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centrodestra

Presenti e assenti ai funerali di Silvio Berlusconi

Ai funerali di Silvio Berlusconi mancava all'appello solo un leader politico, l'ex premier Giuseppe Conte: in certi appuntamenti con la storia non esserci rischia di lasciare un segno anche nei successivi assetti politici. La nota di Paola Sacchi

 

Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, con il volto segnato dalla commozione, il premier Giorgia Meloni, con i presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, il coordinatore azzurro, vicepremier, ministro degli Esteri, Antonio Tajani, con le lacrime agli occhi, Il leader leghista Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture-Trasporti con gli occhi lucidi anche lui. È presente in carrozzella, con i suoi acciacchi, anche l’alleato storico, Umberto Bossi: “È stato per me come un fratello. I principi di Silvio: il buono, il bello, il giusto”. La famiglia Berlusconi con Marta Fascina in lacrime. Tutto lo stato maggiore delle aziende e di Forza Italia. Gli amici di una vita, Gianni Letta, Fedele Confalonieri. La maschera di dolore del professor Alberto Zangrillo, il suo medico che ha provato fino alla fine a salvarlo. La segretaria del Pd, Elly Schlein. Matteo Renzi che fa la comunione. C’è pure Carlo Calenda. Silvio Berlusconi, ancora osteggiato anche da morto da una minoranza di sinistra estremista, riunisce attorno al suo feretro, nel Duomo di Milano, invece tutta l’Italia politica. A cominciare dalla sua massima istituzione, il Presidente della Repubblica.

Il grande comunicatore e grande mediatore, l’uomo che ha fondato con il centrodestra il bipolarismo, attorno a cui si è divisa l’Italia, manda un suo ultimo messaggio politico, da vero statista, riunendo per l’ultimo saluto tutte le rappresentanze del Paese. Non perché il bipolarismo non debba più esserci, ma perché il confronto si svolga in una cornice comune di confronto anche duro, ma civile da normale dialettica democratica dell’Occidente.

Manca all’appello solo uno, che è anche un ex premier, il leader pentastellato, Giuseppe Conte. In certi appuntamenti con la storia non esserci rischia di lasciare un segno anche nei successivi assetti politici. E il segno solca negativamente quel “campo largo” che la sinistra o centrosinistra intendono ancora costruire. La scomparsa di Berlusconi è un colpo per Forza Italia e il centrodestra, che però è in quanto coalizione unita il vero erede politico dell’ex quattro volte premier. Tajani annuncia: “Ora andremo avanti, caro Presidente con il coraggio delle tue idee e la forza dei tuoi insegnamenti”.

Ma è sulla sinistra che la morte del Cav accende soprattutto i riflettori. L’assenza di Conte mette ancora più in risalto lo sfilacciamento di una sinistra più che mai alla ricerca della “quadra”. Ora che il “nemico” di sempre contro il quale si era storicamente compattata non c’è più.

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