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giacche nazionale

Europei 2024, sono davvero brutte le divise dell’Italia firmate Armani?

Ai meno appassionati di calcio (se in Italia ne esistono) sarà capitato di commentare almeno gli aspetti collaterali di questi Europei. Prendiamo, per esempio, le divise, dentro e fuori dal campo. Dopo le polemiche per la scritta patriottica 'L’Italia chiamò' anche le giacche del maestro di stile Giorgio Armani hanno attirato qualche critica. Frivolezze e non solo

 

Stanare qualcuno che giovedì non sarà incollato a uno schermo, mini o maxi che sia, sarà molto difficile e anche per questo, oltre a commentare punti di forza e di debolezza della nostra Nazionale guidata dal Luciano Spalletti, tra un’inquadratura e l’altra gli occhi potrebbero cadere pure sul look del ct, definito da GQ “miglior testimonial di stile della Nazionale italiana a Euro 2024”.

Va bene il calcio, ma anche la moda è uno dei vanti dell’Italia e a vestire tutto il team azzurro, fuori dal campo, è stato ancora una volta una delle nostre punte di diamante: Giorgio Armani, o per chi lo venera, “re Giorgio”. Sinonimo di eleganza senza sfarzo (è sua la citazione “l’eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare”), con le sue divise ha dato adito – non tra chi è del settore – a qualche commento sarcastico per delle giacche che alcuni hanno trovato, per così dire, un po’ agé.

Tra l’altro, sembra una storia che si ripete. Già nel 2021 infatti le divise degli Azzurri, sempre a firma Armani, avevano scatenato l’ilarità del web per il paragone con quelle di chef e camerieri. Intanto, però, portarono decisamente fortuna.

LE GIACCHE DELLA DISCORDIA

Se avete avuto l’impressione che la giacca indossata da Spalletti durante la partita avesse un collo un po’ troppo sciallato, così come le maniche un po’ troppo scese, sappiate che non si è trattato di un difetto di produzione. Fanpage, che ha ampiamente approfondito il caso, ha ripercorso la carriera di Armani dagli anni ’80 per testimoniare quanto questa scelta di stile sia insita nel gusto del fashion designer piacentino.

Oltre infatti a essere un omaggio e a ispirarsi alla divisa della Nazionale del 1928, il completo degli Europei 2024 è coerente con quanto realizzato da Armani fin nelle sue prime collezioni. Fanpage ci ricorda, infatti, che “il blazer leggermente oversize rispecchia lo stile di Giorgio Armani e quello della linea Emporio Armani, fatto di capi mai aderenti, con tagli over sia nelle giacche che per quanto riguarda i pantaloni”.

“Fin dagli anni Ottanta – prosegue l’articolo -, i capi di Giorgio Armani sono versatili, adattandosi al tempo libero, con forme e tessuti ideali per momenti di relax e, perché no, anche sportivi. Il mood leisure che emerge anche dalla divisa degli Azzurri rispecchia sia la giovane età della maggior parte dei calciatori, che l’uomo contemporaneo di Emporio Armani”.

TUTTE LE VOLTE CHE ARMANI HA DISEGNATO LE DIVISE DELLA NAZIONALE ITALIANA

Ad alcuni, tuttavia, sicuramente non esperti di moda, ha dato esattamente l’impressione opposta. Sarà perché non si tratta della classica giacca strutturata, ma di una a due bottoni in maglia di cotone in un blu non convenzionale o scontato, a seconda dei gusti. Dietro reca la (grande) scritta “Italia” ed è abbinata a pantaloni dritti in denim e camicia azzurra. Tutto molto casual.

“I colori, il tessuto confortevole e le linee dinamiche ed eleganti rispecchiano lo spirito autentico del marchio”, si legge sul sito della Figc.

L’iniziativa, spiega inoltre la Federazione, si inserisce nel piano di collaborazione quadriennale, firmato nel 2019 con Armani per la creazione del guardaroba formale Emporio Armani per la Nazionale italiana di calcio, la Under 21 e la Nazionale Femminile. L’ultima volta che lo stilista aveva vestito i nostri campioni di calcio era il 1994 per i Mondiali giocati negli Stati Uniti.

All’estero può annoverare le collaborazioni con la nazionale inglese, il Bayern Monaco, il Chelsea il Newcastle.

…E NON SOLO

Ma la passione di Armani per lo sport non si limita al calcio. La maison milanese ha infatti realizzato le divise dei cestisti dell’Olimpia Milano, di cui è patron dal 2008 e main sponsor dal 2004, e anche quelle delle Olimpiadi a partire da Londra 2012 e fino a Milano Cortina 2026.

Inoltre, non si contano le sportive e gli sportivi di tutte le discipline che indossano abitualmente suoi capi: dalle italiane Federica Pellegrini, Flavia Pennetta, Paola Egonu, Sofia Goggia, Simone Barlaam agli stranieri Rafael Nadal, David Beckham, Luis Figo e Andry Shevchenko.

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