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Commercio Usa-cina

Ecco gli effetti della guerra Usa-Cina su petrolio e agricoltura

L'articolo di Alessandro Sperandio

 

L’intensificarsi della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina potrebbe causare un doppio shock al fragile mercato del petrolio e dell’agricoltura, due dei settori chiave dell’interscambio tra Pechino e Washington.

PREZZI DEL GREGGIO IN PICCHIATA

Secondo quanto riferisce la Cnn, i dazi ritorsivi “hanno già fatto precipitare i prezzi del greggio a causa dei timori di un grave rallentamento economico globale o addirittura di una recessione negli Stati Uniti che potrebbe intaccare la domanda di petrolio già anemica. Ma potrebbe verificarsi anche uno shock dell’offerta. Bank of America Merrill Lynch ha avvertito che la Cina potrebbe reagire ai dazi americani acquistando grandi quantità di petrolio dall’Iran in spregio alle sanzioni di Washington”. La Cina ha importato in media 400 mila barili al giorno dall’Iran durante la prima metà del 2019, secondo Matt Smith, direttore della ricerca sulle materie prime di ClipperData.

PER BANK OF AMERICA I DAZI POTREBBERO ELIMINARE 250-500 MILA BARILI AL GIORNO DI DOMANDA GLOBALE

L’uno-due potrebbe causare, secondo gli osservatori, “il crollo del petrolio Brent da 60 dollari al barile di oggi a soli 40 dollari, ha scritto la Bank of America in una nota pubblicata venerdì”. I prezzi del greggio statunitense sono già quasi crollati del 7% dal 31 luglio, il giorno prima che il presidente Donald Trump promettesse di imporre dazi aggiuntivi del 10% sui 300 miliardi di dollari delle importazioni statunitensi dalla Cina a partire dal 1° settembre. Questi ultimi dazi Usa nei confronti della Cina, “potrebbero eliminare 250-500 mila barili al giorno di domanda globale di petrolio, ha detto la Bank of America”, ha concluso la Cnn.

ANNO DEVASTANTE PER L’AGRICOLTURA USA

Stesso discorso per quanto riguarda i prodotto agricoli: con la Cina che si è ritirata ufficialmente dall’acquisto di tali prodotti, gli agricoltori americani perdono uno dei loro maggiori clienti. “Potrebbe essere un colpo devastante in un anno già difficile per le colture e i prezzi delle materie prime. Potrebbe anche comprimere il prodotto interno lordo degli Stati Uniti e danneggiare aziende come Deere, la cui attività è direttamente legata all’agricoltura nel cuore del paese”, scrive la Cnbc precisando che “le vendite sono già state più basse quest’anno a causa dei dazi. ‘Tagliare completamente la Cina fuori dal mercato sarebbe un grosso problema’, ha detto Pat Westhoff, direttore del Food and Agricultural Policy Research Institute dell’Università del Missouri”. Secondo le statistiche degli Stati Uniti, osserva Cnbc, nel 2018 la Cina ha rappresentato 5,9 miliardi di dollari di esportazioni agricole per gli Usa. È il primo acquirente al mondo di soia – acquista circa il 60 per cento della produzione statunitense – e Westhoff ha stimato che i prezzi del prodotto sono già scesi del 9% dall’inizio della guerra commerciale dello scorso luglio. Da settembre 2017 a maggio 2018, le esportazioni di soia verso la Cina sono state pari a 27,7 milioni di tonnellate. Questo numero è sceso di oltre il 70% a 7 milioni di tonnellate durante lo stesso periodo di nove mesi nel 2018 e 2019, secondo un’analisi dell’Università del Missouri.

ULTERIORE CALO DI 4 MILIARDI DI DOLLARI SULLE ESPORTAZIONI DI SOIA PER EFFETTO DEI DAZI

Westhoff ha stimato un ulteriore calo di 4 miliardi di dollari sulle esportazioni di soia per effetto dei dazi. La Cina è il quarto mercato più grande per le esportazioni agricole degli Stati Uniti, dopo Canada, Messico e Giappone. Il reddito agricolo netto degli Stati Uniti è comunque diminuito negli ultimi sei anni, ben prima dell’effetto dei dazi. Il reddito è sceso del 45 per cento da un massimo di 123,4 miliardi di dollari nel 2013 a circa 63 miliardi di dollari l’anno scorso, secondo il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti.

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