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Opus Dei

Ecco come Papa Francesco azzoppa l’Opus Dei

Con un Motu Proprio di Papa Francesco, l’Opus Dei perde di fatto lo status di extraterritorialità, non è più una istituzione e non sarà guidata da un suo vescovo. Viene parificato alle altre realtà ecclesiali. Fatti, approfondimenti e polemiche

RIVOLUZIONE DEL PAPA NELL’OPUS DEI

Nella Chiesa è scoppiato il caso Opus Dei. Un nuovo capitolo dello scontro ideologico nel Vaticano? Vediamo.

CHE COSA HA DECISO PAPA FRANCESCO SULL’OPUS DEI

Tre articoli, un Motu proprio promulgato il 14 luglio dello scorso anno, nuovi scenari per le Prelature personali. Sta facendo discutere la mossa del Papa con cui l’Opus Dei, unica prelatura esistente, la cui competenza viene spostata dal Dicastero per i Vescovi a quello per il Clero.

Si tratta di “un ulteriore adeguamento alla costituzione apostolica Praedicate evangelium“, come specificato da Vatican News. Così, le prelature personali vengono assimilate alle associazioni pubbliche clericali di diritto pontificio.

Il documento risale all’8 agosto, tre giorni fa, intervenendo sul canone 295, comma 1; sul 296 (“partecipazione dei laici alle attività apostoliche della Prelatura personale, con l’aggiunta del riferimento al canone 107”).

LA POSIZIONE DELL’OPUS DEI

Dall’Opus Dei sono arrivate le prime parole per bocca del Prelato Monsignor Fernando Ocariz (nella foto): “Accogliamo con sincera obbedienza filiale le disposizioni del Santo Padre e per chiedervi di rimanere, anche in questo, tutti molto uniti. In tal modo seguiamo lo stesso spirito con il quale san Josemaría e i suoi successori hanno accettato qualsiasi decisione del Papa sull’Opus Dei. Poiché l’Opera è una realtà di Dio e della Chiesa, lo Spirito Santo ci guida in ogni momento”.

E ancora: “Dovrà essere preso in considerazione anche nell’adattamento e nell’aggiornamento degli statuti dell’Opera, in corso da un anno”, a aggiunto Ocariz sempre in riferimento al Motu proprio.

“Le modifiche stabilite in questi canoni si riferiscono alle norme generali sulle prelature personali. Nell’aggiunta circa i laici viene esplicitato che sono fedeli delle loro diocesi, come qualsiasi altro cattolico. Nel caso dell’Opera, inoltre, sono membri di questa famiglia soprannaturale, in virtù di una specifica chiamata vocazionale”, ha concluso.

LE CRITICHE

Consultando il sito d’informazione Silere non possum, fondato nel 2021 e diretto da Marco Felipe Perfetti, si legge in un articolo firmato da quest’ultimo che “già in questa scelta qualcuno avrebbe dovuto aprire gli occhi e capire che una Prelatura, così come prevista dal CJC 83, non poteva stare sotto il Dicastero per il Clero. Ma nell’assuefazione totale che regna all’interno delle sacre stanze, qualcuno ha urlato: “Ognun per sé, Dio per tutti””. Il riferimento è al Motu proprio e la critica è quella di eccessiva ideologia nella testa di Papa Francesco.

“Ad aiutare il Papa in questa opera di distruzione di questa realtà – l’Opus Dei, ndr – è stato Gianfranco Ghirlanda”, continua Perfetti. “L’uomo che quando fu a capo dell’Università Gregoriana creò numerosi problemi anche di ordine economico. Il gesuita ha sempre avuto un feticcio contro l’Opus Dei e non ha mai accettato quanto Giovanni Paolo II fece per garantire opportuna indipendenza a questa opera”.

Per Perfetti, “sorprende ancora come nessuno all’interno abbia il coraggio di dire: “Scusate ma quando siamo stati istituiti le premesse erano altre”. Nulla, il silenzio più assoluto”.

CHE COS’E’ L’OPUS DEI

L’Opus Dei (che letteralmente significa “Opera di Dio”) è una istituzione gerarchica della Chiesa cattolica, una prelatura personale (cioè “circoscrizioni ecclesiastiche, previste dal Concilio Vaticano II e dal Codice di Diritto Canonico, istituite per svolgere, con grande flessibilità, peculiari attività pastorali”), con il compito di contribuire alla missione evangelizzatrice della Chiesa. Svolge un’opera di diffusione della profonda presa di coscienza della chiamata universale alla santità e del valore santificante del lavoro ordinario. Fu fondata da San Josemaría Escrivá il 2 ottobre 1928.

