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Ufo

Come Congresso e Pentagono considerano gli avvistamenti di Ufo (nonostante lo scetticismo di Trump)

L'analisi di Fabio Vanorio

Il crescente interesse del Congresso nei confronti degli avvistamenti di Ufo è alla base della revisione delle procedure operative del Pentagono di segnalazione, identificazione, analisi e valutazione delle minacce alla sicurezza nazionale causate dagli “incontri” con “oggetti volanti” non identificati. Briefing istituzionali sono stati richiesti ed effettuati al Pentagono nonostante il Presidente Donald Trump abbia espresso palesemente il proprio scetticismo. Ma il nuovo approccio del Pentagono punta alla fusione di dati raccolti, attraverso l’applicazione dell’intelligenza artificiale e dell’autonomia, al fine di conseguire una completa conoscenza della tecnologia alla base degli Ufo.

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Il 19 giugno scorso, tre senatori degli Stati Uniti hanno ricevuto briefing riservati al Pentagono con piloti ed ufficiali della Marina statunitense ai quali è stato chiesto di fornire dettagli di loro “incontri” con velivoli non identificati. Ciò al fine di creare un quadro di maggior comprensione di quanto questi episodi possano delineare minacce alla sicurezza nazionale e alla sicurezza dei piloti.

Stiamo parlando dei c.d “Unidentified Flying Object”, comunemente noti come UFO, e – occorre subito precisare – l’incentivo ad approfondire sia del Congresso che del Pentagono non ha nulla di esoterico, ma e’ solo una questione militare e di sicurezza nazionale.

Uno di questi era il Senatore Mark Warner (D-Virginia), Vice Presidente dell’Intelligence Committee del Senato, il quale ha dichiarato – tramite il suo portavoce – che “il fatto che piloti della Marina stiano imbattendosi in interferenze inspiegabili durante il volo rappresenta una preoccupazione per la sicurezza nazionale nei confronti della quale occorre andare a fondo”.

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Lo spazio è un ambiente ostile. La maggior parte dell’ostilità è intrinseca poiché il vuoto non può essere di per sé accomodante per gli umani. Lo spazio può essere, infatti, un ambito per altre minacce. Per questo motivo, è diventato un luogo in cui introdurre sistemi di indicatori di allarme (“Early Warning Systems”, EWS) per evitare di risultare impreparati nei confronti di un “giorno del giudizio” causato dall’essere umano.

In tal senso, tra il 2007 e il 2012 il Pentagono ha speso 22 milioni di dollari finanziando un innovativo “Advanced Aerospace Threat Identification Program” (AATIP) che si dedicasse alla valutazione di minacce future in maniera scientifica.

Il programma AATIP, la cui esistenza non è stata mantenuta classificata ma operata con la conoscenza di un numero estremamente limitato di persone, fu ideato dall’allora leader della maggioranza al Senato Harry Reid (D-Nevada), che ne assicurò gli stanziamenti necessari con il sostegno degli allora Senatori Daniel Inouye (D-Hawaii) e Ted Stevens (R-Alaska), due veterani della Seconda Guerra mondiale.

Reid credette fermamente nel programma e nei suoi sviluppi futuri.

Finanziatore di Reid e contractor per il programma, il gigante aerospaziale Bigelow Aerospace il cui proprietario e fondatore Robert Bigelow è proprietario del famoso Skinwalker Ranch, nello Utah, oggetto di intenso interesse tra i credenti negli UFO, nonché fervente discepolo di una dottrina basata sulla presenza extraterrestre.

Oltre ai motivi pseudo-religiosi, la presenza di Bigelow Aerospace nel programma AATIP si è caratterizzata per una notevole attività di lobbying. Dal sito opensecrets.org, si evince infatti, come nel 2018, Bigelow Aerospace abbia donato più di 38mila dollari, destinando nel 2017 all’attività di lobbying 340mila dollari. Nel 2018, Bigelow ha perso i suoi tre principali referenti al Congresso, sconfitti nella tornata elettorale.

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Ufficialmente il Pentagono ha dichiarato terminato il programma AATIP nel 2012, ma nel 2017 l’attenzione si è riaccesa in corrispondenza di un clamore mediatico alimentato dalle dimissioni di Luis Elizondo, funzionario presso l’Ufficio del Sottosegretario alla Difesa per l’Intelligence e direttore del Programma AATIP.

