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Draghi 5 Stelle

Draghi riuscirà a sconfiggere il mito della scienza dominatrice della politica passiva?

La lettera dell'Avv. Antonio De Grazia

Gentile direttore,

ho aperto l’uovo di Pasqua e ho trovato questo.

L’avvento di Mario Draghi è  frutto di circostanze e pressioni politiche non convergenti. Negli Usa Mario Draghi viene visto come l’uomo del Fare, finalmente un europeo non sognatore, non utopista, ma capace di execution. Con la pandemia, l’Unione Europea post-Brexit ha mostrato il suo lato incompiuto, assai vulnerabile: ogni Stato Nazione è divenuto sovranista, ha cercato la supremazia nel rispondere all’emergenza sanitaria.

Il Conte-bis, con il suo coté notturno e vanaglorioso e assolutista, ha innestato una serie di luoghi comuni: siamo i migliori, siamo prontissimi, l’Italia è al top sanitario.

Macron, in Francia, ha tentato di essere gollista, con esito infausto e deludente.

La Germania della Merkel è in caduta libera, il celebre mito dell’organizzazione tedesca si è rovinosamente sfarinato. E la Sinistra, che stava diventando Verde per istinto di sopravvivenza, ha visto nella scienza una scorciatoia marxista: la scienza è di per sé antidemocratica, la scienza e la pandemia condurranno a una nuova egemonia culturale e politica della Sinistra. Del resto, il marxismo è socialismo scientifico.

Ma l’insipienza del Conte-bis, denominato “Quelli della Notte”, con tragicomico finale, si è inabissata, malgrado gli strenui tentativi di rianimazione da parte del deep state catto/postcomunista.

Beppe Grillo, che è comico e ciarlatano (le due caratteristiche sono strettamente avvinte), pur restando il sinologo della Via della Seta, si riscopre Verde (la transizione ecologica, un modo astratto per nascondere la debolezza di pensiero), ed appoggia l’atlantismo (senza se e senza ma) di Mario Draghi.

Come detto, la Sinistra post-comunista ha visto nella pandemia un’occasione insuperabile per mantenere il potere in Italia, senza assilli democratici e elettorali.

La Scienza (con la maiuscola) diviene il bene assoluto e supremo, non si può contestare l’oggettività della scienza, i dubbi appartengono al passato e agli scettici (chiamati sprezzantemente negazionisti).

Ma si dimentica che gli operatori della scienza sono gli scienziati: uomini, dunque fallibili.

Il Circo Barnum dei virologi, la loro vanità, i siparietti e le contraddizioni hanno mostrato il lato debole, umano delle intuizioni e ipotesi scientifiche.

E Mario Draghi è lì, con aplomb vagamente andreottiano, sbrigativo come non può che esserlo un ex-governatore della Banca Centrale Europea, la cui figura ogni giorno viene amplificata dalla pochezza dei partner europei.

Riuscirà Mario Draghi, aperturista per mentalità e per necessità, a sconfiggere il mito della scienza dominatrice della politica passiva?

Così è, se mi pare.

Un caro saluto e buona Pasquetta.

Avv. Antonio de Grazia

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