(estratto di un articolo pubblicato da Policy Maker)

IL MOTU PROPRIO DEL PAPA

Ecco il testo integrale del Motu proprio del Papa “Ad Charisma Tuendum”:

Per tutelare il carisma, il mio predecessore san Giovanni Paolo II, nella Costituzione Apostolica Ut sit, del 28 novembre 1982, eresse la Prelatura dell’Opus Dei, affidandole il compito pastorale di contribuire in modo peculiare alla missione evangelizzatrice della Chiesa. Secondo il dono dello Spirito ricevuto da san Josemaría Escrivá de Balaguer, infatti, la Prelatura dell’Opus Dei, con la guida del proprio Prelato, attua il compito di diffondere la chiamata alla santità nel mondo, attraverso la santificazione del lavoro e degli impegni familiari e sociali per mezzo dei chierici in essa incardinati e con l’organica cooperazione dei laici che si dedicano alle opere apostoliche (cfr. cann. 294-296, CIC).

Il mio venerato Predecessore affermava che: “ Con grandissima speranza, la Chiesa rivolge le sue materne premure e le sue attenzioni verso l’Opus Dei (…) affinché esso sia sempre un valido ed efficace strumento della missione salvifica che la Chiesa adempie per la vita del mondo” [1].

Con questo Motu Proprio si intende confermare la Prelatura dell’Opus Dei nell’ambito autenticamente carismatico della Chiesa, specificando la sua organizzazione in sintonia alla testimonianza del Fondatore, san Josemaría Escrivá de Balaguer, e agli insegnamenti dell’ecclesiologia conciliare circa le Prelature personali.

Mediante la Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium del 19 marzo 2022, che riforma  l’organizzazione della Curia Romana per meglio promuoverne il servizio a favore dell’evangelizzazione, ho ritenuto conveniente affidare al Dicastero per il Clero la competenza per tutto ciò che spetta alla Sede Apostolica circa le Prelature personali, delle quali l’unica finora eretta è quella dell’Opus Dei, in considerazione del preminente compito in essa svolto, a norma del diritto, dai chierici (cfr. can. 294, CIC).

Volendo quindi tutelare il carisma dell’Opus Dei e promuovere l’azione evangelizzatrice che i suoi membri compiono nel mondo, e dovendo al contempo adeguare le disposizioni relative alla Prelatura in ragione della nuova organizzazione della Curia Romana, dispongo che siano osservate le seguenti norme.

Art. 1. Il testo dell’art. 5 della Costituzione Apostolica Ut sit è, a partire da ora, sostituito dal testo seguente: “A norma dell’art. 117 della Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium, la Prelatura dipende dal Dicastero per il Clero che, a seconda delle materie, valuterà le relative questioni con gli altri Dicasteri della Curia Romana. Il Dicastero per il Clero, nella trattazione delle diverse questioni, dovrà avvalersi, mediante l’opportuna consultazione o trasferimento delle pratiche, delle competenze degli altri Dicasteri”.

Art. 2. Il testo dell’art. 6 della Costituzione Apostolica Ut sit è, a partire da ora, sostituito dal testo seguente: “Ogni anno il Prelato sottoporrà al Dicastero per il Clero una relazione sullo stato della Prelatura e sullo svolgimento del suo lavoro apostolico”.

Art. 3. In ragione degli emendamenti della Costituzione Apostolica Ut sit disposti con la presente Lettera Apostolica, gli Statuti propri della Prelatura dell’Opus Dei saranno convenientemente adeguati su proposta della Prelatura medesima, da approvarsi dai competenti organi della Sede Apostolica.

Art. 4. Nel pieno rispetto della natura del carisma specifico descritto dalla Costituzione Apostolica sopracitata, si intende rafforzare la convinzione che, per la tutela del dono peculiare dello Spirito, occorre una forma di governo fondata più sul carisma che sull’autorità gerarchica. Pertanto il Prelato non sarà insignito, né insignibile dell’ordine episcopale.

Art. 5. Considerando che le insegne pontificali sono riservate agli insigniti dell’ordine episcopale, al Prelato dell’Opus Dei si concede, in ragione dell’ufficio, l’uso del titolo di Protonotario Apostolico soprannumerario con il titolo di Reverendo Monsignore e pertanto potrà usare le insegne corrispondenti a questo titolo.

Art. 6. A partire dall’entrata in vigore della Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium, tutte le questioni pendenti presso la Congregazione per i Vescovi relative alla Prelatura dell’Opus Dei continueranno ad essere trattate e decise dal Dicastero per il Clero.

Stabilisco che la presente Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio venga promulgata mediante la pubblicazione su L’Osservatore Romano, entrando in vigore il 4 agosto 2022, e quindi pubblicata nel commentario ufficiale degli Acta Apostolicae Sedis.

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