La figura di Elizondo è per molti versi un enigma. Una ricerca effettuata su registri pubblici ha rivelato una serie di indirizzi di casa per Elizondo, negli ultimi due decenni, prossimi alle strutture di intelligence a Toa Baja, a Porto Rico (sito di un programma di sorveglianza governativo non riconosciuto chiamato “Echelon”) e Grovetown, in Georgia, luogo abituale di residenza per coloro che sono impiegati a Fort Gordon, sede della Scuola dell’Esercito di Signal Intelligence (SIGINT) e di unità operative nel settore SIGINT.

Nella sua lettera di dimissioni, indirizzata all’allora Segretario alla Difesa James Mattis, Elizondo ha lamentato il persistere di burocrazia e scetticismo che hanno sempre circondato gli sforzi del suo programma. In particolare, la scarsa serieta’ con cui il Dipartimento della Difesa statunitense ha tenuto conto delle molte occasioni riportate dalla Marina di interferenze da parte di “sistemi aerei inusuali” nei confronti di dispositivi militari, mostrando capacita’ superiori a quelle considerabili di prossima generazione.

Durante il mandato di Elizondo all’AATIP, oltre a progettualità di sicuro valore scientifico prospettico (ma di dubbio valore pratico), AATIP ha consentito anche la redazione di una serie di QUEUE (“Queried Unverified Event Under Evaluation”), ossia “eventi” riferiti (ma non verificati) da personale militare ed in fase di valutazione mediante analisi dei dettagli delle esperienze riportate.

Gli osservatori hanno riferito di “oggetti” che volavano a velocità ipersoniche – più di cinque volte la velocità del suono – senza nessuna presenza degli effetti tipici che di solito accompagnano gli aerei in volo a velocità così notevoli, come, ad esempio, i boom sonici.

Gli “oggetti” erano inaspettatamente mobili, viaggiando a velocità così elevate da sperimentare forze gravitazionali, (forze G), di gran lunga superiori ai limiti della resistenza sia per gli umani che per gli aerei. L’aereo F-16 Fighting Falcon, uno dei più maneggevoli nell’arsenale degli Stati Uniti, raggiunge il suo limite intorno ai 16-18 G, mentre il corpo umano può sopportare circa 9 G per un tempo molto breve prima del sorgere di effetti collaterali. I veicoli non identificati, invece, andavano da 400 a 500 G, senza motori, né ali, dimostrandosi in grado di sfidare apparentemente gli effetti naturali dell’attrazione gravitazionale terrestre. La Marina ha svolto un ruolo di primo piano alla luce delle testimonianze di piloti F/A-18 e di altro personale che operava nella portaerei USS Nimitz al largo della California nel 2004 e l’USS Theodore Roosevelt nell’Atlantico nel 2015 e 2016.

Luis Elizondo ha lasciato il Pentagono nel 2017. Nello stesso anno, ha rilasciato un’intervista al New York Times, confermando l’esistenza del Programma “ombra” e descrivendone la missione. Nell’agosto 2018, Elizondo ha condiviso, per la prima volta, il dettaglio completo del programma AATIP.

Un aspetto particolare segnalato da Elizondo è stato relativo al fatto che gli avvistamenti siano stati spesso segnalati nelle vicinanze di impianti nucleari, navi in ​​mare o centrali elettriche.

Negli ultimi 75 anni, alti funzionari militari e di intelligence statunitensi hanno riferito di avvistamenti vicino a siti associati ad energia nucleare, armi e tecnologia, dai primi siti di test e di bombardamenti atomici alle flotte navali con dotazioni nucleari attive. Tutti i principali impianti nucleari (Los Alamos, Livermore, Sandia, Savannah River) hanno sperimentato episodi anomali di questo tipo.

Poco dopo le sue dimissioni, Elizondo è stato tra i fondatori di “To The Stars Academy of Arts and Sciences”, società da lui fondata insieme a Tom DeLonge, magnate dell’intrattenimento ed ex chitarrista e vocalist per il gruppo rock Blink-182, ossessionato dalle teorie sul viaggio spaziale extraterrestre. In un video pubblicitario della società, DeLonge descrive “To The Stars” come una “società di pubblica utilità” che ha “mobilitato una squadra composta dalle menti più esperte, connesse e appassionatamente curiose provenienti dalla comunità dei servizi segreti degli Stati Uniti, tra cui la CIA, Dipartimento della Difesa, che hanno operato nel massimo segreto per decenni”.

