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Dominic Cummings riapre il dossier Cina sui dati segretissimi rubati

Dominic Cummings accusa la Cina di aver violato sistemi di sicurezza UK nel 2020, rubando “vaste quantità” di dati classificati “estremamente segreti”. L'articolo del Daily Telegraph estratto dalla rassegna di Liturri

(The Daily Telegraph, Rozina Sabur e Gordon Rayner, 16 ottobre 2025)

L’ARTICOLO IN BREVE

– Dominic Cummings accusa la Cina di aver violato sistemi di sicurezza UK nel 2020, rubando “vaste quantità” di dati classificati “estremamente segreti”, inclusi briefing di intelligence, con un cover-up da parte del governo che ha informato lui e Boris Johnson.

– Le affermazioni emergono durante lo scandalo della spia cinese, con il crollo del processo a Christopher Cash e Christopher Berry attribuito alla mancanza di prove sulla minaccia cinese; testimoni come Matt Collins sottolineano una “relazione positiva” con Pechino nonostante attacchi noti.

– Il Cabinet Office nega violazioni sui sistemi più sensibili, ma fonti confermano brecce; Cummings offre di testimoniare in un’inchiesta, criticando la priorità economica su quella di sicurezza, con reazioni su X che amplificano lo scandalo.

CINQUE CITAZIONI CHIAVE

1. Dominic Cummings descrive la gravità della violazione e la reazione iniziale:

“La Cina ha penetrato ‘vasti quantità’ di informazioni sensibili, inclusi briefing di intelligence, nel 2020 compromettendo un sistema per dati segreti. Lui e Boris Johnson furono informati, e alcuni in sala si guardarono intorno come ‘sto fraintendendo? Suona fottutamente folle’.”
2. Cummings sul cover-up e la minaccia cinese:

“Il Cabinet Office ha coperto la breccia, avvertendomi che rivelare dettagli sarebbe reato penale. Chi è informato ad alto livello sui servizi di intelligence sulla Cina sa che ‘minaccia’ non basta a descriverlo, e come il caso Cash-Berry sia collassato è inspiegabile.”
3. Matt Collins, vice consigliere di sicurezza nazionale, sulla relazione con la Cina:

“Il governo britannico è impegnato a perseguire una ‘relazione positiva’ con la Cina per rafforzare comprensione, cooperazione e stabilità, nonostante attacchi da gruppi legati a Pechino che minacciano prosperità e istituzioni democratiche.”
4. Il portavoce del Cabinet Office nega le accuse di Cummings:

“È falso affermare che i sistemi usati per trasferire le informazioni governative più sensibili siano stati compromessi, nonostante fonti confermino brecce esterne e possibili dati sensibili coinvolti.”
5. Una fonte ex Whitehall conferma scandali coperti:

“Due scandali ‘molto seri’ con Cina e Russia sono stati insabbiati, uno per evitare di imbarazzare un ex primo ministro. Hanno hackerato il Ministero della Difesa e Downing Street, attribuendo la breccia più grave all’acquisizione cinese di un hub dati Whitehall sensibile.”

 

(Estratto dal blog di Giuseppe Liturri)

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