Stanotte Israele ha lanciato una serie di attacchi aerei contro siti militari iraniani in quella che è l’attesa rappresaglia per l’attacco condotto da Teheran contro lo Stato ebraico il 1° ottobre.
COSA SI SA DELL’ATTACCO DI ISRAELE ALL’IRAN
L’esercito di Tel Aviv, scrive il New York Times, intorno alle 2.30 ha diffuso una dichiarazione con la quale informava che stava conducendo “strike precisi contro obiettivi militari in Iran”.
In un articolo Axios ha citato funzionari israeliani e americani secondo i quali l’attacco si sarebbe sviluppato lungo tre ondate la prima delle quali è stata indirizzata a neutralizzare i sistemi di difesa aerea mentre le successive due si sarebbero concentrate sulle basi di missili e droni e sulle fabbriche degli stessi.
Citando lo stesso esercito, l’Associated Press ha confermato che ad essere presi di mira sono stati “stabilimenti di produzione di missili usati per produrre i vettori che l’Iran ha lanciato contro lo Stato di Israele nell’anno in corso”. Ad essere colpite sono state inoltre “capacità aeree iraniane aggiuntive” nonché rampe di lancio di missili terra aria.
COSA HANNO DETTO UFFICIALI DELL’IDF
Tre ufficiali dell’Idf citati dal Nyt hanno poi spiegato che negli attacchi sono stati coinvolti più di cento aerei, inclusi caccia e droni, i quali avrebbero preso di mira per primi i radar e le batterie di difesa aerea in Siria e in Iraq prima di raggiungere i loro obiettivi in Iran.
Stando a due fonti militari israeliane citate sempre dal Nyt, il numero di siti colpiti complessivamente negli attacchi sarebbe di una ventina.
L’AMMISSIONE DELL’IRAN
Come riportato dall’Ap, le forze armate della Repubblica islamica hanno ammesso che alcune basi militari nelle province di Teheran, Ilam e Khuzestan erano state colpite anche se “con danni limitati” grazie al riuscito intervento delle difese aeree.
I media iraniani hanno annunciato in diretta che forti esplosioni si erano udite nella capitale, per quanto attribuite all’entrata in funzione dei sistemi di difesa aerea. L’Associated Press conferma tutto riferendo di cittadini di Teheran che avrebbero udito esplosioni e visto i traccianti luminosi nel cielo.
COLPITA ANCHE LA SIRIA
Nel frattempo l’agenzia di stampa di Stato siriana SANA riferiva, citando un non meglio precisato ufficiale, che anche nella regione meridionale e centrale di quel Paese erano stati colpiti siti militari, aggiungendo che le difese aeree siriane avrebbero intercettato alcuni dei missili.
LE DICHIARAZIONI
In un video il portavoce dell’Idf Hagari ha dichiarato che la missione era “compiuta” ammonendo l’Iran a non “commettere l’errore di iniziare un nuovo ciclo di escalation perché altrimenti saremmo obbligati a rispondere”.
La Casa Bianca nel frattempo rendeva noto di non aver partecipato all’operazione notturna israeliana esprimendo la convinzione che essa abbia di fatto concluso lo scambio diretto tra Teheran e Tel Aviv e minacciando la prima di “conseguenze” qualora dovesse compiere ulteriori atti ostili.
Un membro dell’amministrazione Usa chiariva in forma anonima ai reporter a Washington che l’operazione israeliana “è stata estesa, mirata, precisa”.