Tra i promotori provenienti dalle istituzioni dello sforzo, Chris Mellon (già direttore dello staff Democratico nell’ambito dell’Intelligence Committee del Senato e già Deputy Assistant Secretary of Defense for Intelligence). Nel corso di una conferenza stampa, Mellon ha riportato una delle descrizioni degli avvistamenti da parte dei piloti della Marina statunitense, secondo i quali l’oggetto sarebbe stato “bianco, oblungo, lungo circa 40 piedi e forse 12 piedi di spessore”. I piloti sarebbero rimasti sbalorditi nel vedere come l’oggetto improvvisamente si sarebbe riorientato verso l’F/A-18 e, con una serie di manovre che sembravano sfidare le leggi della fisica, avesse assunto posizione direttamente dietro l’F/A-18 in avvicinamento dando l’idea nel complesso di possedere tecnologie non note.

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Il programma AATIP del Pentagono ha segnato uno sforzo, nell’ambito della Defense Intelligence Agency, per replicare ricerche già effettuate in anni precedenti dal 1947 al 1969 nel fornire una spiegazione ad oltre 12.000 avvistamenti di UFO. Nel 1947, l’Air Force ha avviato Project Sign per “raccogliere, confrontare, valutare e distribuire all’interno dell’Amministrazione presidenziale tutte le informazioni relative a tali avvistamenti”, con la premessa che gli UFO sarebbero potuti essere una reale minaccia alla sicurezza nazionale. Al primo studio sono seguiti due ulteriori analoghi, Project Grudge e Project Blue Book, con obiettivi sempre rivolti alla raccolta di dati inerenti ad oggetti volanti non identificati.

Il 16 gennaio 2019, la Defense Intelligence Agency ha pubblicato una lista di 38 argomenti di ricerca finanziati dall’AATIP. Gli studi indicati erano solo una parte del programma AATIP, che esaminava anche oggetti volanti non identificati, incluse leghe recuperate di origine sconosciuta. Nella lista della DIA di 38 studi, infatti, molti di questi hanno applicazioni immediate. Tra questi, “La Propulsione Nucleare Avanzata per le missioni nello spazio profondo dell’uomo” e “La Propulsione Aerospaziale con Positroni” (entrambe studiate dalla NASA), “I Nanosatelliti Laser Leggeri” (tecnologia esplorata dal Laboratorio di ricerca della Air Force statunitense), “Il Rilevamento e tracciamento ad alta risoluzione dei veicoli a velocità ipersoniche” (si associa all’attuale corsa allo sviluppo di armamenti ipersonici), “I Limiti cognitivi sul controllo simultaneo di più veicoli spaziali senza equipaggio” (precursore dell’autonomia negli sciami di velivoli impiegabili al di fuori dell’atmosfera, e di una Space Force autonoma), e “Lo Stato dell’Arte e l’Evoluzione delle Armi  ad Energia Diretta” (indicativo della ricerca sulle armi energetiche).

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Il crescente interesse del Congresso è alla base della revisione, avviata dall’Aprile scorso, delle procedure operative di segnalazione di tali avvistamenti. I briefing sono arrivati ​​diversi giorni dopo che il presidente Donald Trump ha dichiarato in un’intervista alla ABC News di essere stato informato anche lui dei reports, mostrando però palese scetticismo (“Le persone dicono che stanno vedendo gli UFO. Ci credo? Non particolarmente”).

D’altronde, non può dirsi che gli stessi militari statunitensi stiano accogliendo l’idea che astronavi aliene stanno visitando la Terra. L’interpretazione errata degli umani delle osservazioni dei fenomeni naturali è vecchia come il tempo e include esempi recenti come la strana struttura luminescente nel cielo causata dal lancio di un razzo SpaceX o la conseguenza di un recente incidente avvenuto a New York ad una centrale elettrica di ConEdison che ha colorato di blu parte della skyline della città.

