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Ecco la lettera della Commissione Ue che accartoccia la manovra M5s-Lega

“I piani dell’Italia configurano una violazione grave e manifesta delle raccomandazioni adottate del Consiglio ai sensi del Patto di stabilità e crescita per il 2019, il che rappresenta motivo di preoccupazione per la Commissione europea”. Si apre così lettera di richiamo che i commissari Ue responsabili del dossier ‘conti pubblici’, Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici,…

“I piani dell’Italia configurano una violazione grave e manifesta delle raccomandazioni adottate del Consiglio ai sensi del Patto di stabilità e crescita per il 2019, il che rappresenta motivo di preoccupazione per la Commissione europea”.

Si apre così lettera di richiamo che i commissari Ue responsabili del dossier ‘conti pubblici’, Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici, hanno fatto avere oggi al ministro delle Finanze Giovanni Tria. Il quale dovrà spiegare le ragioni dell’Italia entro mezzogiorno del 22 ottobre per consentire a Bruxelles di tenerne conto nella formulazione del parere formale sul Documento programmatico di bilancio (Dpb).

DOSSIER SPESA PUBBLICA

Nel mirino della Commissione sono le principale cifre che nel documento tracciano la dinamica della finanza pubblica. I conti, secondo Bruxelles, non tornano a partire dalla crescita prevista per la spesa pubblica primaria (il 2,7%) a fronte di un indebitamento massimo raccomandato dall’Ue dello 0,1%.

CAPITOLO PIL

C’è poi il “deterioramento strutturale” stimato nello 0,8% del Pil rispetto a uno sforzo dello 0,6 che era stato richiesto. E poi c’è una deviazione dall’obiettivo raccomandato per il saldo strutturale di tale ampiezza (l’1,5% del Pil) da essere definita dai due commissari “senza precedenti nella storia del Patto di stabilita’ e crescita.

LA RIDUZIONE DEL DEBITO

Ma non è finita qui. Per la Commissione i piani dell’Italia, si spiega nelle due pagine della missiva, “non garantirebbero il rispetto della regola della riduzione del debito”, un aspetto particolarmente importante vista la dimensione del debito italiano (circa il 130% del Pil).

LA SOSTENIBILITA’

Inoltre, avverte Bruxelles utilizzando termini tecnici, in questi ultimi anni le promesse fatte dall’Italia le hanno consentito di evitare una procedura per deficit eccessivo. Ma alla luce dei nuovi numeri messi sul tavolo, la sostenibilità del debito potrebbe venire meno per il non rispetto del braccio preventivo del Patto di stabilità.

LA CONCLUSIONE

Inoltre, il raggiungimento dell’obiettivo di bilancio a medio termine non è previsto per il 2021. Dombrovskis e Moscovici chiedono poi a Tria di “chiarire le ragioni per le quali l’opinione dell’Upb non è stata presa in considerazione dopo aver ricordato che questa autorità indipendente è stata istituita in base alle norme Ue per monitorare e vigilare sui conti pubblici nazionali.

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