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Centrodestra

Dossier regionali per Meloni, Salvini e Berlusconi

Nonostante le insinuazioni su possibili trame tra Berlusconi e Renzi il governo durerà, ma le Regionali in Lazio e Lombardia saranno un metro di misura dello stato dei rapporti nella coalizione che non potrà non influire sullo stesso esecutivo. La Nota di Paola Sacchi

 

“Nonostante tutto quello che mi hanno fatto subire, rimango e rimarrò sempre un garantista”. Silvio Berlusconi sullo scandalo Qatar, che vede per protagonista l’eurosinistra e ruota attorno ad Antonio Panzeri, ex eurodeputato, ex Pd, ex  Articolo1, non è affatto assolutorio al Tg5, reputa  la vicenda molto “grave sul piano morale e politico”, ma si distingue dai toni degli alleati del destracentro al governo.

Il premier Giorgia Meloni al Consiglio Europeo aveva usato la linea dura chiedendo di andare avanti “senza sconti per nessuno”. Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini, che ieri ha portato a casa il nuovo Codice per gli Appalti (“Meno burocrazia, più lavoro”) ha rimarcato certo doppiopesismo usato nei confronti suoi e della Lega cui non fu risparmiato nulla quando si andò a caccia di finanziamenti russi, “mai trovati”, ha ricordato il segretario leghista.

Berlusconi, invece, preferisce far risaltare il timbro garantista doc dell’identità di Forza Italia. E questo nell’ambito di una strategia in cui FI – pur ribadendo l’assoluta lealtà al governo Meloni – tallonata anche dal “terzo polo” di Carlo Calenda e Matteo Renzi in Lombardia con la candidatura della ex azzurra Letizia Moratti, cerca di resistere e rilanciarsi sui temi bandiera del centro, che il Cav rivendica di rappresentare nella coalizione.

Dal garantismo all’europeismo, alla diminuzione della pressione fiscale, alla battaglia storica per l’aumento delle pensioni minime, che con la manovra, “grazie a FI”,  arriveranno a 600 euro per gli over 75 anni e da portare a 1000 “nell’ambito della legislatura”.

La legislatura quindi durerà, contrariamente alla vulgata per la quale il Cav starebbe facendo trame con Renzi, semmai è il contrario. Naturale che Berlusconi muovendosi a tutto campo intenda anche mandare un messaggio al premier che, su richiesta del “terzo polo”, aveva ricevuto sulla manovra Calenda, il quale subito dopo aveva incominciato ad attaccare FI.

Il governo non è in discussione, quindi, “siamo un’alleanza plurale ma unita”, ma Berlusconi non rinuncia a rimarcare il fatto che “FI è essenziale”. Sullo sfondo le elezioni in Lombardia, che saranno una sfida anche per la Lega soprattutto con la ricandidatura di Attilio Fontana, quella Lombardia dove gli alleati furono doppiati da FdI, che oggi a Roma con Giorgia Meloni chiuderà le manifestazioni per ricordare i suoi primi 10 anni.

Ma c’è anche l’altra importante scadenza del Regionali nel Lazio. E ieri Maurizio Gasparri, vicepresidente azzurro del Senato, ha ricordato che dopo la Sicilia, dove “abbiamo candidato un nostro rappresentante” e la Lombardia, dove la coalizione ha scelto la riconferma del leghista Fontana, ora tocca a FdI. Il coordinatore di FI, ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani, ha invitato il partito di Meloni a “presentarci una terna”. Gasparri ha dato una piccola frecciata, ricordando la sconfitta di Roma: “Spetta a FdI. Ma per favore basta con gli esperimenti alla Michetti”. Berlusconi intervenuto telefonicamente ha detto: “Nel Lazio è tempo di una svolta”. Il governo durerà, ma Lazio e Lombardia saranno un metro di misura dello stato dei rapporti nella coalizione che non potrà non influire sullo stesso esecutivo.

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