chiuso. Basterà mostrare il green pass europeo (che qui si chiama Covid Pass e da mesi è scaricabile in forma digitale sulle app preposte) e via.
Chi invece ha deciso di rifiutare il vaccino, dal 23 agosto, a partire da un’incidenza di nuovi casi settimanali superiore a 35, dovrà presentare il risultato negativo del tampone, pagandoselo di tasca propria (come avviene già in Italia).
Anche in Germania impera da settimane la polemica su questo obbligo. La stampa contraria denuncia il tentativo di introdurre dalla porta di servizio un obbligo di vaccinazione, ma le autorità politiche insistono sulla straordinarietà della situazione pandemica, sul fatto che il vaccino è ora disponibile per tutti e che quindi se di scelta di rifiuto si tratta, questa non deve ricadere sull’intera collettività. Si tratta anche di evitare un nuovo lockdown, che avrebbe ricadute drammatiche sull’economia, sulla vita civile, sull’istruzione degli studenti. In realtà, per la Germania non si tratta di misure nuove: già prima dell’estate, chi non aveva ottenuto la doppia vaccinazione doveva presentare il tampone negativo per poter accedere ai luoghi chiusi, finanche entrare nei negozi o andare dal parrucchiere. Misure che erano poi cadute nelle settimane estive di bassa incidenza di contagi e che ora ritornano per affrontare la quarta ondata autunnale. Lo stesso dibattito sulla legittimità del doppio binario per vaccinati e guariti da un lato e non vaccinati dall’altro si era già scatenato in primavera, e viene ora rinfocolato anche a beneficio della campagna elettorale in corso. L’unica vera novità è il fatto che il tampone sarà a pagamento, mentre finora era pagato dallo Stato.
Di certo sarà anche un tentativo di rilanciare la campagna vaccinale, che ha subito un rallentamento nell’ultimo mese. Merkel non si è nascosta dietro un dito: “Bisogna spingere per la vaccinazione, perché essa è una difesa per tutti”, ha detto nella conferenza stampa dopo la conferenza. Nella valutazione della situazione dei prossimi mesi non conterà più solo l’incidenza settimanale dei nuovi casi. Con oltre la metà dei cittadini vaccinati, altri indicatori saranno presi in considerazione per decidere eventuali misure restrittive, come il numero degli ospedalizzati e quello dell’occupazione delle terapie intensive. Gli esperti del Koch Institut sono convinti che la quarta ondata sarà comunque diversa dalle precedenti e che gli effetti positivi della vaccinazione riusciranno a evitare un lockdown duro come in passato. Intanto negli ambulatori e nei centri di vaccinazione rimasti aperti ci si prepara alla terza dose, disponibile probabilmente da settembre per tutelare la fascia di età più anziana, quella che era stata vaccinata nei primi mesi di quest’anno.
La conferenza governo-regioni ha inoltre prolungato lo stato di emergenza Covid oltre il 30 settembre, fissando un nuovo limite alla fine dell’anno. A dicembre si valuterà la situazione. Questa misura dovrà essere approvata dal Bundestag a metà settembre.