Le interpretazioni errate si verificano perché le persone hanno informazioni incomplete o fraintendono ciò che stanno vedendo. Il Pentagono vuole evitare questo tipo di confusione, quindi ha bisogno di arricchire il proprio patrimonio informativo sugli “oggetti volanti” ad oggi non identificabili, incorporando quanto già riportato ed incentivando reports su quanto dovesse accedere nel prossimo futuro. Gli aspetti critici da risolvere sono innumerevoli: qualora durante una missione militare, un pilota di un aereo o di un drone non potesse identificare un oggetto come dovrebbe reagire pur non sapendo se è neutrale, amichevole o minaccioso?

Questo problema è ancor maggiore nel caso di un drone dove il pilota, agendo in remoto, richiede ancor più dati a disposizione.

“Situational awareness” (“consapevolezza situazionale”) è il termine militare che corrisponde ad una completa comprensione dell’ambiente in cui si sta operando. Un UFO rappresenta una lacuna nella pienezza di tale comprensione.

Al momento, a fronte di un avvistamento di oggetti non identificabili in volo l’unica cosa fattibile è chiedere assistenza ad altri piloti o al controllo del traffico aereo.

A livello globale, il numero di rapporti (non si sa quanti militari) inerenti avvistamenti di UFO in un anno ha raggiunto il picco di oltre 8.000 nel 2014, “crollando” a 1.329 nel Giugno 2018.

Gli UFO rappresentano un’opportunità per il Pentagono per migliorare i propri processi di identificazione. I veicoli militari – corazzate, aeroplani e satelliti allo stesso modo – sono dotati di sensori. Non sono solo dispositivi passivi (ricevitori radio, videocamere e imager ad infrarossi), ma anche sistemi attivi (radar, sonar e lidar). Inoltre, i veicoli militari raramente sono soli, ma viaggiano in convogli, navigano in flotte e volano in formazioni. Sopra di loro, i satelliti controllano. I sensori possono fornire enormi quantità di informazioni sugli UFO compresi gamma, velocità, direzione, forma, dimensioni e temperatura. L’intensificazione del lavoro sull’autonomia e l’intelligenza artificiale serve proprio per combinare il flusso di informazioni ed analizzare i segnali provenienti dai sensori, separando eventuali osservazioni che non si è in grado di identificare. In quest’ultimo caso, il sistema può aggiungere in tempo reale ulteriori sensori su veicoli vicini o satelliti in orbita per raccogliere informazioni aggiuntive, ed assemblare immagini ancora più complete.

Alla prospettiva di un’invasione aliena non e’ attribuita credibilità scientifica. In tal senso, esaustiva e’ l’intervista alla CNN all’astrofisico Neil deGrasse Tyson.

Molto più solida e condivisa quella di un possibile sviluppo ostile di tecnologie “strategiche” – ben superiori a quelle scientificamente note – da parte di entità deviate di ambiti istituzionali (o paraistituzionali) per il perseguimento di fini non noti. A fronte di questi interrogativi, il mantenimento di una inutile segretezza che avvolge le indagini ufficiali sugli UFO rende sempre meno attendibile la loro associazione con omini caratterizzati da cappelli di stagnola.

Il nuovo approccio del Pentagono alla segnalazione degli avvistamenti di UFO intende portare ad una maggiore integrazione nell’identificazione di tali “oggetti” che implichi la fusione di dati provenienti da molti sensori attraverso l’applicazione dell’intelligenza artificiale e dell’autonomia.

Ad integrazione avvenuta, ci saranno sicuramente meno UFO nel cielo ma solo perché ogni “oggetto” sarà maggiormente identificabile.

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Fabio Vanorio è un dirigente in aspettativa del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Attualmente vive a New York. Si occupa di economia della sicurezza nazionale, mercati finanziari, ed economia internazionale (con particolare attenzione al climate change, ed ai rapporti tra Intelligenza Artificiale e crescita economica). Scrive anche per l’Istituto Italiano di Studi Strategici “Niccolò Machiavelli” e per l’Hungarian Defense Review.

DISCLAIMER: Tutte le opinioni espresse sono integralmente dell’autore e non riflettono alcuna posizione ufficiale riconducibile né al Governo italiano, né al Ministero degli Affari Esteri e per la Cooperazione Internazionale.

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