Soprattutto in Italia deve riprendere il dialogo laico tra ebrei e cattolici nel momento in cui il processo di integrazione europea ha la necessità di riscoprire le proprie radici culturali e la soluzione dei conflitti in medio oriente non può prescindere da un rinnovato ruolo della politica occidentale.
L’Italia infatti sarà determinante nella correzione delle politiche europee. Come può rappresentare per la nuova amministrazione americana un interlocutore più affidabile di Francia e Germania non solo per la sua posizione ferma sull’Ucraina ma anche per la sua capacità di riconoscere la funzione di Israele nella sconfitta dell’asse del male.
A questo scopo i cattolici conservatori italiani, che sono tanta parte del blocco sociale a sostegno del governo, possono sviluppare con il movimento laico 7 ottobre e con le comunità ebraiche iniziative comuni per affermare la verità sulla crisi mediorientale e sui pericoli rappresentati dal fronte islamista sciita.
Troppa parte della comunicazione pubblica italiana assume acriticamente le fonti informative di Hamas mentre l’opposizione spesso dimentica l’origine del conflitto e propone tesi quantomeno ambigue. Una iniziativa prepolitica solida e continua tra movimenti cattolici ed ebraici può utilmente concorrere a determinare l’opinione prevalente nella società e il chiaro posizionamento delle istituzioni italiane. Ci avviciniamo infatti ad una fase decisiva nella quale non saranno ammesse incertezze nella comunità occidentale, a partire da un Paese oggettivamente rilevante come l’Italia.